Home ARTE E CULTURA “The Chinese Box” alle Officine Farneto, vite e luoghi dell’ex Celeste Impero

“The Chinese Box” alle Officine Farneto, vite e luoghi dell’ex Celeste Impero

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officinefarneto.jpgLa Cina, almeno parte di essa, è approdata a Roma. In un luogo immerso nel verde, a pochi passi dal traffico cittadino, proprio alle spalle dello Stadio Olimpico, è possibile respirare un’aria che rimanda a mondi lontani. Fino al 7 maggio infatti, in via dei Monti della Farnesina le Officine Farneto ospiteranno la mostra “The Chinese Box”, un viaggio dalle caratteristiche non comuni che conduce il visitatore alla scoperta dei paesaggi urbani e rurali della Cina contemporanea e di come essi vengono vissuti.
Realizzata grazie alla ricerca condotta dai Map Office, laboratorio multidisciplinare fondato nel 1996 a Hong Kong dagli architetti francesi Laurent Gutierrez e Valerie Portefaix, l’esposizione è organizzata da Officine Farneto e Fondazione Volume! con il contributo della Fondazione Maxxi e del Ministero dei Beni e le Attività Culturali.

Fotografie, disegni, video-documentari ed oggetti accompagnano il visitatore in un viaggio attraverso il quale immergersi nella cultura dell’ex Celeste Impero ed osservare come oggi le persone vivono e si appropriano del territorio di cui rivoluzionano ogni equilibrio, complice il mutamento sociale avvenuto negli ultimi decenni. L’esposizione degli architetti francesi, che vivono ad Hong Kong, è uno studio, personale, dell’evoluzione dei territori urbani e rurali cinesi. E’ un’indagine urbanistico-antropologica raccontata in modo dinamico. Nessun percorso è definito; è il visitatore a costruire il proprio itinerario all’interno dello spazio espositivo, attingendo di volta in volta dagli elementi presentati dai Map Office, partecipando attivamente: toccando, guardando, ascoltando.

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“The Chinese Box” è una passeggiata in uno spazio aperto dove, ad intervalli, si inseriscono immagini ed installazioni. Il lavoro dei Map Office è una continua interazione con il territorio, un’esaltazione dei suoi diversi aspetti e delle sue contraddizioni. Nell’esposizione i due architetti francesi analizzano la realtà contemporanea, esaminano il modo in cui la popolazione si appropria delle aree, mostrano immagini di un quotidiano che riempie ogni spazio, offrono dettagli, particolari contraddittori, frammenti di vita.
Nella suggestiva cornice delle Officine Farneto, nate nel 1931-1933 da un progetto dell’architetto Enrico Del Debbio come Magazzino di Casermaggio, attraverso i video, le immagini e gli oggetti, la realtà viene prima scomposta, frammentata, e poi ricomposta. Il visitatore ha tutti gli elementi per costruire la propria storia. L’ascolto della realtà e il racconto degli spazi dei Map Office, ossia l’espressione artistica, si fondono completamente con l’architettura della location. L’indagine di Gutierrez e Portefaix, presentata per la prima volta a Roma, ha trovato forma grazie all’allestimento realizzato per l’occasione dallo studio di architettura romano IaN+ (Carmelo Baglivo, Luca Galofaro e Stefania Manna).

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La mostra, curata da Emilia Giorgi e Anne Palopoli, è il primo appuntamento di un ciclo espositivo itinerante in cui l’opera di artisti internazionali si offre all’interpretazione allestitiva di architetti italiani. L’esposizione, ad ingresso gratuito, è stata inaugurata il 16 aprile e proseguirà fino al 7 maggio. I semplici curiosi e gli appassionati potranno recarsi in questo luogo unico nel suo genere ed entrare in contatto con una cultura così diversa dalla nostra, ma così importante; specchio di un Paese che non è una galassia a sé stante, ma fa parte del nostro quotidiano più di quanto a volte può sembrarci.

Stefania Giudice

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