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Corso Francia: un progetto innovativo per la sua riqualificazione

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Galvanica Bruni

Il traffico a scorrimento veloce veicolato in un tunnel e in superficie servizi, giardini e strade per il solo traffico locale. Questo potrebbe essere il futuro di Corso Francia, importante strada che collega una larga parte di Roma Nord con il centro.

Il passare del tempo e l’aumento del traffico hanno fatto registrare problemi sempre più importanti che gli abitanti di questa parte della città ben conoscono. Tra questi le lunghe code, il rumore, l’inquinamento e la difficoltà ad attraversare una strada che, in teoria, rappresenta un comodo punto di raccordo tra due importanti quartieri, quello del Fleming e quello di Vigna Clara.

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Tutto ciò costituisce un problema sia per chi quotidianamente si trova a dover percorrere Corso Francia, sia per chi vi abita o vi ha un’attività commerciale.

Vignaclarablog.it ha deciso di parlare di questa strada dedicata alla nazione francese perché è stato realizzato un interessante progetto volto proprio alla sua riqualificazione urbana.

Il progetto, ad opera degli architetti Alessandra De Cesaris ed Alessandro Franchetti Pardo, ha partecipato al concorso “10 idee e proposte per Roma”, promosso dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, vincendo il primo premio. Team leader l’ing. Emiliano Salce, collaboratori l’arch. Marina Mazzoni e la dott.ssa Anna Rita Donatella Amato.

Ma cosa prevede tecnicamente il progetto di riqualificazione urbana di Corso Francia? Innanzitutto l’interramento del traffico di attraversamento veloce per un tratto di circa 1,2 km con due ingressi a Nord ed uno a Sud.
Corso Francia, liberato dal traffico di scorrimento veloce, verrebbe arricchito con un giardino lineare attrezzato con percorsi pedonali e ciclabili, aree di sosta, punti ristoro, aree gioco attrezzate, parcheggi a raso per la sosta breve.

Il progetto prevede, inoltre, la creazione di un parcheggio interrato su due livelli, la realizzazione di un ponte pedonale e carrabile di riconnessione tra i due quartieri del Fleming e di Vigna Clara e la realizzazione di un ascensore di collegamento tra la quota del ponte e quella del giardino lineare.

Vignaclarablog.it ha contattato l’arch. De Cesaris, che con il collega Franchetti Pardo ha dato vita al progetto, per scoprire qualcosa di più.

L’arch. De Cesaris, docente di Progettazione Architettonica presso la prima Facoltà di Architettura “Ludovico Quaroni” dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, ha spiegato: “L’idea del progetto è nata perché io e l’architetto Franchetti Pardo conosciamo molto bene la zona. Abitando io sulla Cassia e lui a Vigna Clara e attraversando quotidianamente Corso Francia abbiamo avuto modo di constatare le varie problematiche. Vedendo i due ingressi della Flaminia e della Cassia ci è venuta in mente l’idea di un tunnel per il traffico ad alta percorrenza”.

In un primo momento, dunque, si è trattato solamente di un’osservazione del territorio che ben presto però ha incontrato la professionalità dei due architetti. Quanti di noi imbottigliati nel traffico di Corso Francia si sono domandati: “Cosa si potrebbe fare per migliorare la situazione?”.

Gli architetti De Cesaris e Franchetti Pardo a questa domanda hanno saputo trovare una risposta, che ha preso le forme del progetto di riqualificazione urbana di Corso Francia. L’occasione per portarlo alla luce del sole è stato proprio il concorso “10 idee e proposte per Roma”.

Si tratta di un progetto ambizioso, non per questo però irrealizzabile. Ha, infatti, basi solide che nascono dallo studio approfondito di tanti casi del genere in Europa e nel mondo. Prendendo spunto da questi casi si è pensato ad un progetto adeguato a Corso Francia.

L’arch. De Cesaris ha sottolineato: “Questo progetto permette di riconquistare un uso civico della strada, grazie al quale anche le attività commerciali tornerebbero ad avere tutt’altro respiro. Il tunnel raccoglie il traffico a scorrimento veloce, mentre un ponte collega i due quartieri al momento completamente divisi l’uno dall’altro. Sono previsti poi dei servizi, un giardino”.

L’arch. De Cesaris ha tuttavia spiegato che una sua realizzazione non è cosa facile. “Si tratta di un progetto da Olimpiadi – ha detto – Nel caso in cui Roma vincesse la candidatura il progetto, che finora è solo su carta, potrebbe vedere una sua realizzazione”.

Ciò che potrebbe veder vita con maggiore facilità e in tempi meno lunghi è il ponte di attraversamento pedonale tra i due quartieri, quello del Fleming e quello di Vigna Clara. “Il progetto del ponte lo abbiamo presentato in XX Municipio – ha raccontato l’arch. De Cesaris – Abbiamo incontrato l’assessore alle Attività e servizi Culturali, Sport, Politiche Scolastiche Marco Perina e l’assessore all’Urbanistica Giuseppe Mocci i quali si sono dimostrati interessati”.

