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E’ polemica sull’abbattimento dei platani di viale Tor di Quinto. Italia Nostra chiama in causa la Sopraintendenza Statale

ArsBiomedica

platano.jpgL’abbattimento dei platani di Viale Tor di Quinto è colpa dell’incuria e della mancanza d’interventi di prevenzione.  La Sopraintendenza Statale ha dato il nulla osta dovuto ?” Così inizia un comunicato di Italia Nostra che stigmatizza il repentino abbattimento di circa 120 platani (leggi qui) avvenuto su viale Tor di Quinto gli ultimi giorni di agosto perché risultati malati.

“I grandi platani secolari, oggi quasi tutti abbattuti, costituivano l’alto valore paesaggistico di Viale Tor di Quinto, che ricordiamo è collegato ad un’ansa del Tevere destinata dal piano regolatore a verde pubblico. Infatti – spiega Italia Nostra – il Viale fa parte del vincolo paesaggistico della Valle del Tevere in stretta connessione con l’ampia area adiacente, di proprietà comunale, destinata a parco pubblico che il vincolo rendeva inedificabile, mentre oggi è invece deturpata da costruzioni invasive private che non facevano certo parte del progetto originario.”

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“Dai comunicati stampa e da alcune foto risulterebbe che tale abbattimento è dovuto alla presenza di un fungo che ne ha compromesso la stabilità. Da tempo era noto che i platani di Roma andavano monitorati periodicamente – continua il comunicato – per impedire l’attacco di varie malattie (tra le quali vi è anche il “cancro colorato”) dovute anche all’incuria di anni e da interventi impropri di manutenzione stradale o da vandalismi di vario genere che ne hanno compromesso la salute. Purtroppo la mancanza di una accurata prevenzione e di un regolamento del verde che impedisca interventi compromissori con pesanti sanzioni, sta mettendo ormai a rischio tutte le grandi alberate di cui andava fiera e famosa la città.”

Italia Nostra chiude infine il suo comunicato segnalando che attiverà una richiesta di accesso agli atti per “verificare se, prima di abbattere queste splendide piante, è stato ottenuto il nulla osta della Soprintendenza statale, atto dovuto in quanto Viale Tor di Quinto è soggetto al vincolo paesaggistico”.

Da un lato dunque il Comune di Roma e dall’altro gli ambientalisti. Come si conciliano le due posizioni? Il Comune parla dell’abbattimento definendolo un atto dovuto ai fini sicurezza. Proprio ad inizio lavori infatti, Tommaso Profeta, vice-capo di Gabinetto e direttore del Dipartimento tutela ambientale, aveva dichiarato alla stampa che l’abbattimento era inevitabile. “Si tratta di un intervento per garantire la tutela dei cittadini e la sicurezza stradale. Le indagini preliminari che abbiamo effettuato per valutare la stabilita’delle essenze non lasciano spazio a dubbi – ha spiegato Tommaso Profeta – i tre quarti dell’alberata sono a rischio di crollo; i platani pericolanti devono essere rimossi prima che le piogge della prossima stagione autunnale aumentino i rischi”.
Italia Nostra invece afferma in sostanza che l’abbattimento poteva e doveva essere evitato.

VignaClaraBlog.it ha voluto sentire il parere di Francesca Di Castro, consulente ambientale, membro dell’AIAPP (Associazione Italiana Architetti del Paesaggio) e Vice Presidente della Associazione Culturale Roma Tiberina.
“Le parole progettare correttamente, prevenire, conservare e curare sembrano sconosciute al Dipartimento Tutela Ambiente del Comune di Roma. La strage di platani ormai eseguita lungo viale Tor di Quinto ne è dimostrazione. Più semplice abbattere indiscriminatamente, albero sano e albero malato. Meno costoso? Non credo. Un plotone di taglialegna, una montagna di rami e di tronchi, camion verso destini misteriosi” dichiara Francesca di Castro che ci dice di aver fatto un sopralluogo lungo viale Tor di Quinto ormai spoglio.

