Home AMBIENTE Via Gradoli: cittadini in piazza contro l’inerzia delle istituzioni

Via Gradoli: cittadini in piazza contro l’inerzia delle istituzioni

ArsBiomedica

via-gradoli.jpgIl Comitato per via Gradoli, con l’obiettivo di sollecitare le istituzioni che mostrano eccessiva lentezza nel prendere quei provvedimenti richiesti da tempo al fine di restituire dignità e sicurezza a questo spicchio di via Cassia, ha indetto ieri, lunedì 19 luglio, una manifestazione su strada che ha richiamato l’attenzione dei passanti, dei residenti e della stampa.

Diverse infatti le testate presenti a raccogliere dalla viva voce dei manifestanti i motivi della protesta: oltre a VignaClaraBlog.it, il Messaggero, la Repubblica, le telecamere di Gold TV che oggi alle 12.45 manderà in onda uno speciale su via Gradoli.

Continua a leggere sotto l‘annuncio

Una novità ci accoglie all’incrocio fra via Gradoli e via Cassia: dopo i sistemi di videosorveglianza voluti dal Comune di Roma che fanno bella mostra di sé sul marciapiede dal 25 febbraio (leggi qui) ma che a detta di molti paiono ancora non funzionare, un robusto cancello, voluto dall’amministrazione del Consorzio, è stato da poco installato tanto per dare un’idea di maggiore blindatura delle palazzine, ma anche dei loro problemi interni.

[GALLERY=952]

“Con l’installazione del cancello – ha dichiarato al Corriere della Sera Carlo Maria Mosco, presidente del Comitato di via Gradoli, che già a suo tempo osteggiò in quanto inutili l’arrivo delle telecamere – cambierà poco o nulla per una ragione molto semplice: topi e cimici, anche se sbarri gli accessi, restano dentro”.
E’ questo infatti il motivo della manifestazione ed è questo che ha indotto decine di residenti a scendere in piazza: ripristinare la legalità in via Gradoli, restituirle dignità ottenendo lo sgombero di tutte le case affittate senza i requisiti di abitabilità. Case è un eufemismo, perché parliamo di decine e decine di cantine e di box senza luce, senza finestre, privi delle condizioni minime di igiene e di vivibilità dove, solo nei mesi di novembre e dicembre 2009, si sono verificati ben due scoppi di bombole del gas (leggi qui e qui).

[GALLERY=953]

Le situazioni di degrado che insistono su via Gradoli sono datate ormai da decenni e traggono origine da evidenti violazioni di norme urbanistiche, edilizie ed igienico-sanitarie limitatamente a pochi numeri civici ben precisi ed individuati. Situazioni più volte segnalate alle autorità tramite denunce ed esposti presentati da singoli cittadini, dall’amministrazione del Consorzio e recentemente dal Comitato di Via Gradoli: “tutto questo senza ottenere un riscontro sostanziale” ha dichiarato Carlo Maria Mosco a VignaClaraBlog.it aggiungendo che “dopo anni di omissioni e/o commistioni delle autorità e degli apparati dello Stato si sperava che, sull’onda del clamore mediatico della vicenda Marrazzo e in conseguenza delle ripetute ispezioni congiunte avvenute negli ultimi mesi da parte della Polizia, della Guardia di Finanza, dei Vigili Urbani, dei Vigili del Fuoco, della Asl e degli Uffici tecnici del XX Municipio qualcosa si potesse risolvere. Invece, tanto clamore per nulla”.

Continuano dunque le condizioni di disagio di numerose famiglie straniere costrette a vivere in cantine abusivamente trasformate in abitazioni, proseguono la detenzione e l’uso di bombole GPL nonostante sia vietato, non si arrestano le “violazioni amministrative e penali legate alla locazione di questi ed altri immobili da parte di speculatori senza remora.”

