Home ATTUALITÀ XX Municipio – Al vaglio dell’Avvocatura del Comune i due appalti poco...

XX Municipio – Al vaglio dell’Avvocatura del Comune i due appalti poco trasparenti

ArsBiomedica

Non ha avuto l’esito sperato dai proponenti la mozione con la quale si chiedeva di revocare due appalti perché dai contorni non chiari. Nella seduta di ieri, lunedì 6 dicembre, il Consiglio del XX Municipio, dopo un estenuante dibattito di circa due ore, ha infatti bocciato la richiesta di revoca pur deliberando che i due casi dovranno essere sottoposti al vaglio dell’Avvocatura Comunale che dovrà decidere sulla correttezza degli stessi.

Il Gruppo PD del XX Municipio aveva infatti presentato una mozione (leggi qui) il cui scopo era ottenere la revoca di due determinazioni dirigenziali con le quali sono stati affidati a due soggetti privati l’esecuzione di servizi sociali senza lo svolgimento di una regolare gara d’appalto ad evidenza pubblica (clicca qui).

Continua a leggere sotto l‘annuncio

Le contestazioni sull’irregolarità della procedura seguita si basavano su due fattori previsti dalla legislazione corrente: gli importi sono superiori al massimo consentito (20mila euro) per non procedere alla gara e mancano i requisiti di straordinarietà ed urgenza che consentono di ricorrere a questa prassi.
I due casi contestati riguardano il progetto “Attività ludica a cavallo per minori con diabilità”, affidato al Centro ippico “La Cuadra Asd” per 30mila euro, e il progetto “Insieme”, affidato all’Associazione Iride per 23mila euro.
“I due affidamenti vanno revocati – recitava la mozione – sia per un problema di legalità e di trasparenza, sia perché la scelta dei soggetti affidatari non risulta supportata da particolari motivazioni legate a meriti acquisiti nel campo di tali servizi”.

Un lungo dibattito ha fatto seguito alla lettura della mozione. Non sono mancate le abituali schermaglie, con la maggioranza a fare quadrato intorno ai due appalti e l’opposizione unita nel tentare di fare breccia, fino a quando, dopo un estenuante dibattito, una soluzione temporeggiatrice si è fatta strada ed è stata approvata: i fascicoli saranno inviati all’Avvocatura del Comune alla quale verrà chiesto di esprimersi sulla correttezza e sulla legalità delle procedure seguite.

Insoddisfatti alcuni, contenti gli altri, l’aula si è svuotata con la consapevolezza che la soluzione adottata non è rilevante in quanto sposta solo nel tempo il momento in cui si dovrà dare una risposta alla domanda: i due appalti sono regolari o no?  (red.)

© riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

© RIPRODUZIONE RISERVATA

3 COMMENTI

  1. Ma sì, rimandiamo il problema al futuro… intanto si va avanti con i progetti finanziati.. e poi chissà, magari sarà troppo tardi…
    In realtà, a leggere gli articoli, la questione non sembra poi così complessa… dovrebbe essere sufficiente dare un’occhiata a un Codice degli Appalti aggiornato..
    Io non riesco a capire… l’opposizione presenta una mozione per denunciare irregolarità su due affidamenti e indica i punti non aderenti alla normativa in vigore. A questo punto ci si aspetterebbe che la maggioranza reagisca in uno dei due seguenti modi: 1) boccia la mozione perché riesce a opporre argomentazioni logiche e giuridicamente inattaccabili per spiegare la correttezza delle modalità di affidamento; 2) si accorge che “qualcosa non va”, accoglie la mozione e revoca i due affidamenti. E invece… schermaglie… l’opposizione che fa quadrato… ma quadrato “de che”? E’ comprensibile che chi ha la terza elementare e si trova a dover prendere queste decisioni sia in leggera difficoltà, ma, chessò, un Mori (che mi sembra sia avvocato) dovrebbe masticarne di Diritto amministrativo… perché non ci spiega queste resistenze e questa melina. In fondo avete affidato 53mila euro (100milioni di lire), che sono soldi nostri, in maniera (quantomeno) poco trasparente.. e guarda caso di mezzo c’è sempre questa Associazione Iride.. che sembra campare con le elargizioni del XX Municipio… Una spiegazione (convincente) penso che sia dovuta.

