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L’Inviolatella Borghese tirata a lucido

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inviolatella.jpgSabato 15 maggio, dalle 10 alle 13, organizzata dal Comitato Cittadini per il XX Municipio, dal Comitato Fleming-Vigna Clara per la mobilità e dal Comitato Promotore Parco di Veio si svolgerà l’Ottava Giornata dell’ Inviolatella Borghese, un evento aperto a tutti i cittadini.In attesa del 15 VignaClaraBlog.it è andato a visitare il Parco di mattina presto, quando è possibile osservare la natura al suo risveglio.

L’ingresso è sulla Via Cassia Nuova ed è facilmente identificabile da una grande tabella in legno del Parco di Veio: come per l’Insugherata anche qui c’è una sbarra metallica ed un cartello che indica che la proprietà è privata. La strada asfaltata sale verso la collina e termina dove vi sono alcune grandi ville; a metà del percorso, in un piccolo slargo, c’è l’ingresso all’area pubblica.

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Il Parco si estende su di una superficie di circa tredici ettari e confina con la Via Cassia, con i terreni dell’ Istituto Sperimentale di Agricoltura e con alcune proprietà private: dopo una lunga vicenda il Parco, con una ordinanza del Sindaco, è tornato al Servizio Giardini e quindi alla fruizione dei cittadini. Scavalchiamo la lunga sbarra metallica e dopo aver attraversato uno spiazzo erboso ci incamminiamo sul sentiero che, costeggiando la Cassia, dirige a nord-ovest. L’ambiente è molto bello anche se ci arrivano distinti i rumori dell’intenso traffico.

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Riconosciamo le numerose specie arboree presenti: robinie, olmi, pioppi e poi il bellissimo Albero di Giuda. Si tratta di un piccolo albero che a partire dal mese di Marzo fiorisce di un colore roseo-porporino; secondo la tradizione sotto i suoi rami Giuda avrebbe dato il fatidico bacio e si sarebbe poi impiccato.
Poco più avanti, sulla destra, costeggiamo una parete rocciosa alta circa 15 metri e, percorso circa un chilometro, raggiungiamo un pianoro dove tra l’erba alta fiorisce la ginestra e alcune piante di rosa canina. Qui le tracce degli istrici sono ben evidenti: animale notturno traccia nell’erba dei veri e propri tunnel e poi scava nel terreno piccole buche alla ricerca di radici, insetti e tuberi.
All’estremità nord della radura c’è un fitto canneto e poi, in prossimità di una vecchia recinzione, un piccolo boschetto di sughere; in terra troviamo una grossa pietra lavorata, forse peperino. Come ci sia arrivata in quel punto nascosto è un mistero.
Sollecitati dal nostro spirito di esploratori ci infiliamo nell’erba alta e seguendo un sentiero creato dal passaggio di istrici e cinghiali raggiungiamo la sommità della collina dove è possibile osservare sulla sinistra l’alta torre della Telecom; a destra, tra grosse sughere, c’è la recinzione che delimita l’area e che dirige verso le ville private. Qui il panorama e veramente molto bello perché attraverso ampi campi fioriti è possibile osservare uno spicchio della capitale e sullo sfondo, tra le nubi basse, il profilo dei castelli romani.

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Ben soddisfatti prendiamo la strada del ritorno e giunti all’imbocco della valle ci fermiamo a parlare con alcuni operai della ditta impegnata nella bonifica dell’area; l’Inviolatella per anni è stata territorio di conquista di sbandati e ora si stanno raccogliendo i resti delle numerose baracche in cui hanno vissuto. Mucchi di detriti, rifiuti, batterie e copertoni vengono accatastati ai bordi della strada per essere portati via. Gli operai, con un paio di decespugliatori, si sono aperti una via tra i rovi e la vegetazione alta e ci confermano che la quantità di rifiuti è enorme: molti vengono gettati addirittura dalla soprastante via.
Anche il laghetto della Via Cassia, originato dalle piogge e da una sorgente sotterranea, è stato in parte ripulito dai detriti e dai vecchi bidoni rugginosi.
Mentre scattiamo alcune foto alle montagnole di rifiuti, un dipendente del Parco di Veio, che si reca a controllare il lavoro degli operai, ci rassicura sull’origine e destinazione di queste discariche improvvisate. Ci dice che è in corso la bonifica e pulizia di tutta l’area e che nella parte prospiciente (quella adibita a pascolo) si sta sistemando invece il collettore che si collegherà con quello della Crescenza.

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Chiediamo, vista la presenza di due sbarre, se sia consentito l’accesso: trattandosi di un’area pubblica è permesso l’ingresso ad ogni ora e la strada asfaltata, in quanto servitù, può essere tranquillamente percorsa. La sbarra metallica posta all’ingresso del Parco (quella che abbiamo dovuto scavalcare), ci precisa, serve solo ad impedire che vengano depositati rifiuti e calcinacci.
Nonostante il cielo nuvoloso e la pioggia che sembra imminente siamo davvero soddisfatti: una nuova area a disposizione dei cittadini e una bonifica a tappeto non sono mica notizie di tutti i giorni!
Oggi il laghetto dell’Inviolatella, sotto i cupi nuvolosi, ci sembra addirittura un lago alpino.

Francesco Gargaglia

*** riproduzione riservata ***

 

 

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2 COMMENTI

  1. Grazie a Francesco Gargagla anche chi non conosce ancora l’Inviolatella può rendersi conto della grande opportunità di avere in mezzo ai nostri quartieri questo stupendo tratto di campagna romana. Buona notizia che l’Ente Parco ne stia curando la bonifica.
    In realtà le proprietà pubbliche non si limitano ai tredici ettari confiscati alla Banda della Magliana, situati sulla parte destra di via dell’Inviolatella Borghese: a questi si aggiungono gli altri vasti terreni sulla sinistra della stessa via, ai quali si accede superando la sbarra.
    Il totale, se si aggiungono anche i terreni con accesso da via di Villa Lauchli, è di circa cinquanta ettari. Per non parlare dei circa centocinquanta ettari di proprietà del CRA- ex istituto Sperimentale di Agricoltura.

  2. Robin Hood ha lasciato ancora una volta il SEGNO …. complimenti per l’articolo e soprattutto per l’amore della NATURA che – oggi come oggi – dovrebbe essere il veramente il NOSTRO contenitore TOTALE dei NOSTRI investimenti emotivi e non solo ! Se ciò che vediamo nell’Inviolatella è armonia e bellezza questo è ciò che porteremo dentro di noi e vivere in sintonia con il respiro della vita ci regalerà sicuramente un’ esistenza migliore. RISPETTIAMO LA NATURA !
    G.M.T.

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