[GALLERY=954]

Ma il Comitato per via Gradoli non si arrende. “L’Amministrazione pubblica deve avere un approccio scientifico al problema di via Gradoli, pretendiamo di avere una road-map delle operazioni, chiediamo di conoscere gli esiti di ciascuna ispezione appena effettuata, vogliamo monitorare l’operato delle istituzioni, abbiamo tutto il diritto di chiedere la massima trasparenza” ci dice Carlo Maria Mosco al quale il tema della trasparenza, per la via in cui abita, sta molto a cuore perché gli edifici di via Gradoli sui quali punta il riflettore “sono gli stessi edifici più volte evidenziati dalle cronache giudiziarie relative alla ‘vicenda Moro’ e allo scandalo dei fondi neri del SISDE”, ebbe a scrivere in un comunicato di qualche tempo fa.
Ed a tal proposito ci informa di aver spedito una raccomandata “al generale Piccirillo, direttore dell’Aisi – Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna con compiti di sicurezza all’interno del territorio nazionale – dal quale vorremmo sapere se i servizi segreti hanno ancora interessi in questa strada”.
Ma questa è un’altra storia, della quale il Comitato per via Gradoli si riserva di parlarne più in là.  (red.)

Claudio Cafasso

© riproduzione riservata

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

10 COMMENTI

  1. Il Comitato si ritiene molto soddisfatto della riuscita manifestazione sia per la partecipazione attiva dei residenti sia per la grande attenzione dimostrata dalle testate giornalisiche.A nome mio personale e di tutti i membri del Comitato desidero esprimere il più sincero ringraziamento al consigliere del XX° Municipio Andrea Antonini, il quale tanto ha contribuito alla preparazione dell’evento.
    Analogo pensiero rivolgo agli altri Comitati che hanno aderito alla manifestazione ed in particolare al presidente del Comitato di via Pirzio Biroli, Richard Colamedici e al presidente del CCVC, Alvise Di Giulio.
    La loro presenza in piazza e il loro sostegno dimostrano la condivisione dei medesimi ideali e il perseguimento del comune obiettivo: la bonifica e il risanamento del territorio,degradato e oltraggiato da speculatori e sfruttatori uniti in un comitato di affari che ancora gode di potenti collusioni e coperture.

    Lucio Maria Frizzoni

  2. La partecipazione alla manifestazione è andata ben oltre le nostre aspettative; siamo riusciti a veicolare il nucleo del nostro pensiero, abbiamo raccolto fondi e raggiunto 50 firme di adesione al Comitato (il precedente sottratto da ignoti aveva raccolto circa 70 sottoscrizioni).
    Dopo l’estate, raccolte ulteriori firme, anche gli scettici in Municipio avranno modo di prendere atto della rappresentatività del Comitato.
    Un ringraziamento alla stampa intervenuta e ai presidenti del Comitato di via Pirzio Biroli, Richard Colamedici e del CCVC, Alvise Di Giulio per aver partecipato alla manifestazione; condividiamo le loro istanze e auspichiamo la celere risoluzioni delle loro problematiche, in gran parte comuni con Via Gradoli.
    Grazie anche a Vignaclarablog che ci segue sempre puntualmente oltre che, soprattutto, per la loro professionalità.