  2. Pronto … eccomi qua Professore.
    Peccato non averLa avuta in Consiglio, perchè avrebbe potuto sentire di persona il mio pensiero. 🙂
    Io ho parlato come Consigliere, perchè come Presidente di Commissione Politiche Sociali non ne vedevo le ragioni, in quanto la commissione si occupa di dare solo gli indirizzi politici. L’attuazione degli indirizzi è cura dell’esecutivo ed io ero ben rappresentato, come peraltro anche gli altri consiglieri, dal Presidente Giacomini e dal Consigliere Delegato Casasanta.
    Però ho esposto il mio pensiero sugli aspetti tecnici e lo ribadisco qui per completezza e su Sua richiesta.
    La mozione non era votabile perchè la conseguenza di un voto positivo sarebbe stata la responsabilizzazione (anche patrimoniale…) per il danno causato ai due enti erogatori (Iride e La Quadra) in capo a tutti i consiglieri.
    Il danno sarebbe stato identificato e commisurato alla prestazione inutilmente versata dall’ente in seguito alle due Determine di affidamento ritenute illegittime, ma comunque firmate e che avevano creato una legittima aspettativa e forse anche spese consistenti da quantificarsi.
    Certo forse ci saremo potuti rifare nei confronti di chi aveva illegittimamente firmato tali atti, ma in che modo e con che tempi …?
    Tutto questo sempre che i presupposti citati nella mozione fossero fondati e facendo l’avvocato del diavolo … lo premetto …
    La cosa certa è che non è il Consiglio a poter revocare un atto amministrativo di un dirigente.
    Un atto amministrativo può essere annullato o in sede giurisdizionale (TAR o Consiglio di Stato) oppure con un atto della medesima forma, ma contrario, da parte di chi lo aveva emanato. Non vale l’analogia con la vicenda “cassonetti gialli” in quanto in quel caso era stata definita una semplice “concessione” di OSP e non esisteva una convenzione vincolante, insomma un contratto che genera effetti anche patrimoniali sui contraenti.
    Dunque, non potendo noi decidere al posto di un organo giurisdizionale, ci poniamo il problema di chi sia il soggetto titolato a revocare le Determine.
    Il soggetto titolato è il Dirigente UOSECS pro tempore (non dunque lo stesso firmatario ormai in pensione …) che può agire in autotutela revocando un atto che successivamente riconoscesse illegittimo oppure, in subordine, il Direttore del Municipio in avocazione del procedimento, come dirigente apicale.
    La proposta del Consigliere Pica però di coinvolgere l’avvocatura ha visto il mio naturale apprezzamento in quanto è apparsa immediatamente come una forma più trasparente (far decidere ad un soggetto terzo rispetto alla firma delle determine) e responsabile. (in fondo l’avvocatura rappresenta il Comune che è il soggetto che dovrebbe pagare gli eventuali danni a terzi). L’autorevole parere dell’avvocatura potrebbe dunque anche deresponsabilizzare, se positivo, il municipio da valutazioni in caso di successivo giudizio da parte di un organo giudicante.
    Comunque non sono un amministrativista e non ho studiato la mozione a fondo, lo ammetto.
    Oltre dunque non sono in grado di andare …
    Una sola precisazione, in conclusione, sull’opportunità di scegliere uno strumento come l’affidamento diretto in tema di fondi ex lege 285 e sociale più in generale.
    Condivido l’importante considerazione del Cons. Antonini quando ha affermato che sarebbe bastato davvero poco per evitare queste polemiche. Esistono altri strumenti idonei, anche in caso di urgenza, a rispettare il principio fondamentale della “centralità dell’evidenza pubblica” e, tra questi, la trattativa privata e tale scelta sarebbe stata, a mio modesto parere, più opportuna.
    G.Mori

  3. Chiedo solo perché tutte le delibere del XX Municipio, prima di essere attuate non passino al vaglio della Magistratura. Se i consiglieri dell’opposizione sono sicuri che le delibere non corrispondino alla legge, possono presentare, o fare presentare, una denuncia alla Procura della Repubblica. Non si può dare corso a una delibera se questa è in evidente contrasto con le leggi correnti. Il Dirigente Amministrativo deve essere chiamato in causa. Il Presidente del XX MUnicipio svolge anche il ruolo di controllore dei propri atti? L’ipotesi di una istanza al Sindaco non sarebbe da scartare. Certa politica ormai deve avere come puro interlocutore la Magistratura.

LASCIA UN COMMENTO

inserisci il tuo commento
inserisci il tuo nome