“Ho scattato molte foto e posso assicurare che moltissimi alberi non mi sono sembrati affatto attaccati dal fungo Ganoderma lucidum accusato del deterioramento dei platani. Il taglio appariva nitido, sano, nessuna carie, nessuna macchia” incalza Di Castro che, non contenta, ha interessato un agronomo per avere il parere di un esperto, ed anche lui le ha confermato che molti alberi potevano essere salvati.

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“Certo, alcuni erano stati attaccati dal fungo, ma è bene sapere che il Ganoderma lucidum, più noto nel mondo per i suoi effetti terapeutici anche contro il cancro, è quel fungo molto comune che possiamo notare su moltissime alberature della nostra città. A lungo andare produce danni considerevoli facendo marcire il tronco e quindi mettendo in pericolo la stabilità dell’albero, ma la malattia si previene e si cura, altrimenti vorrebbe dire dover abbattere quasi la totalità delle alberate romane, a partire dai platani dei lungotevere!” esclama Francesca di Castro concludendo con un paradosso agghiacciante ma esemplificativo: ” E se una mattina ci trovassimo piazzale Ponte Milvio privo dei suoi quasi centenari platani monumentali? Meditate gente”.

Fabrizio Azzali

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27 COMMENTI

  1. Senza essere agronomo, anche io passando ero rimasto di stucco di fronte alla desolazione del nuovo viale senza alberi, soprattutto guardando i monconi dei tronchi molti dei quali perfettamente leggibili nei loro cerchi di accrescimento e sani senza i classici buchi da malattia.

    Mi è sembrato il solito colpo di mano agostano…….

  2. Che scempio!
    Gli alberi erano l’unica cosa che salvava Tor di Quinto dallo squallora assoluto!!
    Io mi chiedo perchè, ma poichè sono oramai una donna maligna, mi è venuto subito un sospettuccio.
    Non è proprio questa la zona dove secondo il nostro amato sindaco dovrà sorgere il villaggio olimpico nella malaugurata ipotesi che Roma diventi la prossima sede delle Olimpiadi?
    Cominciamo quindi subito a distruggere il verde e poi procediamo un pò per volta, così per la gente sarà meno trumatico e quando sarà il momento della cementificazione romperanno meno le scatole!

  3. io passo tutti i giorni su quel tratto di strada; è desolante vedere quel bel viale spoglio dei suoi alberi….ma mi viene un dubbio..! Dato che l’abbattimento di questi platani è avvenuto in coincidenza con l’arrivo d Gheddafi e dato che lo stesso con Berlusconi era alla Caserma Salvo d’Acquisto, non è che questi alberi sono stati tagliati a bella posta per consentire agli elicotteri dall’alto di vigilare!!! e si nascondono e verità dietro la presunta malattia dei platani????? Se così fosse sarebbe vergognoso!!!! E i Verdi dove sono?

  4. questi interventi straordinari sono la conferma che non c’e’ alcuna gestione ordinaria che assicuri la cura, la pulizia, la salute, il decoro dell’area in cui viviamo. un altro esempio di incuria ordinaria in XX, il tratto di via cassia da piazza giochi delfici a cortina d’ampezzo: li’ si che prima o poi cadra’ un tronco intesta a qualcuno, magari a chi effettua regolarmente la non consentita svolta a sn da via vilfredo pareto e scivola sulla perdita costante di acqua che alle 7,30 del mattino in inverno e’ anche ghiacciata e si incrocia con quei pochissimi che tentano di percorrere i 20 cm di larghezza del marciapiede venendo via dal nuovo parco giochi inaugurato il giorno prima delle elezioni e richiuso subito dopo !!!

  5. Una vera disgrazia!!!
    Uno scempio perseguito ai nostri danni, in pieno Agosto così da risultare meno evidente, sono questi i sotterfugi degni di una amministrazione da 4 soldi, penso che molti dei nostri assessori non siano in grado di fare nemmeno l’amministratore di condominio del proprio stabile.
    Ora rimarranno a ricordo di un bel viale alberato quei mozziconi di platani, in compenso si staglia con maggior evidenzia il camion rosso fuoco che vende panini e piadine……a ricordarci, a noi che ci passiamo ogni giorno, che da Capitale, Roma si sta trasformando in modo inequivocabile in una triste periferia abbandonata.