  3. Egregio Avv.to C.M.Mosco volutamente sorvolo sul successo della manifestazione e ralativi plausi che potrebbero apparire pura piaggeria.
    Sono esterefatto dalla notizia che ignoti hanno sotratto, immagino che sia stato un elenco, la documentazione relativa a 70 adesioni.
    Mi corregga se immagino anche che la documentazione ha consentito agli ignoti di conoscere l’identità dei sottoscrittori.
    Se è così , prontissimo a recepire rettifiche, la cosa è di una gravità inaudita.
    Chi ha sotratto l’elenco dispone di dati sensibili, ripeto, sempre che la mia sia una deduzione corretta, il cui utilizzo improprio apre un ventaglio di ipotesi a dir poco inquietanti.
    Mi pongo una domanda retorica: a chi ha giovato tale sottrazione e a chi gioverà?
    La risposta che mi do e anche la più logica è che sia riconducibile al coacervo di interessi incentrato da tempo attorno a Via Gradoli e non solo.
    Siamo forse prossimi alla resa dei conti finale tra ex deviazionisti? La vicenda dei fondi neri del SISDE ancora oggi non è chiara; bene ha fatto Lei a chiedere al direttore dell’AISI chiarimenti.
    Personalmente questo episodio insieme a tanti altri apparentemente insignificanti mi induce a prendere in seria considerazione l’ipotesi che la vicenda Marrazzo, le cui preferenze e frequentazioni (in Via Gradoli) erano già ben note alle forze dell’ordine , sia stato il mezzo eclatante per riaccendere l’attenzione sù Via Gradoli ( n.civico e relativo n.interno) e sui fatti relativi al rapimento ed uccisione di Aldo Moro
    Per farLe un esempio risulta dall’archivio del Senatore Flamini o Flamigni che gli accertamenti in Via Gradoli dell’epoca avevano individuato nella Via Gradoli un garage adibito a palestra frequentato da noti elementi dell’estrema destra e della malavita romana organizzata e che di tale individuazione e relativi accertamenti nulla si è più saputo.
    Cordialmente.Cesare

  4. Egr. Sig. Cesare
    in merito alla sottrazione dello statuto ritengo di poter escludere l’ipotesi complottista, potendo ricondurre la vicenda ad una ritorsione conseguente a disputa condominiale.
    Rimane, tuttavia,la gravità dell’evento e sussiste il pericolo di un uso improprio dei dati in elenco.A tutela del Comitato è stata presentata regolare denuncia presso il Commissariato di zona.
    Distintamente,
    Lucio Maria Frizzoni

  5. Gentile Cesare, io e Lucio Maria Frizzoni abbiamo lungamente disquisito con il senatore Sergio Flamigni, che ebbi modo di contattare già nel mese di novembre 2009;.
    In proposito gioverà sapere che presso il civico 35 era presente un covo di Potere Operaio; membri di tale formazione informarono le BR che il SISDE aveva un ufficio nella via, ma ciononostante le Brigate Rosse decisero comunque di stabilirsi presso il civico 96.
    Il covo cui Lei fa riferimento era al civico 91; ospitava membri dell’estrema destra nel quale trovarono rifugio anche boss mafiosi (d’Ortenzi) e alcuni clandestini sudamericani falsari e ricettatori (Cortez Roe Miguel, messicano, falsa identità dell’argentino José Rodriguez Buenaventura).
    In un terzo appartamento della palazzina IMICO (scala B, int. B), civico 96, viveva un latitante sotto falso nome (Cesare Caponi).
    Al civico 89 della via abitava, prima e durante il sequestro Moro, il sottufficiale dei Carabinieri Arcangelo Montani, agente del SISMI, nato nello stesso paese di Mario Moretti, Porto San Giorgio (AP); quest’ultimo, dopo aver maturato la pensione, è tornato nel paese natio per svolgervi, forse non troppo sorprendentemente, attività immobiliari.
    Dobbiamo continuare?