Come spiegato dai due architetti, Corso Francia oggi rappresenta la “via d’ingresso al centro di un vasto quadrante di Roma Nord assumendo nei fatti un ruolo di asse dividente tra due quartieri ed un peso in termini di traffico veicolare che l’attuale sezione stradale non è più in grado di svolgere”.
Il traffico a scorrimento veloce che ogni giorno si riversa sulla via porta con sé, inevitabilmente, un elevato tasso di inquinamento ambientale ed acustico.

Non solo. I due progettisti hanno constatato che “la commistione di ruoli tra strada di penetrazione extraurbana e strada di collegamento e servizio per zone urbane, la rende inefficace proprio come asse di penetrazione, scopo per la quale fu realizzata”.
Su Corso Francia converge il traffico locale di servizio ai due quartieri del Fleming e di Vigna Clara ed i flussi in entrata e in uscita provenienti dalla Cassia e dalla Flaminia. Ci sono poi i flussi in entrata e in uscita dalla tangenziale.

Il progetto di riqualificazione urbana di Corso Francia è nato proprio dall’osservazione di queste problematiche, ossia le continue interferenze tra il traffico locale e il traffico a scorrimento veloce Cassia/Flaminia-Centro e viceversa; il forte inquinamento ambientale, acustico e atmosferico; il mancato uso sociale dell’invaso stradale; la mancata connessione tra i due quartieri limitrofi a causa della forte cesura creata dall’arteria a scorrimento veloce. Tutte problematiche che vanno ad incidere sul piano della sostenibilità, economica, sociale e ambientale.

Scopo del progetto degli architetti De Cesaris e Franchetti Pardo è il “risanamento ambientale dell’intero invaso stradale di Corso Francia mediante il tombamento di tutta la viabilità legata al traffico pesante e di scorrimento veloce, proveniente dalle consolari e diretto verso il centro e viceversa”.

In questo modo si andrebbe a migliorare complessivamente l’accesso alla città da Nord; a recuperare la superficie stradale alla sua naturale destinazione di percorso urbano; ad attrezzare il medesimo quale “boulevard” commerciale, riservato a pedoni ed al traffico locale a servizio dei due quartieri limitrofi; a realizzare il collegamento dei due suddetti quartieri tra loro e verso il centro; a potenziare le connessioni tra zone di Roma in rapida trasformazione anche in vista delle Olimpiadi di Roma 2020; ad innescare processi di riqualificazione/trasformazione degli edifici esistenti lungo Corso Francia.

Per sapere se mai Corso Francia si trasformerà realmente e se questo ambizioso ed interessante progetto di riqualificazione prenderà vita non resta che attendere. Come spesso accade, il tempo sarà galantuomo.

Stefania Giudice

© riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

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30 COMMENTI

  1. Armi di distrazione di massa. Bellissimo progetto che non si realizzera’ MAI perche:
    1) i costi proibitivi
    2) l’intrecciarsi con la linea di metropolitana
    3) l’eventuale iter burocratico lunghissimo
    4) le sicure proteste dei residenti timorosi della stabilita’ dei loro edifici
    5) l’inconcludenza di questa giunta che non riesce a prendere una decisione che non sia legato ad assunzioni o speculazioni edilizie

  2. Per l’accesso a Roma prima si pensa e si investe in un sistema ferroviario moderno, efficiente, veloce e connesso a una rete metropolitana diffusa. Poi, una volta eliminate centinaia di migliaia di automobili che ogni giorno si riversano nella nostra città, semmai, si pensa alle strade… Se no il risultato sarà di spendere miliardi per portare ancora più macchine dentro Roma. Avete idea di quanto si allungherà l’abituale coda dei semafori posti alla fine del viadotto di C.so Francia?
    Questo è un progetto VECCHIO in tutti i sensi, non solo perché favorisce il trasporto su gomma (le citazione sul “ferro” sono ridicole) e quindi aumenta il traffico, ma perché ne sento parlare da anni di questo tunnel, così come sento parlare da anni del collegamento sopraelevato tra via Nitti e Vigna Stelluti che, se non sbaglio, vedeva opporsi proprio gli abitanti di quell’area, preoccupati dall'”effetto Tangenziale Est a S. Lorenzo”…

  3. Mi meraviglia che persone che dovrebbero conoscere bene la zona non ricordino che quanto propongono è stato più volte immaginato e respinto (addirittura già alla fine degli anni ’80, quando fui proprio io, allora consigliera nella XX Circoscrizione. a metterne in luce gli aspetti negativi che lo rendono irrealizzabile, così sinteticamnete ben descritti da Claudio Marinali).
    Soprattutto l’attraversamento pedonale da Vigna Stelluti a Via Nitti nasconde l’obiettivo di realizzare dei grandi silos con parcheggi in parte sotterranei e in parte all’altezza dei palazzi. . Il Comitato Cittadino per il XX Municipio con approfondimnenti dovuti ad esperti e cattedratici dimostrò l’arretratezza di un intervento del genere (che riprende un tracciato della tangenziale ormai irrealizzabile) e fece modificare un iniziale parere favorevole del Comune (allora con maggioranza centrosinistra )e del Municipio (presidenza Fasoli) in una unanime contraietà all’intervento, mentre fu ritenuto utile un sottopasso dotto Corso Francia. Purtroppo arenatosi perchè non adatto a innestare interventi speculativi.