  6. Una persona che conosco da decenni, di cui non farò il nome, che si occupa degli alberi, in particolare di Roma, ha lasciato intendere che probabilmente dietro a questa frenesia di potature fuori stagione, ed all’abbattimento indiscriminato ci sia dietro qualche succosissimo appalto. Questo signor Profeta sembra proveniente dalla famosa “cricca” con il quale ha rapporti di qualche genere.
    Basta una piccola verifica di curriculum per vedere se tale affermazione corrisponde ed è esatta.
    In ogni caso, l’abbattimento è indiscriminato e le ripiantazioni costeranno l’iradiddio, sempre che si facciano. lo scempio contro il verde di Roma è meticoloso e continuo da 2 anni, chiunque, anche che non abbia studiato agraria come me, sa che le potature fatte in estate portano alla morte delle piante, con le ovvie conseguenze di caduta in futuro.

  7. Guardando il viale e vedendo la desolazione lasciata dall’abbattimento degli alberi mi è venuta spontanea una domanda…….non si tratterà, anche tutto questo, di parte della riqualificazione delle periferie, tanto sbandierata e che ha riempito la bocca di assessori e sindaci di recente ricordo?….. Gli attuali l’hanno , per così dire solo, resa praticabile.Ma questi signori(per così dire)..lo conoscono il significato di periferia, visto come hanno ridotto l’area di Ponte Milvio?

    A proposito, dove è finito l’orologio che era sopra la vecchia stazione di posta sulla piazza ? E’ forse diventato una mini?

  8. Il viale è stato risistemato bene nella sua parte centrale con un miglior spartitraffico di quello sgangherato precedente, pero’ l’abbattimento di tutti gli alberi è spaventoso, una devastazione! Molti tronchi sembrano di alberi sani.

  9. Erano giorni che cercavo qualcuno che condividesse con me sè era necessario di abbatere tutti quei spettacolari e storici platini. Non è che dietro a tutto questo ci sia una speculazione ? Per sentito dire li vicino dovrebbe nascere anche un centro ippico gestito da privati , forse vorrebbero cambiare la percorribilità stradale?
    E che cosa rappresentano quei monconi lasciati così, che tra l’altro sono anche pericolosi.

  10. E’ stata veramente un’operazione vergognosa! Abbiamo dimostrato ancora una volta di essere ignoranti ed incivili. Non si capisce come mai poi ci sono zone in cui gli alberi sono veramente pericolosi: c’è un pino su Via Monterosi, all’altezza dell’uscita di Via castelfranco Veneto, che da un momento all’altro cadrà, c’è solo da augurarsi che non passi nessuno in quel momento

  11. Non c’è bisogno di andare lontani per trovare le effettive ragioni degli abbattimenti indiscriminati: basta dare un’occhiata al progetto per Roma 2020. Proprio lì, nell’ansa del Tevere dov’è viale Tor di Quinto, è prevista la costruzione del Villaggio Olimpico e le strutture ricettive per i Media, che fanno parte dell’idilliaco “Parco Fluviale”. Un mare di cemento per i palazzinari del dopo olimpiadi! Vedesi la pianta del progetto sul sito ufficiale http://www.2020roma.it di cui allego il link http://www.2020roma.it/public/it/parco-fluviale-n.php

    Francesca Di Castro

  12. E a proposito di “Parco fluviale” vorrei attrarre la vostra attenzione su un paio di frasi che per noi hanno dell’umoristico. Sempre a questo indirizzo: http://www.2020roma.it/public/it/parco-fluviale-n.php , pagina 2, secondo capoverso, si legge: “Il Parco Fluviale è l’occasione per mettere a sistema una serie di interventi, partendo da una normativa già attuativa (il PS5, piano di bacino approvato nel 2008) e da una necessità prioritaria, quella della riqualificazione delle acque, ossigenazione e conseguente ripopolazione faunistica (in ottemperanza peraltro a quanto previsto dalla direttiva 2000/60 CEE in materia di acque, che ci impone di raggiungere il grado di “buono” delle acque fluviali già nel 2015.)”
    Oggi l’amministrazione si accorge dell’esistenza del Piano Stralcio 5 che riconosceva le sponde del Tevere da ponte Milvio verso Nord OASI NATURALISTICA? Oggi che la Regione ha ormai dato in concessione tutti gli spazi disponibili e il verde naturale è stato raso al suolo? Quando noi, ai quali era stata concessa l’Oasi di ponte Milvio, gridavamo di salvare il salvabile nessuno ha risposto. Oggi che non esiste più oasi, vogliono – a sentir loro – ricrearla. Intanto abbattono platani secolari…