  6. Egregio Avv.to C.M.Mosco e Sig.Lucio Maria Frizzoni, Vi ringrazio per le ulteriori e puntualissime notizie.Sottolineo con soddisfazione che ,oltre a pruomovere le iniziative (Comitati, Manifestazioni, etc.etc.) per risolvere i problemi contingenti non tralasciate di reperire notizie e quant’altro necessario per individuare quali sono ancora gli strani nessi, collegamenti, tra fatti passati e fatti recenti.
    Per inciso desidero informarLa che i residenti, legali e non, della via in cui vivo, erano a conoscenza della Manifestazione del 19 luglio.
    Esattamente dal 18 luglio, sino ad oggi, noto una diminuzione notevole delle più evidenti manifestazioni del degrado (collettive bevute di acolici, auto con stereo accessi a tutto volume ben oltre la mezzanotte, barbecue all’aperto alimentati dalle famigerate bombole e praticanti del sesso a pagamento che non si espongono quasi più all’incrocio con Via Bruno Bruni).
    La forza della deterrenza del solo annuncio della Vostra manifestazione sicuramente, ma anche le pressioni che noti proprietari hanno e stanno esercitando tramite gli addetti alle portinerie (2 portieri di cui 1 da oltre 38 anni in servizio sempre presso lo stesso condominio) rivolte a chi occupa i cosiddetti loculi.
    Dopo le 23 il silenzio più assoluto, le auto sono parcheggiate al meglio possibile,
    sono sparite anche molte carcasse di auto, motorini, elettrodomestici vari.
    Parte di queste carcasse sono state letteralmente trasferite in Via Bruno Bruni.
    Inoltre già dai primi di Luglio un appartanente alla Polizia Romena, circa 50 nell’intera città, ha preso alloggio in un monolocale a livello strada e circola nella via in divisa in orari sempre diversi.
    Cordialmente.Cesare

  7. complimenti al comitato, tenere alta l’attenzione per evitare che il quartiere finisca nel dimenticatoio una volta spendi i riflettori dovuti al ben noto caso Marrazzo. Ora che non ci sono più nomi illustri, ora che la politica non deve più dibattere su chi a va a trans o meno noi che fine faremo? che fine hanno fatto tutti quei signori in giacca e cravatta che una volta scoperto lo schifo che c’è per le nostre strade e nei nostri palazzi (come se prima non ne sapessero nulla), sono venuti di corsa a farsi intervistare e a rilasciare dichiarazione che annunciavano pattuglioni di polizia, controlli serrati, case sigillate perchè non hanno l’abitabilità ecc….?
    Sono tornati a fare il loro mestiere di politicanti, una dichiarazione qua e là sui giornali e niente di più. Ogni giorno sui giornali leggo sempre gli stessi nomi di chi ci venne a trovare presentandosi come gli sceriffi del nuovo millennio: giorgio ciardi delegato alla sicurezza del sindaco, fabrizio santori presidente delle commissione sicurezza, francesco storace che cavalcò subito l’onda in vista delle regionali, il presidente giacomini e qualche altro personaggio che si è fatto vivo qua e la. nn è una questione di schieramento politico è una questione di serietà, siamo stanchi di leggere comunicati in cui si fanno annuncia, si esprime solidariete, si dice faremo faremo faremo. noi siamo ancora nella stessa identica situazione e cosa hanno fatto finora questi signori oltre a farsi intervistare grazie ai nostri problmei?

  8. Egregio Avv.to C.M.Mosco leggo ora sù Dagospia le Sue precisazioni in ordine al funzionamento del cancello in Via Gradoli (Lettera 26).
    Praticamente chiunque può accedere.
    Una domanda: in caso di malfunzionamento dello strano impianto esiste una seconda possibilità di accesso?
    Ma chi del Consorzio ha partorito questa iniziativa?
    Il costo dell’operazione?
    Lo statuto del Consorzio come prevede, se prevede, la ripartizione dei costi?
    Anche gli abusivi o i rispettivi locatori concorreranno al costo?
    I servizi di emergenza (112/113/118/Vigili del Fuoco/Polizia Municipale e altri) hanno già il loro personale codice?
    Della serie risolvere problemi per crearne di ulteriori.

  9. L’ignoranza facilita il governo e l’assenza di critiche.
    La propaganda trasforma i contenuti facendo apparire come oro il vil metallo.
    Il Comitato, alla luce di recenti fatti e delle risposte fornite dall’amministrazione consortile, ritenendo sia venuta meno la fiducia che deve necessariamente legare gli amministrati con gli amministratori, si propone quale prossimo obiettivo l’avvicendamento al vertice del Consorzio di Via Gradoli.

LASCIA UN COMMENTO

inserisci il tuo commento
inserisci il tuo nome