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Correre nel verde tra proibizioni e divieti a Roma Nord

Galvanica Bruni

jogging.jpgChi abitando tra Vigna Clara e Via Cassia decidesse di fare un po’ di jogging non avrebbe molte possibilità: potrebbe correre lungo strade trafficate mettendo in conto di inalare quantità industriali di polveri sottili oppure potrebbe prendere l’auto e andare in uno dei tanti parchi attrezzati come Villa Borghese o Villa Ada. L’alternativa infine potrebbe essere il tratto di campagna tra via Due Ponti e Grottarossa: si tratta di un area acquisita sin dal 1920 da un istituto che si occupa di ricerca e sperimentazione in agricoltura e oggi sporadicamente utilizzata dai joggers.

Tra via Due Ponti, Via della Crescenza, Via di Grottarossa e il martoriato fosso della Crescenza insiste una vasta area pianeggiante adibita a coltivazioni che per le sue caratteristiche ben si presta all’attività sportiva: chi vi corre lo fa utilizzando le piste tracciate dai mezzi agricoli senza entrare nei campi e danneggiare i prodotti agricoli che sono ben segnalati da palloni colorati.

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Tutta l’area e molto bella: delimitata da filari di pioppi e querce centenarie confina con i campi di golf di un circolo esclusivo. Le piste al suo interno consentono di passeggiare o correre lungo dei veri e propri anelli che si mantengono alla periferia delle aree dove vengono coltivate graminacee e ortaggi. Di tanto in tanto al suo interno operano macchine agricole mentre periodicamente i tecnici rilevano i dati da una piccola stazione meteorologica. Si tratta di una vera e propria oasi di pace e i recenti lavori lungo la Via Due Ponti consentono ora di parcheggiare con maggiore tranquillità.
Anche se nessuno muove obiezioni al fatto che l’area, recintata e con cartelli che indicano il divieto di accesso, venga frequentata resta il fatto che non si tratta di un “parco pubblico” e chi vi entra lo fa in deroga ad un divieto. Questa situazione paradossale è propria dei quartieri a Nord di Roma che pur disponendo di una notevole quantità di verde non hanno invece aree che possano essere fruite comodamente e in tutta tranquillità.

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Lungo la Via Cassia corre una delle aree naturalistiche più belle della regione Lazio, la Riserva dell’Insugherata, i cui accessi da anni sono sbarrati: l’ingresso di Via Panattoni è stato chiuso dai proprietari e al momento, nonostante promesse e qualche lavoro continua a rimanere sbarrato. Via Campodimele, all’interno di un comprensorio privato con una segnaletica minacciosa che ricorda un carcere di massima sicurezza, è chiuso. Chiuso anche l’accesso di Tomba di Nerone dove i residenti di un supercondominio stizziti dal passaggio di qualche persona, con un blitz, hanno deciso di chiudere l’unico passaggio disponibile.

Il parco giochi dell’Inviolatella dopo la sua inaugurazione continua a rimanere chiuso per lavori; il parco pubblico dell’Inviolatella Borghese con i suoi cartelli di divieto non incoraggia certo alla fruizione. Per giunta la sbarra metallica al suo ingresso viene chiusa proprio la domenica quando, liberi da impegni di lavoro, si vorrebbe trascorrere con i propri figli una giornata all’aria aperta e a contatto con la natura. Il Parco di Monte Mario, privo di manutenzione, dopo i lavori della galleria Giovanni XXIII è ridotto ad uno straccio e strane frequentazioni sconsigliano l’accesso da Via dei Colli della Farnesina.
Tanto verde per niente!

L’unico giardino in cui ancora non è stato piazzato un cancello e un cartello di divieto di accesso è quello di Tomba di Nerone, un misero fazzoletto di verde frequentato da tossicodipendenti e ubriaconi con un’area gioco per cani snobbata, per il disordine e la sporcizia, perfino dagli amici a quattro zampe.
L’alternativa è quella di mettere nel cestino del pic-nic insieme alle vettovaglie anche una robusta cesoia per aprirsi da qualche parte un varco; oppure inforcare l’auto e andare a cercare, in un altro quartiere, un parco o una villa dove per entrare non si debbano scavalcare cancelli, reti e fili spinati degni di un campo di concentramento.
Per gli sportivi di Roma Nord amanti della natura rimane dunque solo via Due Ponti

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Ma per quanto ancora sarà accessibile? Fino a quando qualcuno, svegliandosi con la luna storta, deciderà che anche là non si puo’ entrare.

Francesco Gargaglia

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1 commento

  1. Come sempre un grazie a Robin Hood per il suo bellissimo servizio. Per quanto riguarda l’Inviolatella, è : clamoroso che ancora il Parco giochi inaugurato alla vigilia delle elezioni sia ancora cantiere. Il Comitato cittadino per il XX Municipio aveva avuto assicurazioni dagli uffici comunali che sarebbe stato riaperto a fine maggio.
    La verità è che con un Municipio assente, un assessore destituito, uno nominato ma non si sa se rimarrà, il Presdiente che evidentemente è impegnato in tutt’altro, è difficile che se ne occupi l’assessore comunale al quale, comunque il Comitato, e magari anche altri, è bene si rivolgano.,

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