  4. Mi pare si tratti di una bellissima speranza che, purtroppo, si scontra con una dura realtà di arretramento strutturale: le vie di accesso/uscita su gomma dal quadrante Roma nord sono ferme agli anni ’60 o poco più e le interminabili code lo testimoniano quotidianamente; il “tunnel veloce” potrebbe anche essere una buona idea… ma si scontrerebbe con il problema del “deflusso” in entrata a Roma: dove finisce? Come si raccorda alla viabilità ordinaria? Fino a quando il servizio ferroviario sulla linea Roma Nord non sarà “certo” ed efficace non mi pare sia il caso di parlare di “alternative”….

  5. Grazie a Sor Chisciotte gli interventi per fluidificare il traffico su gomma di Corso Francia sono esaminati dal punto di vista di chi davvero vorrebbe migliorarlo.
    Intanto l’amara constatazione che le navetta per utilizzare la linea Roma Nord sembra una richiesta che non riguarda l’assessore alla Mobilità e l’Azienda, la metro C chissà se e quando sarà realizzata (forse la vedranno nel Tremila), dell’anello ferroviario sempre rimandato e annunciato l’ultima volta che io ricordo per il 2010, nessuna nuova,: insomma la cura del ferro di rutelliana memoria dove è finita?

  6. Sono anni che si sentono le stesse cose, mai fatte il ponte da via nitti a vigna stelluti e poi abbattono tutti gli alberi per fare una schifezza di ferro ed un ascensore che mai funzionera’ .
    La scelta del sottopassaggio mi sembra ottima ma dove saranno le uscite dovrebbero essere all altezza di saxa rubra almeno e sulla cassia dove? Bisognerebbe poi disegnare il tutto bene con rifiniture adatte di marmo etc altrimenti verrebbe una burinata di cemento e rovina la zona, per quanto riguarda il giardino vuol dire che abbattono i grandi pini ed alberi e mettono un pò di erbetta?
    Vorrei che mostrassero il progetto. e poi cmq se ne parla fra 10 anni se aspettano le olimpiadi.

  7. Prima del 1990 ,anno dei mondiali, esisteva un autobus”O” poi diventato “2” che collegava roma nord con il centro ,perchè aveva un capolinea a piazza azzarita e l’ altro a piazza augusto imperatore. Se oggi, nell’ attesa di costruire grandi e belle cose, intanto mettessero di nuovo questa linea avremmo un collegamento diretto con la metro (piazzale flaminio)e con il centro storico e forse tante persone potrebbero lasciare la macchina a casa, il traffico sarebbe più scorrevole e si potrebbe riscoprire il piacere di andare in centro senza impazzire nel traffico o alla ricerca di un parcheggio. . .che ne pensate ?

  8. la cura del ferro rutelliana dove è finita? Alla stazione di vigna clara!!! Ricorda P.le Flaminio che fine ha fatto? Miliardi buttati al vento . E il ferro rottamato…. A roma i problemi non sono le strade a “scorrimento veloce”, ma il numero delle auto che circolano… E’ un problema di tutte le grandi città. Non diamo la colpa ad una amministrazione o ad un’altra… o meriti.. Roma è attraversata completamente dal Fiume Tevere. Si può navigare.. si possono realizzare metropoitane leggere ai lati del fiume stesso, … sopraelevate, come a Brisbane, Sidney etc meditate, meditate..

  9. Queste idee le vagliamo da almeno 10 anni con la nostra “associazione per la mobilità” ed il “comitato per il XX municipio”. Il tutto nasce dalla necessità di creare dei PUP al posto dei giardini disponibili adesso a largo Belloni e dall’altro lato a Via nitti.
    All’epoca avevamo dimostrato che i 450 posti interrati, avrebbero avuto bisogno di una circolazione particolare (vagliati i progetti di allora) che avrebbe mangiato altrettanti posti a raso ora disponibili sulle strade adiacenti a Vigna Stelluti, quindi mera speculazione e nessun reale vantaggio di parcheggio.
    Con il X dipartimento (LAvori Pubblici) del Comune, come dice Rosanna Oliva, allora di giunta centro sinistra, avevamo anche collaborato per stendere insieme a nostri esperti di settore che vivevano nel quartiere, un progetto più corretto che fosse effettivamente a misura d’uomo: nulla vieta che ci si confronti ancora una volta questa volta con la giunta di destra.
    Allora la mancanza di fondi fece abbandonare l’idea, ora il problema sembra lo stesso, e quindi ci si affiderebbe ai fondi derivati dalle Olimpiadi (se vinta la candidatura): l’importante è che in attesa dei fondi non si incomincino a fare i soli parcheggi perchè ci opporremmo con forza come allora…

  10. a noi serve solo una linea metropolitana fatta come si deve.

    tutto il resto sono chiacchere inutili, e buffonate.

    che si concentrino gli sforzi per ottenere una metro.

    riapertura metro vigna clara / linea c prolungata.