    Francesca Di Castro, Associazione Roma Tiberina, consulente ambientale Comitato per il Tevere e socio Italia Nostra

  13. Senza voler sollevare polemica alcuna , a me sembra che la maggior parte degli alberi tagliati , presenti al centro del tronco un “buco sospetto” che pare dovuto a ” malattia”.
    Non a caso sono stati “salvati” gli alberi più piccoli e giovani, forse non colpiti dal fungo.
    Certo che lo spettacolo al momento è spettrale rispetto a prima.
    Mi aspetto ovviamente un ripristino del tutto , anche se ovviamente non con alberi così imponenti , purtroppo.
    Non sono agronomo , come quasi tutti quelli che sono intervenuti , constato esclusivamente quello che vedo.
    C’è chi ha parlato di Gheddafi , chi di speculazione edilizia , chi di Olimpiadi Roma2020.
    Ma se fossero stati solo malati ?
    Troppo banale ?
    Non credo che l’abbattimento di qualche albero anche se secolare possa essere propedeutico ad una cementificazione od all’assegnazione delle olimpiadi.
    Lasciamo perdere l’imbecille Gheddafi , ho letto il programma per la costruzione e riqualificazione del parco fluviale.
    Sulla carta non mi pare male , salvo poi attenersi a quello , sia come manufatti che come successiva fruibilità gratuita al pubblico.
    Mica come le piscine dei mondiali di nuoto.
    A chi è contrario a questa idea/ipotesi/candidatura , chiederei di presentare un piano alternativo e migliorativo.
    Perchè poi a far nulla sempre , quasi non si sbaglia mai o comunque non ci si espone.
    Salvo perdere occasioni di rilanci economici e di immagine.

  14. Sì, Aragorn, troppo banale. Alle favole non ci crede più nessuno che abbia più di 6-7 anni.

    Personalmente credo che la (umiliante) visita di Gheddafi (che poi, non pago, spara sui nostri pescherecci), non c’entri nulla con questo ennesimo scempio ambientale della Giunta Alemanno, il nostro nuovo Attila.
    Credo invece che c’entri, e anche parecchio, la devastante ipotesi di queste maledette Olimpiadi che non ci meritiamo di organizzare e la conseguente speculazione edilizia. Detto per inciso, senza quest’ultima, ben pochi della Giunta capitolina avrebbero grandi interessi per i Giochi olimpici…

    Che i grandi eventi sportivi (e non) siano l’occasione per devastare e speculare ora non è più dietrologia di immaginari e oscuri cospiratori che tramano contro lo sviluppo, ma, purtroppo, cronaca giudiziaria. E non a caso negli ultimi anni questi eventi sono stati gestiti da Bertolaso & Co. che poi affidavano i mega appalti agli amichetti della cricca.
    Possibile mai che la storia e la cronaca non insegnino nulla? Qualcuno potrà pure aver dimenticato le malefatte di Carraro a Italia’90, ma il G8 de La Maddalena è storia recente, così come la scandalosa “ricostruzione” de L’Aquila, i Mondiali di nuoto si sono tenuti l’anno scorso, Scajola si è dimesso 4 mesi fa per i tanti appalti concessi a chi poi, a sua insaputa, gli ha comprato e ristrutturato casa…
    E’ così difficile digerire il fatto di aver mandato a governare le nostre città e il nostro Paese, gente avida e senza scrupoli (oltre che incompetente)? Capisco che chi ha interessi poco limpidi tenda a celare la verità, a confondere le acque, a negare anche l’evidenza. Ma chi è onesto (e ce ne sono tanti tra gli elettori di questa gente), perché si ostina a difenderli invece di liberarsene?

  15. Chiedo scusa: vorrei tornare al fatto.
    Esperti, motoseghe e trucioli.
    L’abbattimento dei platani ha avuto un impatto devastante.
    L’ operazione è stata svolta correttamente o no?

