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Titignano: una finestra naturale sul lago di Corbara

Galvanica Bruni

titignano.jpgGli itinerari di VignaClaraBlog.it – Alla fine della sterrata, su di una collina che affaccia sul Tevere e sul lago di Corbara, sorge il piccolo borgo medioevale di Titignano: il palazzo baronale, la chiesetta, poche case in pietra e poi panorami di una tale bellezza da lasciare senza fiato. Siamo in Umbria, tra Orvieto e Todi, in quella parte di territorio che i visitatori stranieri (soprattutto belgi e olandesi) amano per la bellezza dei paesaggi e il silenzio: morbide colline, interminabili distese di grano e orzo, aspri calanchi e boschi selvaggi. Qui nella stagione estiva il cielo è terso e solcato dai grandi rapaci che nidificano sulle rocce del Forello.

Per raggiungere Titignano bisogna percorrere l’Autostrada A-1 fino ad Orvieto e poi, passato il ponte sul fiume Paglia, proseguire per Todi; dopo il minuscolo borgo di Prodo, sormontato dall’imponente castello (privato), in prossimità di un grande casale si volta a destra e si percorre una sterrata che in tre chilometri porta alla meta.

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Titignano venne edificato nel 937 da Farolfo discendente dell’antica famiglia Montemarte e successivamente conteso dalle città di Todi (ghibellina) e Orvieto (guelfa). Nel XVII secolo subì profonde modifiche assumendo, con il palazzo e la corte, l’aspetto attuale; in seguito, dopo la confisca da parte dello Stato Pontificio, venne acquistato dai principi Corsini i cui eredi ne vantano ancora la proprietà insieme alla fattoria di Salviano e quella di Vaglia.
Al borgo si accede da un caratteristico viale in pietra che porta alla piazza su cui affacciano l’antico palazzo, la chiesa e le costruzioni adibite oggi a raffinati alloggi. Il borgo è delimitato da un’ampia terrazza che si affaccia sulla Valle del Tevere e sul lago di Corbara.

Il fiume, dopo essersi incuneato nelle scoscese gole del Forello, raggiunge l’ampia pianura dove dà vita ad un imponente lago artificiale; lo spettacolo che è possibile osservare da Titignano è stupefacente.
Lo sguardo può spaziare per decine di chilometri: sulla destra si intravede Todi con l’imponente sagoma del battistero mentre sulla sinistra, sulle verdi acque del lago, si specchia Civitella del Lago. Al centro, tra filari di antichi cipressi, le ampie distese coltivate a vite degradano verso il basso mentre un fitto reticolo di sentieri consente di effettuare tranquille passeggiate in direzione del Forello o di Torre Luca.

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Lo splendido palazzo di Titignano oggi è stato trasformato in un accogliente agriturismo; al piano terreno, nella caratteristica bottega, è possibile acquistare i prodotti coltivati nella fattoria che ha una estensione di 3000 ettari. Vini e grappe pregiate, biscotti e ciambelle, funghi e insaccati. Al primo piano invece, nell’ampio salone, è possibile gustare i caratteristici piatti umbri a base di tartufo, funghi porcini, cinghiale e capriolo.
Per le buone forchette la cucina di Titignano è una vera e propria manna: si comincia da elaborati antipasti per poi passare alle fettuccine con funghi o ai risotti agli asparagi; e poi pizze cucinate nell’antico forno a legna e arrosti innaffiati dall’amabile rosso di Salviano.

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Chi al termine dell’abbondante pasto possiede ancora forze sufficienti può raggiungere a piedi le rovine di un antico monastero che sovrasta le gole in cui score per otto chilometri il placido Tevere. In base alla stagione il Forello assume le caratteristiche di un canyon o quelle del fiordo; nei mesi estivi quando la portata è ridotta al minimo dal letto del fiume emergono sassi e sabbia e il panorama fa pensare ai profondi canyons dell’Arizona. In inverno quando le acque ingrossate dalle piogge lambiscono i fianchi della montagna sembra invece di essere in un fiordo norvegese. Lungo le ripide sponde del Forello, negli anfratti del travertino, nidificano numerose specie di rapaci; dall’antico monastero è possibile vedere il volo di nibbi e poiane in cerca di prede.

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Chi lo desidera può fermarsi a dormire in una delle deliziose stanze ricavate nei casaletti che racchiudono il borgo; altrimenti si può proseguire per Todi e rientrare a Roma percorrendo la superstrada per Orte.

Si tratta di un lungo e piacevole itinerario che attraverso una delle più belle regioni ci consente di fare conoscenza con un territorio tanto affascinante quanto sconosciuto.

Francesco Gargaglia

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2 COMMENTI

  1. grazie per il servizio, per me particolarmente interessante perchè a fine agosto ho la fortuna di partecipare al matrimonio di un nipote proprio a Titignano

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