    MA LA XX quando si decideva il tracciato della linea C, cosa stava facendo???
    e quando si decise la linea D?

    e quando si tratta di chiudere l’anello ferroviario?

    a noi delle navette, dei sottopassaggi tunnel, della riapertura della cassia, e di tutte queste frescacce,ci interessa poco. cominciamo ad avere una metro seria, e automaticamente avrete risolto IL GROSSO di tutti gli altri problemi.

    mi piacerebbe sentire cosa ne pensa qualche consigliere.

  11. Più che altro anche volendo andare a prendere i mezzi pubblici per arrivare alla metro (in attesa di qualcosa di meglio), la situazione è la seguente:
    -Per l’università non lo voglio sapere, sono circa due autobus (forse 3) per chi abita sulla cassia, anche se vicinissimo a corso francia
    -Per andare alla stazione termini c’è il 910, ma per chi di voi lo ha provato, impiega così tanto tempo che conviene prendere il 2 fino a piazza del popolo e da li la metro
    -Per prendere la metro si può andare vicino a via ottaviano, dove sono tutte strisce blu, a piazza mancini (col 2 si va di nuovo a piazza del popolo) ma anche li tutte strisce blu (se devo pagare l’abbonamento dell’autobus, vorrei evitare di pagare altri 20 euro mensili di parcheggio (o anche piu, non so i costi della zona)).
    L’alternativa è “prendi l’autobus fino a piazza mancini (1), da piazza mancini prendi il 2 fino a p. popolo (2), da li prendi la metro e vai da qualche parte (termini presumibilmente) (3)”, alla fine prendo la macchina e ci metto la metà del tempo, non tanto per il percorso che sarebbe umanamente fattibile, quanto per i ritardi dei mezzi pubblici… se aspetto mezz’ora un autobus, come faccio ad arrivare in tempo calcolando 1 ora? Alla fine impiego 2 ore per arrivare in un posto… e poi è ovvio che si riempie tutto di macchine

  12. In attesa della metro (che forse vedranno i nostri nipoti o pronipoti9 o di costose soluzioni alla viabilità, , mi sembra che ristrutturare i collegamenti su gomma in funzione del collegamento alle linee su ferro sia indispensabile e di immediata fattibilità Però comporta un lavoro degli uffici e niente contratti all’esterno, quindi la cosa non interessa chi decide.
    Spero di essere smentita da una bella iniziativa dell’assessore Marchi che come regalo di Natale agli abitanti istituisce sul tema un tavolo col XX Municipio (consiglio e cittadini))

  13. Progetto vecchio,nulla di nuovo,il traffico che si forma su Corso Francia uscendo da Roma è dovuto all’istallazione dei spartitraffico in Via Flaminia Nuova dal luglio scorso,che c’è tutti i pomeriggi il traffico,mostrato sulla foto sopra,che coincidenza,prima si provoca il traffico poi si studiano soluzioni per toglierlo e si RITORNA a parlare del tunnel a Corso Francia,cosi l’automobilista invece di fare la fila all’aria aperta la fà ,nel tunnel. E IO PAGO.Ma invece di dire stro……perchè non si chiude l’anello ferroviario,cosi di avere una stazione a Vigna Clara, che funziona,questaè un ottima soluzione,non quella descritta sopra,da saccenti personaggi,che credono di avere la soluzione in tasca(architetti e ingegneri e presidenti).Chi parla abita e lavora a Corso Francia dal 1959.Auguri Natalizi.

  14. Il progetto è bello e sempre la tesi di laureandi in ingegneria civile o architettura, peccato che tutto è assimilabile alla progettazione di prototipi che nessuno mai vedrà per la semplice ragione che mancando denari come si fa?

  15. Sembra incredibile, ma si continua a progettare come sprecare miliardi in cose inutili, se non dannose. Ma lo volete capire che l’unica cosa che desiderano gli abitanti di Vigna Clara, Fleming e Cassia tutta è una metropolitana che li colleghi al resto del mondo? siamo stufi di passare metà della nostra vita in macchina!

  16. Ma tanto per cominciare e facilitare la vita a parecchie persone ( non poche migliaia a Roma ) , non si potrebbe consentire il traffico delle due ruote anche nelle corsie preferenziali degli automezzi pubblici ?
    Non credo che le moto ostacolino i bus ed eviterebbero improbabili – quanto spesso dovuti – slalom tra le auto o rimanere intossicati all’aperto tra i miasmi delle auto in fila , e ferme.