    Secondo il perito incaricato dall’ Arch Di Castro no.
    Neppure secondo un altro lettore, qualifcato a parlare, che così ha scritto su VCB:

    Marco Rapino | 30-Agosto-2010 | 17:35
    Torno dalle vacanze e non trovo più i Platani secolari che mi hanno visto crescere nel mio quartiere di Tor di Quinto. Mi chiedo: cos’è successo ? Trovo questo articolo (un analogo su Repubblica) in cui si spiega che il fungo “killer” ha indebolito l’interno del tronco di quasi 120 esemplari su 150. Peccato che se si osserva quello che è rimasto (il ceppo) si nota che il 50% degli alberi tagliati è assolutamente sano !
    Mi domando allora perchè il Comune di Roma ed in particolare l’assessorato ai lavori pubblici ci ha privato di tanta bellezza e pure dell’ossigeno che queste piante producevano ? A quali esperti botanici si rivolgono i nostri rappresentati comunali ?
    Era sufficiente un taglio selettivo degli alberi gravemente malati (ne ho contati poco più di 40) ed una potatura per eliminare i tronchi più danneggiati e … ve lo dico da esperto
    Marco Rapino dott. in Scienze Agrarie

    Per quanto mi riguarda non sento alcuna esigenza delle opinioni “a sensazione” dei non addetti ai lavori sulla questione meramente tecnica del fungo.

    Chiedo semplicemente se il lavoro è stato fatto come andava fatto o meno.
    Più semplice di così c’è solo il pallottoliere.

    Allo stato dei fatti due esperti dicono di no.
    Mi domando perchè questo desiderio di spostare la partita sui territori delle ipotesi e delle speculazioni quando il fatto che abbiamo sotto il naso già è abbastanza grave da solo.

  16. No Professor Paolo , non sono d’accordo e non ci sto.
    Credo che la Città meriti eventi di questo tipo , meriti una visibilità che non può derivare solo dai libri di Storia.
    Credo che meriti una visibilità anche per il suo essere moderna , attuale ed innovativa.
    Non ne faccio una questione di parte politica , e non ci cascare neanche tu.
    Perchè se oggi ci sono in giro ( eccome ! ) “porcherie” , fino a ieri erano gli scandali delle concessioni per i parcheggi comunali, per le cooperative , per i piani regolatori licenziati nottetempo , per la sanità in puglia , per la regione campania eccetera.
    Molti di questi personaggi hanno agito oggi ma nominati da “molto ieri”.
    E non è che “ieri” erano poi diversi.
    Gente onesta c’è dappertutto , è evidente , scontato , direi lapalissiano.
    Così come i ladri , i fetenti ed i faccendieri.
    E che dovremmo fare ? Stare fermi per paura che qualcuno ti freghi ?
    Che facciamo come le belle signore che comprano i gioielli , li lasciano in cassaforte e girano con la bigiotteria ? O lascio il Rolex e giro con lo swatch ?
    Sempre per paura ?
    Abbiamo spazi , capacità , ingegno , competenza, ( e necessità ) di fare queste opere/eventi.
    Perchè continuiamo a dare soldi , generi alimentari e di sussistenza alle popolazioni somale ( ad esempio ) ? Sappiamo perfettamente che la maggior parte finisce nelle “tasche” dei signori della guerra locali. Che facciamo , li lasciamo morire di fame perchè tanto mica gli arriva ?

    No , le cose facciamole , chiediamo làddove possibile di aumentare la trasparenza, supportiamo gli organi di controllo ( non quelli che dicono solo no , così non c’è nulla da controllare ).
    Non ci sto a continuare a vivere in una città fatta quasi solo di ministeri ed accampamenti abusivi.

    Per ultimo , sarò scemo , ingenuo , affetto da tafazzite e magari mi faccio cojiona’ pure facile , ma passo e ripasso quotidinamente a tor di quinto ( occhio, mica ci lavoro , ci passo ! ) ; e più ci passo e più vedo che gli alberi abbattuti sono stati solo quelli “grossi”. Gli altri ( ben più numerosi di quelli tagliati ) stanno lì , cresceranno.
    Se sono così fetenti , cosa gli avrebbe cambiato abbatterli tutti ?
    Fungo mortale , degenerativo , virale … eccetera
    Si sarebbe detto di più di quello che è stato detto fin’ora ? Non credo. Tanto valeva – per loro – quindi farlo tutto in una volta, spicciarsi il problema.

