Si è tenuta il 9 aprile presso la sede Regionale di Codici la conferenza stampa “Roma: la città dei randagi. Dati, mappe e analisi di un fenomeno trascurato”. L’osservatorio Codici Ambiente ha documentato da fonti istituzionali che sono circa 60 mila i cani randagi nel Lazio, di cui oltre 5 mila nella sola Capitale. Ed il territorio del XX Municipio non è estraneo al fenomeno.
Secondo i dati pubblicati sul sito del Ministero della Salute gli ingressi nei canili della Capitale per l’anno 2009 sono stati solo 7.681 cioè meno di 1/5 degli animali vaganti sul territorio romano. Tali numeri si arricchiscono continuamente a causa di animali che una volta adottati subiscono un nuovo abbandono e le cucciolate dei privati che sortiscono una eguale fine e gli accoppiamenti tra randagi che possono provocare ogni 6 mesi dai 2 ai 9 cuccioli per ogni femmina.
Sono state 530 le segnalazioni dei cittadini che sono pervenute allo sportello CODICI nel corso del 2009, segnale che il fenomeno del randagismo va arginato per diversi motivi. Sono note le tragedie che si consumano a causa delle aggressioni canine e gli incidenti stradali causati proprio dall’attraversamento stradale dei randagi. Se ogni anno perdono la vita sulle strade italiane 22.00 cani di cui più di 4.500 solo nei mesi di Luglio e Agosto, possiamo comprendere la grandezza del fenomeno e l’incidenza del fattore di rischio anche per gli utenti della strada.
Sono numerosi i randagi che si aggirano nella Capitale, le zone in cui i branchi dei cani sono più numerosi e pericolosi sono: Zona Portuense, i cani del bosco sono 80; Collina Alitalia, un branco di 100 cani ; Pista ciclabile della Magliana, un branco di 8 cani; Aeroporto Centocelle, un branco di 5 cani ; Forte Casilino, il branco di via Papiria è composto da 20 cani; ma i branchi si aggirano anche in altre zone della Capitale.
Nel territorio del XX Municipio, sono stati individuati a Labaro, a Prima Porta, alla Stazione di Cesano, in Via del Baiardo in zona Tor di Quinto.
Chi abbandona un cane non solo commette un reato penale (legge 189/2004), ma potrebbe rendersi responsabile ed incriminato per omicidio colposo. Sono diversi i rischi che si corrono a causa del fenomeno del randagismo. I randagi rappresentano un potenziale rischio di aggressione per le persone, diventando serbatoio e veicolo di malattie infettive trasmissibili all’uomo. Ciò che alimenta il fenomeno del randagismo è la non sterilizzazione degli animali. I cani abbandonati riproducendosi, aumentano la popolazione vagante, inoltre molte femmine gravide partoriscono ed i cuccioli che non muoiono subito di stenti, investiti per strada o uccisi da sadici criminali, diventando adulti, rappresentano un ulteriore incremento al popolo dei randagi.
Nel corso della conferenza stampa, nella quale sono intervenuti il Segretario Nazionale CODICI, Ivano Giacomelli; il Segretario Codici Provincia di Roma, Valentina Coppola e il Presidente del CRAAL, Viviana Frigino, è stato sottolineato che la mancanza di una concreta ed organica politica regionale, nella stragrande maggioranza dei Comuni della provincia di Roma, ha portato negli anni ad una non-gestione della tutela degli animali domestici e del randagismo e, quindi, la disattesa delle responsabilità amministrative dovute in base alle leggi 281 del 1991 e 34 del 1997.
Il solo Comune di Roma spende oltre 4.000.000 di euro l’anno per la gestione dei canili e rifugi comunali nonostante le aste al ribasso che non tengono in alcun conto della reale qualità ed idoneità delle strutture. In generale i canili della Capitale sono delle galere sovraffollate dove non si fa prevenzione, dove i cuccioli generalmente muoiono per infezioni e malattie e dove non solo non si incentivano le adozioni ma non si mettono gli animali nelle condizioni psicologiche e comportamentali di essere adottati da una famiglia.
I cani detenuti nelle strutture di ricovero urbane hanno spessissimo problemi caratteriali che possono sfociare in aggressività, di conseguenza non è consigliabile darli in adozione alle famiglie romane a meno che i cani non siano seguiti da comportamentisti che possano aiutarli a risolvere i problemi. Quando non è così, un gran numero di cani adottati torna alla struttura dopo poche settimane dall’adozione, il che provoca un nuovo trauma all’animale che diventa ancora più problematico. I fondi erogati incrementano un vero e proprio “business del randagismo”, quello che usa il canile come fine e non come mezzo per ricercare nuove adozioni ed una felice collocazione agli animali detenuti.
Dato il contesto, CODICI, grazie all’aiuto dei volontari della Capitale e grazie al supporto della presidente del CRAAL si è attivato disegnando la mappa del randagismo, uno strumento che può essere di aiuto delle amministrazione pubbliche al fine di iniziare e portare a termine l’opera di sterilizzazione sul territorio. Inoltre CODICI ha avanzato le seguenti proposte:
• Che sia formulata una normativa che imponga la sterilizzazione a cani e gatti di proprietà, acquistati, ovvero la registrazione degli animali non sterilizzati alla ASL Veterinaria.