  17. Il progetto è bell’e fatto:
    1. Metro,
    2. Rendere più efficienti e capillari le linee “su ferro” esistenti e aggiungere nuove stazioni

  18. BENE. siam otutti d’accordo. la risposta unica è METRO.

    apriamo un articolo di approfondimento per risollverare il problema anello ferroviario.

    perchè la linea c ha tempi biblici..ma lì bene o male la stazione c’è,il tracciato pure, mancano 2 ponti sul tevere e qualche km di binari.

    in un regime autoritario sudamaericano, basterebbero un paio di mesi a mettere la linea in funzione.. massimo 6.

    bene! magari con tempi democratici un pò piu rapidi,potremmo provare a farcela anche noi?
    sarebbe una bella svolta per allegerire corso francia e tutto il nostro quadrante. aiuterebbe anche chi non è vincino alla stazione perchè troverebbe meno macchine in mezzo.

    questo è l’unico modo per uscire da questa situazione. basta pensare a nuove strade, bisognerebbe potenziare la metro e renderla capillare.

    guardate madrid. quando sono lì, mi vergogno di abitare nella mia città. eppure fino al 90 non avevano una rete sviuluppata.. in pochi anni hanno fatto miracoli,eppure sono un paese moltp piu in crisi del nostro. e ancora ampliano i tracciati!

    e non diciamo che il problema nostro sono i reperti…perchè ok,ci sono.. ma non giustificano l’immobilismo.

  19. La soluzione migliore mi sembra sia quella di far crescere i nostri figli in Australia.
    Abbandonando questo quartiere e questa città che di fatto ci ha tolto la speranza, sepolta nel profitto personale, nell’egoismo e nel menefreghismo.
    Incapaci di prendere a calci gli amministratori, siamo solo in grado di fare chiacchiere da bar mentre proprio quei bar arricchiamo, Vigna Clara, Mondi e quei 4 negozietti che imbelletano le nostre signore. 2€ e 20 per un cappuccino e cornetto.

    Deluso, Lorenzo

  20. Rispondendo a ETTORE non mi sembra “Bene siamo tutti d’accordo”. Questo lo dice lui. Ci sono molte persone che hanno interessi che Corso Francia rimanga così trafficata e ne traggono profitto da questo. Ma la realtà è che l’aria è irrespirabile, attraversare è quasi impossibile, il caos di sirene e clacson raggiunge livelli inimagginabili, le file ai semafori sono inevitabili. Quindi una soluzione va trovata. Ed è secondo me inutile parlare di altro e spostare l’attenzione sulla metro, sui parcheggi, e sul fatto che quella giunta fa bene e l’altra fa male. E’ inutile dire che sarebbe meglio lasciare le macchine a casa e girare a piedi o in bicicletta. E’ incredibile pensare che per costruire un’opera di utilità pubblica serva una Olimpiadi e magari un commissario straordinario e tutte le varie cricche come per i mondiali di nuoto. I cittadini secondo me si devono battere per migliorare la vivibilità della città. Le strade come la metro, il treno e le ciclabili sono essenziali. Non significa essere arretrati costruendo un sottopasso e dando respiro a due quartieri che si affacciano su questa arteria che scarica su Roma due consolari. Guardate che benefici ha portato il maxi tunnel dell’olimpica. Anche per quello c’erano stati cori di contrari che si lamentavano. Ma ora penso che si debbano ricredere. Quindi per concludere, gli abitanti del fleming e di vigna clara dovrebbero chiedere a gran voce sia di risolvere la questione traffico sia il ripristino della stazione ed il collegamento con la metro cittadina.
    Per Claudio: 1)i costi sono proibitivi ma non impossibili. Oggi abbiamo lo strumento del project financing. Non servono necessariamente soldi pubblici per la realizzazione. E soprattutto cerchiamo di evitare sprechi inutili. 2) la linea della “metropolitana” è stata dismessa. 3) perchè essere sempre pessimisti?! Se tutti ragionassero così non sapremmo cos’è il progresso. Saluti

  21. E’ proprio un gran piacere vedere tutti questi interventi in favore del trasporto pubblico sul ferro. Credo che i politici dovrebbero tenere presente questa richiesta con maggiore serietà e impegno. E noi non dobbiamo stancarci di ricordarglielo.
    @Ettore: si, “tutti” d’accordo per la metro, ma io credo che la maggior parte delle auto che transitano per le principali strade dei nostri quartieri non siano di chi risiede a Vigna Clara o Fleming, ma di chi vive fuori dal nucleo urbano di Roma e fuori dal territorio del Comune di Roma. Quindi la metro non sarebbe di per sè sufficiente a evitare l’ingresso in città di centinaia di migliaia di auto. Occorre anche la connessione con la rete ferroviaria extraurbana. C’è bisogno di intermodalità sia nel trasporto passeggeri che merci.
    Questo tipo di pianificazione, che inevitabilmente ha tempi più lunghi di un mandato del Sindaco, si scontra con la miopia della classe dirigente nostrana, più attenta al “taglio del nastro di qualsiasi cosa” in concomitanza della campagna elettorale, che ai reali bisogni dei cittadini.
    Comunque, nella speranza che presto un Sindaco illuminato (non credo Alemanno, che mi sembra abbia tagliato tutti i progetti della metro già esistenti…), abbia il coraggio e l’intelligenza da pianificare seriamente il passaggio a una mobilità sostenibile, ben vengano la azioni “internedie” del tipo di quelle palesate da Rosanna o da Aragorn.
    @Fabio: non riesco a comprendere l’utilizzo del project financing per un’opera come un tunnel. Cioé, come si dovrebbe generare il cash flow da cui i privati ricaverebbero il loro utile? Intende mettere un pedaggio per percorrere il tunnel? @Casimiro: d’accordo con quanto lei afferma. Solo che lo scandalo della stazione di Vigna Clara non è opera di Rutelli ma di Carraro…