    Boh , vedremo.

  17. Mi aggingo all’indignazione, ma era proprio necessario?, sembra di capire che il Dott. Marco Rapino esperto in scienze agrarie, non sia daccordo con l’abbattimento, purtroppo i Platani sono stati tagliati e allora!
    basterebbe che un magistrato volenteroso aprisse un indagine, ma come sempre le istituzioi quando si deve far luce sulla verità sono latitanti.
    Buona giornata se potete

  18. Il territorio e l’ambiente di Roma Capitale, da quando Roma è capitale, sono “carne da cannone”. E non ci sono parole per esprimere il senso di sconforto e di frustrazione nel guardare il campo di battaglia che è ormai il viale di Tor di Quinto.
    Soprintendenza, ambientalisti, paesaggisti, cittadini, gente di buon senso: purtroppo nessuna verifica o protesta potrà mai riportarci indietro i nostri platani secolari, almeno tutti quelli -tantissimi! guardare per credere- che malati non erano affatto.
    Possiamo solo sperare che i nostri figli, macchè, nipoti , rivedranno tra alcune decine di anni alberi simili a quelli ammazzati questa estate.
    Sempre che ovviamente non rivedano, i nipoti, anzi i nostri figli, l’ameno villaggio olimpico, o qualche utilissimo altro bel manufatto edilizio da reddito, realizzato a regola d’arte dai nostri bravi onestissimi pezzi d’uomini di costruttori romani…
    Sindaco Alemanno: VERGOGNA!!

  19. @Giuspa
    beh, forse perché questo non è un forum di botanica. Penso possa essere sufficiente come risposta alla sua domanda.
    Anche io.. “non sento alcuna esigenza delle opinioni ‘a sensazione’ dei non addetti ai lavori sulla questione meramente tecnica del fungo.” Quindi ben vengano le specificazioni tecniche fatte dai pochi (immagino) esperti del fungo del platano che gravitano su queste pagine. Ma poi perché mai dovremmo, noi non tecnici, rimanere con l’occhio sul microscopio invece di allargare lo sguardo per cercare di comprendere le vere ragioni di questo scempio, gli interessi in gioco, i legami e i possibili risvolti? La vita sociale e la politica sono fatte di questo.
    Saluti

  20. @Aragorn
    Nessuna questione di parte politica.
    E’ evidente che una città come Roma meriterebbe di organizzare eventi come un’Olimpiade. E’ evidente che potrebbe essere una buona occasione, non tanto di sviluppo (nel senso classico del termine economico), quanto di riqualificazione della città, di miglioramento della sua vivibilità, ecc. Ma sicuramente non con questa classe dirigente (che comprende non solo i politici, ma anche imprenditori, banchieri, costruttori/palazzinari…) che s’è “magnata ” Roma e provincia… e rimango volutamente all’ambito locale per dar più forza alla mia prima frase.
    Già la sola idea di costruire un nuovo villaggio olimpico (e quindi un nuovo quartiere) nell’area dell’ippodromo è una follia che fa capire, sia il livello di preparazione e serietà dei nostri amministratori, che le mire che essi hanno. Non c’è nessuna pianificazione in questa scelta perché ci sarebbe una lista talmente lunga di pesanti motivazioni a sfavore (urbanistiche, idrogeologiche, paesaggistiche, di viabilità, di mobilità, …) che nessuna persona assennata (e contemporaneamente onesta) farebbe mai la figuraccia neanche di ipotizzarla.
    Visto che passi frequentemente da Tor di Quinto (occhio a chiedere informazioni, che ti fanno la foto…) non ti sembra che il volume attuale di traffico medio si già oltre la soglia di sopportazione di quel viale? E se costruisci un quartiere in un’ansa (in area golenale.. sic!) che per tre lati è circondata dal Tevere e l’ultimo è rappresentato dal nostro ex-bel viale, come pensi potrà trasformarsi il traffico su quella direttrice e, di riflesso, su quelle limitrofe come C.so Francia/Cassia e Olimpica?
    Dici che bisognerebbe chiedere più trasparenza e supportare gli organi di controllo. Bene d’accordo, è giusto, “scontato , direi lapalissiano”. Peccato si scontri con una realtà che è fatta di perenni commissariamenti e affidamenti di qualsiasi cosa su cui girino soldi pubblici, alla Protezione Civile (sì, anche i Mondiali di Nuoto!). E sai perché? Perché quando la palla passa lì, Bertolaso o il Commissario di turno può andare in deroga a qualsiasi legge (soprattutto al D.Lgs. 163/06, meglio noto come Codice degli Appalti), a qualsiasi Piano regolatore di qualsiasi ente locale e non ha grandi obblighi neanche verso la magistratura contabile, quella Corte dei Conti che fortunatamente ogni tanto fa le pulci ai conti pubblici e controlla che i nostri soldi siano impiegati in modo onesto e oculato. Fanno come vogliono!
    Allora, liberiamoci di questi affaristi rozzi e avidi e poi riparliamo di Olimpiadi e, soprattutto, di politica.
    Intanto però questi dementi hanno tirato giù un rosario di platani secolari senza farsi grandi scrupoli… e né io, ne te rivedremo mai più quel viale come l’abbiamo sempre visto fino a ora.

