Home AMBIENTE Tomba di Nerone: una questione di rispetto

Tomba di Nerone: una questione di rispetto

Galvanica Bruni

tombadinerone.jpgIn tutti i quartieri di Roma sono stati eretti monumenti in ricordo dei caduti di guerra: in alcuni casi sono state poste delle semplici targhe di marmo in altri sono stati eretti cippi o statue di bronzo. Anche Tomba di Nerone ha voluto onorare i propri concittadini con un “monumento ai caduti di tutte le guerre”: ma la stele di marmo con l’artistica fontana oggi è ridotta ad uno stato di desolante, sconcertante, frustrante degrado.

Lo spazio che accoglie il monumento e alcune panchine di marmo da tempo sono diventate ritrovo di alcuni sbandati che lo utilizzano come se fosse una toilette; le grandi quantità di vino e birra consumate nella giornata vengono smaltite proprio dietro la stele di marmo che ricorda i morti di Tomba di Nerone. Il tutto avviene alla luce del giorno e nella indifferenza più totale: transitando lungo la Via Cassia non è difficile osservare qualcuno che dando le spalle alla strada fa i suoi bisogni utilizzando i marmi come un “vespasiano”. Non solo: le fontane (o perlomeno quello che rimane delle belle teste di leone) sono utilizzate per le abluzioni mattutine mentre il giardinetto che circonda il monumento serve da bidone della spazzatura.

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Come se non bastasse anche gli imbecilli hanno contribuito al degrado di questa piccola zona della memoria: panchine e colonne sono state imbrattate da scritte che definire demenziali è fare un complimento alla stupidità. Non si può definire in modo diverso chi con un pennarello dall’inchiostro indelebile sfregia per l’eternità un blocco di travertino che non tornerà mai più alla sua bellezza originale: prova né è la scritta che ancora è possibile individuare sul bel monumento a Vibo Mariano che la mano di uno sciagurato ha marchiato per sempre. A poco è servito il restauro pagato con il soldi del contribuente ed a nulla serviranno i tanti “Retake Roma” che fioriscono in questo periodo.

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Ma quello che rende insopportabile questo scempio è il fatto che avvenga in un luogo che dovrebbe essere sacro per la memoria degli italiani: non si tratta di nazionalismo e non è neppure una questione “politica”. Quel monumento eretto con i soldi dei cittadini ricorda, nel bene o nel male, i caduti di guerra.
Sulla stele di marmo è pomposamente impresso l’acronimo SPQR che simboleggiava il potere del Senato e del Popolo romano: ma quale potere? Anziché preservarlo come farebbe un paese civile, viene esposto ogni giorno all’oltraggio di sbandati che forti della loro impunità continuano indifferenti nella loro opera.
E’ di questi giorni la notizia che il sottopasso della Via Cassia, a pochi passi dal monumento, verrà chiuso perché non si è in grado di assicurarne la pulizia e manutenzione. Anche in questo caso un’opera pubblica pagata con i soldi del contribuente verrà azzerata perché non si è in grado di far rispettare la legge.

Francesco Gargaglia

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5 COMMENTI

  1. CASI COME QUESTO, PER NON SCRIVERE DELLA SOZZURA PRESENTE ALLA FERMATA DELLA FM3 DELLA GIUSTINIANA, SONO PRIMA DI TUTTO ESPRESSIONE TANGIBILE DI UNA SOCIETà. TUTTO IL RESTO VIENE DOPO. E NON MI SI DICA CHE NON CI SONO I SOLDI, I LAVORATORI E QUANT’ALTRO.
    GIORGIO VITALI

  2. Cara e amatissima VCB
    ma è possibile che nessuno dei solerti amministratori si sia mai accorto della fogna a cielo aperto che sta diventando Via Oriolo Romano?
    Auto rubate,divani e poltrone, vasche da bagno ecc.ecc. fanno da splendido contorno alla succursale di Malagrotta in XX Municipio.
    Perchè non venite a fare un bel servizio fotografico?
    Grazie somma VCB

  3. Sig.G.Spezia la situazione di Via Oriolo Romano da Lei denunciata è reale; la stessa situazione è in Via Raffaele Stasi per tutta la sua lunghezza.
    Di più:a metà della Via Stasi è impossibile il transito di mezzi pubblici di soccorso e emergenza, 112-113-118 e Vigili del Fuoco, stante le numerose autovetture, in maggioranza con targhe “strane” e straniere, parcheggiate in modo selvaggio; oltre, ovviamente, stante la presenza di “temporanei” in maggioranza rumeni domiciliati in pseudomonolocali di 30 35 max mq. con buona pace per la sicurezza ma situazione redditizia per i “mediatori” stabili in zona (leggasi amministratori di condominio e portieri) e proprietari senza scrupoli che hanno adottato la formula del “bred” ma senza brekfast, la via è una discarica delle solite suppellettili ma anche di profilattici e “altro” (leggasi motorini senza proprietari automobili che non potrebbero circolare, bottiglie di birra, naturalmente vuote e udite udite c’è anche uno spiazzo in un condominio che viene utilizzato per “scomporre” e “riparare” sia motorini che auto. Civili proteste da parte del sottoscritto hanno solo procurato al medesimo minacce non solo da “stranieri” ma anche da italiani; e ricordo altresì che dopo le 21 all’incrocio di Via Raffaele Stasi e Via Bruno Bruni si apre “il mercato del sesso” con buona pace di chi vorrebbe transitarvi a piedi e che non può ovviamente farlo senza essere scambiato per offerente o acquirente;precisazione: il “sesso” in vendita è multietnico e soddisfa tutti i gusti dei sessuomani (i recenti episodi di Via Gradoli al confronto sono nulla.
    Sconfortante e avvilente, sto seriamente pensando che queste situazioni siano “coperte” e “protette”.Cesare

  4. Quattro risposte, quattro commenti sul degrado del XX Municipio. Non aggiungo un ulteriore commento sullo stato di abbandono di tutto il territorio di questo Municipio, visto che “dall’Alpi alle Piramidi” ci sono identiche situazioni. Faccio solo una considerazione: perchè non trarre le conclusioni, una volta per tutte, che il degrado delle forze politiche di questo Municipio non sono altro che la cartina al tornasole e che lo specchio di un disastro ambientale difficilmente paragonabile ad altre zone di Roma? Ma questi politici non sentono nemmeno una spinta d’orgoglio verso lo scempio che giorno per giorno è sotto i loro occhi? Non hanno minimamente il senso di appartenenza a un territorio dove sono cresciuti. I cittadini che reclamano sono persone che hanno partecipato all costruzione di ciò che c’è di buono nel XX Municipio. Eh, però si pensa alla creazione di un polo di cinematografia. Da lì usciranno dei campioni di fotografia che immortaleranno anche le schifezze che noi , oggi, abbiamo immortalato con i nostri occhi.

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