  22. @Prof.Paolo. per generare cash flow basterebbe associare al tunnel, come in parte previsto dal progetto proposto, la costruzione di parcheggi di scambio e box interrati magari su più piani collegati ai due quartieri limitrofi. Ma anche perchè no prevedere un pedaggio, come avviene per i tunnel di città più evolute della nostra che renderebbe il traffico più scorrevole e scoraggerebbe ad entrare in città con l’auto. E poi corsie dedicate al car sharing e ad auto elettriche. Ma siamo ancora troppo arretrati per questo. “Sognando un mondo migliore!”.

  23. caro Fabio, non essendoci fermate della metro o di treni o tram su quel tratto di strada, l’unica possibilità di parcheggio di scambio è legata a una non prevista (ahimé) trasformazione della vecchia stazione di Vigna Clara in fermata della metropolitana. Quindi, se da un lato sono felice di notare che anche lei giunge, forse involontariamente, all’assioma “prima la metro, poi (semmai) le strade” , dall’altra questa ipotesi mi pare indebolisca la sua proposta di project financing per il tunnel. Un parcheggio di scambio serve a far lasciare l’automobile e prendere un mezzo pubblico. Il suo “valore” non è dato dalla capacità di incassare, di fare utile; bensì dalla capacità di spostare i flussi di mobilità da un vettore insostenibile a un altro sostenibile. Un parcheggio di scambio serio deve essere gratuito, ad esempio, ai possessori di tessera annuale dei mezzi pubblici. Per sua natura, quindi, non è adatto ad assolvere la funzione che lei le vorrebbe dare: non può esserci un gestore privato, o anche pubblico, che ci guadagna sopra!
    Riguardo i box interrati, già osteggiati dagli stessi abitanti che dovrebbero usufruirne, mi sembra che solitamente siano destinati alla vendita. Quindi, al contrario di un pedaggio che genera un flusso di entrate che può essere prolugato nel tempo (20, 30 anni..) in modo da far “rientrare” l’investitore privato anche di somme molto ingenti, un vendita non ha la possibilità, appunto, di “espandersi” nel tempo, ma può solo espandersi in termini di superficie… Quante migliaia di box dovrebbero costruire per ripagare (e fare utile su) un’opera di quelle dimensioni?
    Riguardo al pedaggio… non conosco tunnel a pagamento in altre città (e, senza ironia, le chiedo di illuminarmi su questo). Dubito però che possa funzionare a Roma l’imporre un pagamento per chi, ad esempio, da via Tuscia deve andare a Ponte Milvio… Semmai in altre città (Londra, ma anche MIlano) esistono delle limitazioni e delle tariffe per l’accesso in città, ma questa è tutta un’altra storia…
    Saluti.

  24. L’ultimo cronoprogramma della realizzazione e prolungamento linea C risulta essere il seguente:

    – tratto Pantano-Centocelle aprirà entro dicembre 2011

    – proseguimento da Centrocelle a Lodi entro ottobre 2012

    – tratto Lodi-San Giovanni entro dicembre 2013.

    – apertura cantieri tratto San Giovanni-Colosseo gennaio 2010 ->> chiusura dicembre 2014

    – apertura cantieri tratto Colosseo-Clodio dicembre 2010 ->> chiusura dicembre 2015.

    – tratta Clodio-Grottarossa: NON ANCORA FINANZIATA.

    Una sola riflessione: la zona di maggior congestione di tutta la città (Roma Nord/Cassia) è stata completamente ignorata nel planning e si è preferito dare la precedenza ad altre zone che già ampiamente collegate (san giovanni colosseo su tutte).

    Addirittura non ci sono in finanziamenti, quindi mettiamoci l’anima in pace, se ne riparlerà se va bene per il 2020.

    Risulta davvero difficile comprendere la mancanza di una benchè minima strategia nella pianificazione delle tratte metro.

  25. PENSO, SIA PIU’ IMPORTANTE INCENTIVARE IL SERVIZIO PUBBLICO, MAGARI SU ROTAIA VISTO CHE ORMAI LE AUTO NON SAPPIAMO PIU’ DOVE METTERLE. CREDO CHE NON CI SIA BISOGNO NEANCHE DI SPENDERE MOLTI SOLDI PER FARE QUESTO. SICURAMENTE MENO DI UN TUNNEL.