  21. Salute Prof. Paolo!
    E’ probabile che sia un mio difetto di fabbrica quello di non riuscire a passare al “livello successivo” senza avere risolto quello in cui mi trovo. Ho sempre la sensazione che il processo alle intenzioni sia dietro l’angolo.
    Condivido nella sostanza le sue preoccupazioni e anche l’analisi.
    Se ha tempo e voglia, riconsideri il mio punto di vista: vero che non è un forum di botanica, ma proprio perchè non sono un esperto, non ho fatto domande di botanica, ho solo osservato che se le fondamenta per allargare il discorso sono basate sulla questione abbattimento selettivo…beh…vorrei capire se questo è stato fatto a modo oppure no. Mi pare che al momento ci siano opinioni non concordi. Ingenuamente spero sempre che si possa avere una risposta univoca su qualcosa di tecnico.
    Sempre a causa del citato difetto di fabbrica, nel post relativo al parco tor di quinto, di cui abbiamo a suo tempo parlato, ho fatto una domanda al sig. Luca che gentilmente ha offerto di farsi da tramite verso i suoi amici che costruiscono nell’area. Anche in questo caso una semplice domanda su un argomento specifico, diciamo tecnico… sono ad attendere risposta…
    Certo, tornando ai platani, stante che la motivazione dell’intervento era la pericolosità…risulta difficile comprendere come mai il pericolo inizi e finisca ad un determinato numero civico…

  22. Hanno fatto bene! perlomeno adesso si riesce a vedere in tutto il suo splendore la rivendita di materiali edili completamente abusiva, visto che ha ben tre VINCOLI.
    Elogio alla cementificazione. Messaggio chiaro e diretto a qualsiasi forma di opposizione verde alle olimpiadi!!!!!!!

  23. Ho già scritto il mio commento di rabbia e impotenza sull’abbattimento dei platani a viale tor di quinto,che purtroppo non compare su questa pagina, (ma non importa),e vorrei proporre a tutti quelli sensibili al necessità e alla bellezza del verde pubblico, la possibilità di fare un petizione , un qualcosa, anche scendere in piazza,per richiedere il ripristino degli alberi e la rimozione degli orribili monconi lasciati li come testimonianza della più assoluta mancanza di competenza verso il patrimonio arboreo e il rispetto verso i cittadini che sono costretti a tenere perennemente sotto gli occhi quello strazio, senza possibilità di scampo quando il sole si posa sul traffico incessante!!

  24. In questi settimana percorrendo ho notato quanto sia generosa e giusta la natura .
    Su moltissimi tronchi degli alberi recisi molti germogli che testimoniavano la salute di tali piante, purtroppo ho visto verso fine settimana operai che rimuovevano il residuo dei tronchi lasciati .
    Domanda ; Perche’?
    Non si potevano recuperare tali piante?
    Attendo spiegazioni.

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