• Pagamento di una tassa per la detenzione degli animali non sterilizzati che sia utilizzata per il vaccino semestrale e visita al fine di stabilire le condizioni fisiche e psichiche dell’ animale. Per le femmine, la verifica che non sia avvenuta gestazione a termine o in caso contrario, la dichiarazione dei dati di coloro che hanno accolto i cuccioli, i quali a loro volta sono tenuti alla sterilizzazione ovvero alla tassa ed alla visita annua.
• la sterilizzazione e la creazione di aree idonee, recintate e controllate comunque anche dalla Asl di tutti gli animali liberi accuditi presenti sul territorio, poiché non può essere questa una forma di deresponsabilizzazione istituzionale che conta solo sull’impegno dei cittadini.
• Controllo e sanzioni sulle vendite di animali d’affezione provenienti da privati ed allevamenti amatoriali. Sugli allevatori cade la responsabilità della corretta selezione fisica e caratteriale dell’animale e tale compito non può essere preso sottogamba poiché dalla corretta selezione e socializzazione dei cani nei primi mesi di età dipende il grado di adattabilità alla vita urbana e l’aggressività dell’adulto. (per ulteriori info www.codici.org)
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Ho due cani trovati ,perchè abbandonati chissà da chi : Trilli e Piter . Ho iniziato con questa notizia per poter dire che sono sensibile al problema e ritengo che sia utile conoscerlo e dare notizie e indicazioni come fà l’articolo.Vorrei aggiungere però qualche riga,diciamo, dalla parte dei cani . Queste bestie soffrono moltissimo per l’abbandono e quando le prendi ,praticamente tutte ,sono talmente grate che ti mettono persino in imbarazzo con il loro affetto . I cani divengono un pericolo a causa dell’egoismo degli umani e anche della loro leggerezza . se ne perdono tanti e gli alberi sono pieni di disperati biglietti di ricerca d’aiuto per ritrovarli. Spesso diventano cattivi perchè mangiano in maniera insufficiente . Diciamo che vale la pena di rilanciare anche una campagna di adozione d’invito motivato anche a prendere un cane .Per chi se lo può permettere perchè non è solo o ha del tempo un pò di tempo vorrei sottolineare : Un cane non ha bisogno di tanto spazio ,ma della famiglia, un cane può essere educato bene ( i miei non lo sono purtroppo ma è colpa mia) , un cane è un veicolo andando a spasso di rapporti, relazioni, nel proprio quartiere ,e di conoscenza del proprio quartiere.Un cane ti fa fare ginnastica costando meno di una palestra o uguale considerando ciò che mangia .Un cane insegna ai bambini l’affetti9ità e anche le responsabilità . Io ho un “canotto ” grazie al quale giocando dico che non affondo mai e una “canotta ” grazie alla quale non prendo mai colpi d’aria . A parti i giochi di parole , un cane è una grande compagnia . In fine . Spesso si sente dire da qualcuno che non prenderà più un cane perchè ha sofferto troppo per avere perso il suo . Io aggiungo sempre , avendolo fatto: guarda se il tuo cane che non c’è più potesse parlare ti direbbe : Prendine un altro perchè ce ne sono tanti abbandonati che hanno bisogno d’affetto ,così davvero dimostrerai di avermi voluto bene .Fallo per me !!
Ho un’urgente problema da risolvere che esiste nella zona di Prima Porta (Via Inverigo) che si protrae da molto tempo, infatti vi sono alcuni cani di grossa taglia che stazionano vicino al DISCOUNT EUROSPIN, e dove alcuni giorni fa hanno mandato una persona anziana all’ospedale per essere stata aggredita. Stamattina siamo andati vicino alla seconda aggrssione, si preché mia suocera è stata salvata da una persona che l’ha caricata in macchina e salvata. !!!!
Non si sa se sono di qualcuno, ma si muovono insieme, e creano problemi a chiunque abbia i loro cani, nel mentre che portano i loro cani a passeggio. Cosa devo fare ? chi devo avvertire ? Il problema non è da trascurare perché i cani sono grossi e mettono paura quando si muovono tutti insieme. Aspetto risposte, e consigli.
Grazie
mauro santini
Provi a chiamare il numero verde sicurezza del municipio, 800636800, io me lo sono segnato sull’agenda proprio per usarlo nei casi di emergenza.
Le consiglio, caro Mauro, di chiamare il Comando di Polizia Municipale del XX Gruppo o in alternativa lo 060606 del Comune di Roma e la sapranno indirizzare.
…in quanto al numero verde del Municipio segnalato da Arianna mi dispiace, ma penso sia solo un contentino (che ci costa moltissimo) creato per fare un regalo a qualche consigliere che fara’ forse lavorare qualche amico/a e nel frattempo si crea un elenco da poter contattare per la prossima campagna elettorale!
Siamo stanchi di essere presi in giro! Apriamo tutti gli occhi!!!
….ma il Municipio non ha attivato uno sportello che deve (anzi dovrebbe…) servire anche a questo servizio???? Funziona?? Lavora?? ESISTE::::?????? 🙁