  26. caro Paolo,
    mi stupisco come lei riesca ad impegnarsi così tanto a denigrare il progetto e la possibilità di realizzarlo. Ha forse interessi affinchè non venga realizzato? Il parcheggio di scambio non richiede necessariamente prima delle rotaie, potrebbe nel frattempo essere utilizzato con navette che viaggiando su una corsia preferenziale colleghino il centro, la fermata di un tram o di una metro. Attendendo ovviamente che vengano stanziati i soldi per ripristinare la stazione di Vigna Clara e allungata la metro C(non se ne parlerà prima del 2025). Quindi io sono dell’idea che se si riuscisse a risolvere nel frattempo la questione traffico sarebbe un bene per tutti. I box interrati potrebbero essere in parte venduti ed in parte affittati per togliere una volta per tutte le auto che riempiono le strade limitrofe. Si migliai di posti auto, basta fare i giusti calcoli nelle sedi appropriate. Non sta a noi ora definire quanti. E per quanto riguarda un esempio di tunnel in project financing che richiede un pedaggio guardi gli esempi di Brisbane. Inoltre la macchina che da via tuscia deve andare a ponte milvio può tranquillamente percorrere la via in superficie trattandosi di traffico locale.Se dovesse andare a Passo Corese da Roma, avrebbe la possibilità di andare diretto pagando l’autostrada o percorrere la Salaria senza pagare nulla. A lei la scelta. E’ solo un fatto di cultura. Sono dell’idea che è meglio pagare direttamente per qualcosa ed usufruirne subito piuttosto che pagare indirettamente e non usufruirne mai. Molto probabilmente a lei piace stare giornalmente incolonnato su corso francia oppure sta aspettando che costruiscano la metro?

  27. Brisbane! Sono stato a Brisbane (lei anche?) ma solo una volta e per poco tempo. Non ricordo tunnel, ma era anni fa, probabilmente non l’avevano costruito ancora. Quello che ricordo invece è una città molto verde e accogliente, vivibilissima e con un sistema di trasporti eccellente. Forse già questo giustifica il pagamento di un pedaggio a chi vuole usare ad ogni costo l’automobile…
    Sono andato a cercarmi il sito di questo tunnel, perché lei si era dimenticato di mettere il link (le consiglio di farlo, se no gli altri lettori dovranno crederle così, sulla parola..). Eccolo qui http://www.clem7.com.au/page/Home
    E’ lungo quasi 7 km e taglia da nord a sud la città (esclusi i sobborghi) raccordandosi con le principali arterie cittadine e autostradali, un po’ come se un tunnel portasse direttamente da Corso Francia alla Colombo, con collegamenti alle consolari e alla Roma – L’Aquila… che non è proprio come il kilometruccio del “nostro” tunnel che da via Tuscia porta a Rossopomodoro… direi che il suo paragone fa acqua da tutte le parti…
    Passi un parcheggio di scambio gomma/gomma invece che gomma/ferro, ma dovrebbe trattarsi almeno di un hub (una grande stazione di pullman, un capolinea di decine di linee atac,…)! Pensare a costruire una serie di parcheggi multipiano (per di più interrati!) con migliaia di posti auto, ad una qualsiasi fermata di autobus o navetta mi sembra un ragionamento un po’ “estremo”, quasi eversivo, se mi passa il termine… così come l’idea di fare prima il parcheggio e poi, eventualmente, la fermata della metro (…) Ma poi dov’è questa corsia preferenziale che porterebbe direttamente la navetta in centro? Dove dovrebbe passare? Non c’è neanche in quel progetto di tunnel!… Di che stiamo parlando?
    Io credo che lei abbia buone intenzioni ma parte da una base concettuale e logica inesistente e lo dimostra quando afferma “… sono dell’idea che se si riuscisse a risolvere nel frattempo la questione traffico sarebbe un bene per tutti”. Al di là dell’ovvietà della conclusione, lei vorrebbe prima risolvere il problema del traffico e poi pensare a fare la metro? Le città nel mondo che hanno risolto (o meglio, attenuato) il traffico sono solo quelle che hanno disincentivato l’uso dell’auto e investito pesantemente nel trasporto collettivo, in particolar modo in quello su ferro e nell’integrazione dei sistemi. Nessun pianificatore serio per risolvere il problema del traffico penserebbe mai di costruire una via ad alto scorrimento che dalla periferia portasse migliaia di macchine a ridosso del centro, in un sistema che è di per sè già paralizzato e senza sbocchi.
    Per chiudere passo velocemente alle sue illazioni.
    Non è, per me, tutto questo particolare impegno lo scrivere una ventina di righe di post… Se ho interessi affinché non venga realizzato questo progetto di tunnel? Certo! Certo che li ho, ci mancherebbe altro! Mi stupisco che lei me lo chieda. Se qualcuno – nel senso di gran parte dell’opinione pubblica e delle forze politiche – avesse all’epoca “denigrato” il progetto di Carraro per Italia ’90 forse ora avremmo un sistema su ferro funzionante anche a Roma nord oppure avremmo risparmiato miliardi e miliardi di denaro pubblico sperperato per accontentare amici e gonfiare le tasche delle cricche (dell’epoca) con un progetto farlocco. Io pago le tasse e pretendo che con i miei soldi si facciamo opere utili, e sostenibili finanziariamente e ambientalmente.
    A me non piace neanche un po’ stare incolonnato su corso Francia. Infatti non uso l’automobile.
    Saluti

  28. Per mero piacere di discussione ( non altro, proprio perchè in Italia sappaimo solo chiaccherare) mi inserisco nell’interessante dibattito Prof. Paolo c/ Fabio e ricordo che, senza andare tanto lontano con la geografia, è sufficiente fermarsi a Genova dove esiste tutt’ora la Società Tunnel di Genova S.p.a.
    Questa società ha predisposto un progetto preliminare di sottoatraversamento del porto per consentire di eliminare la sopraelevata.
    Modello adottato per la sua realizzazione: project financing
    Se ci riescono a Genova che notoriamente hanno il braccino corto….
    Cura del ferro ? Prof, sia serio ! ma se non siamo neanche capaci di chiudere l’anello ferroviario, ci provi lei, se ci riesce, a convinere l’Ing. Moretti a destinare, anche solo in parte, l’anello per il trasporto pubblico locale.
    Il progetto del tunnel sarebbe validissimo per la interconnessione fra traffico in ingresso e viabilità di grande scorrimento come la via Olimpica, dico di più: pensi come scorerebbe il traffico se la via Trionfale fosse adeguata dal raccordo alla galleria Giovanni XXIII.
    Chi vuole viaggiare comodo in macchina che paghi, altrimenti mezzi pubblici ( seri magari ) ma almeno consentiamo a chi abita a Corso Francia di respirare un po’ ( la dispenso dal commentare che io sia residente al Fleming, abito oltretevere).
    In ogni caso se Lei soffre di idiosincrasia per i tunnel ho buone notizie, il comune di Roma sta per avviare la gara di progettazione del sottopassaggio sul lungotevere altezza Ara Pacis, pensi che peccato se lo dovessero realizzare ci perderemmo pure la tanto amata file sul lungotevere….Buon Natale

  29. caro Walter, nessuna idiosincrasia per i tunnel. Noi qui si stava discutendo di QUESTO tunnel e nella situazione attuale di trasporto pubblico del quanrante nord (semi inesistente e malandato). Quello di Genova ad esempio, per quanto ne so, è un gran bel progetto. Anche perché, a differenza del “nostro”, permette di eliminare l’orrenda tangenziale… Ma la differenza maggiore è che non pretende di portare più velocemente auto verso il centro, anzi, essendo un tunnel sottomarino che attraversa il porto le auto in centro non ce la fa più passare… un po’ sul modello del tunnel di Brisbane.. Non so come si finanzia il progetto (lei sì?), se con un pedaggio o se con il parcheggio sotterraneo previsto nell’area dei “Magazzini” (vicino all’Acquario).. sicuramente lei ne sa più di me.
    Quanto lei dice su Roma è intelligente e affascinante ma solo in via teorica. Nel senso che lei descrive una città che purtroppo non esiste. L’Olimpica è una via di scorrimento solo sulla carta.. nella realtà lo è esclusivamente dalle 21:00 alle 06:30 (se non ci sono partite in serale allo stadio)..durante il giorno non ci vedo nulla di scorrevole. Il punto è sempre quello: aiutare i romani a non dover prendere l’auto (quindi metro) e, soprattutto, ai pendolari di non portare altre centinaia di migliaia di macchine in città (quindi FR). Poi possiamo parlare di tutti i tunnel che vuole, perché nella situazione attuale finirebbe congestionato come quello di Corso d’Italia e i polmoni di chi vive a C.so Francia e dintorni non ne gioverebbero. E solo a quel punto (con un sistema di trasporto pubblico efficiente e capillare) potrei concordare sull’eventuale pedaggio, se no porremmo in essere una discriminazione disdicevole: chi ha i soldi si muove comodamente e velocemente; chi ne ha pochi si muove poco e male (nonostante più difficilmente rispetto al primo, evada le tasse…)
    A mio avviso Moretti potrebbe andare a fare il casellante, anche se il tracollo delle FS in realtà comincia quando circa 10 anni fa Berlusconi e il commercialista Tremonti hanno ridotto i necessari finanziamenti in maniera devastante. Lei però mi sembra troppo rassegnato sulla “cura del ferro”… Forse le potrei dire “c’è riuscito Rutelli!!” per darle una certa carica di ottimismo?
    Buon Natale anche a lei
    PS: sono più le cose che faccio rispetto a quelle che dico. Non credo di essere l’unico…

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