Home ARTE E CULTURA Roma Sparita: spopola su Facebook uno straordinario archivio storico spontaneo di oltre...

Roma Sparita: spopola su Facebook uno straordinario archivio storico spontaneo di oltre 6mila foto

Galvanica Bruni

ponte milvio 1890Solo tre mesi fa nessuno avrebbe mai immaginato, tantomeno i quattro ideatori, che il desiderio di rivedere Roma che fu potesse aggregare decine di migliaia di utenti di Facebook intorno ad una pagina nella quale poter “postare” foto d’epoca scovate nei cassetti e nei ricordi dei nonni. Ed invece, in soli 3 mesi, la pagina “Roma Sparita” ha superato i 55mila fan e le 6mila foto pubblicate. Un successo senza eguali del quale vi raccontiamo la storia.

L’argomento principe di questa “pagina” di Facebook  è la Roma sparita, quella d’altri tempi, la Roma nelle sue vie, nelle sue piazze, nei suoi ponti, nei suoi scorci, nei suoi mezzi di trasporto, nei suoi parchi e nei suoi fiumi ritratta nella sua evoluzione storica e urbanistica dai tempi di Louis Daguerre al 1990.

Continua a leggere sotto l‘annuncio

Fabio Pucci, uno dei quattro amministratori, ci racconta che l’idea di collezionare foto d’epoca in un album virtuale viene a Daniele Chiù, 33 anni, lo scorso Dicembre. Dopo aver raccolto 175 foto si rende conto che il lavoro è improbo e chiama a sé Lucia Prandi, Fabio Pucci ed un quarto amico soprannominato Tekkaman, tutti animati dalla stessa passione, e l’originario gruppo si trasforma in una pagina di Facebook. Gli addetti ai lavori sanno che quest’ultima è molto più versatile e si presta meglio ad ospitare grandi mole di dati ed immagini.

Ed è così che un informatico, un’archeologa, un funzionario della Pubblica Amministrazione ed ancora Tekkaman, dalla professione sconosciuta, lanciano la loro idea al popolo di Facebook. “Avete foto della vecchia Roma? Mandatecele, noi le pubblicheremo“. Non l’avessero mai fatto: i fan cominciano ad iscriversi al ritmo di 700-800 al giorno, fino a diventare gli attuali 55mila. E le foto? Piovono sulla pagina come chicchi di grandine. Erano 175 a metà dicembre 2009, sono oltre 6mila a metà marzo.

[GALLERY=735]

“Le foto sono state raccolte grazie alla collaborazione spontanea di tutti i fan – spiega a VignaClaraBlog.it Fabio Pucci – chi in soffitta, chi dalla nonna, in poco tempo s’è scatenata una corsa alla ricerca della foto d’epoca che ci ha costretti addirittura a limitare “l’upload” in determinati giorni ed orari perché l’afflusso iniziava ad essere ingovernabile. Eravamo arrivati al punto di ricevere oltre 400 foto al giorno”.

[GALLERY=736]

Si è venuto così a creare dal nulla uno straordinario archivio storico spontaneo ma perfettamente organizzato dal team degli amministratori che diligentemente, notte dopo notte, scaricano le foto ricevute, le catalogano, laddove possibile le datano e poi le pubblicano negli attuali 63 album. Perché la pagina “Roma Sparita” è un vero e proprio mega-album da sfogliare, con una sezione per ogni Municipio di Roma ed addirittura una sezione ad hoc  per ogni rione più importante. La Roma seppiata, la Roma dei nostri padri, dei nonni e bisnonni è oggi gratuitamente alla portata di tutti. E non mancano gli scatti di famiglia e delle gite fuori porta degli anni ’30, Roma ed i mezzi di trasporto (con stupende foto dei tram a cavalli) e Roma nelle scene dei film.

[GALLERY=737]

Una full-immersion nel passato prossimo e remoto della Capitale realizzato grazie all’abnegazione – non c’è altro modo per definirla – di quattro amici ed allo slancio di decine di migliaia di persone che in questo modo dimostrano – se ce ne fosse bisogno – lo straordinario amore che i romani hanno per la loro città.

Le foto pubblicate a corredo di questo articolo – abbiamo ovviamente privilegiato quelle del XX Municipio – sono appunto tratte dalla pagina Roma Sparita (clicca qui). Se non siete ancora iscritti a FaceBook questa è l’occasione giusta per farlo.

Claudio Cafasso

 

*** riproduzione testo riservata ***
© RIPRODUZIONE RISERVATA

11 COMMENTI

  1. in queste foto, ci sono le nostre, le mie radici, e da romana ne sono orgogliosa. poter sfogliare, il tempo, in questa bella pagina di facebook, crea una condivisione di cuori non indifferente, e l’emozione che mi scaturisce dentro, non ha parole adeguate per descriverla. ringrazio “il gruppo” che ci/mi ha fatto questo regalo, e voi, che avete compreso il grande valore morale e culturale.

  2. siete la più bella novità di facebook,vi sarò per sempre grato per avermi fatto rivivere immagini che mi riportano alla mia gioventù e per altre che non conoscevo ma aumentano il mio bagaglio culturale. Bravissimi,bravissimi,bravissimi meritate un riconoscimento per tutto quello che fate e che ne sono sicuro farete ancora.

  3. Aver trovato su facebook una pagina dedicata alla mia Città, che adoro, mi ha reso felice. Tra tante lettere di rancore, proteste, insulti gratuiti contro tutto e contro tutti, le foto di Roma come era una volta mi ha riempito il cuore di nostalgia. Io sono nato tanti anni fa in Trastevere, dove ho trascorso la mia prima fanciullezza, poi ci siamo trasferiti in Via del Teatro Pace, e poi in piena guerra, nel ’42 in periferia, nella lontana periferia, Piazza Zama, oltre la quale, come dicevano gli antichi romani c’erano solo i leoni.
    Infine dulcis in fundo ancora più avanti a Torre Maura. Forse è stato un destino avermi allontanato dalla Città che ho tanto amato, forse per farmi vivere una vita da pioniere. Grazie di avermi consentito questo sfogo.

  4. TOR DI QUINTO E VILLAGGIO OLIMPICO: sbrighiamoci a fotografare l’ippodromo di Tor di Quinto e le Caserme dei Lancieri di Montebello; se il progetto delle Olimpiadi 2020 a Roma dovesse essere accettato, dovremo a breve classificare anche tali zone tra quelle di Roma Sparita sostituite da palazzi e cemento.

  5. Cara Aurora, o non ha letto tutto ciò che è stato scritto sui giornali e anche su vignaclarablog o lei vuole essere un po’ in malafede, mi scusi. Il sindaco ha detto chiaramente, e lo hanno riportato tutti, che l’ippodromo e la caserma non saranno toccati assolutamente. Saluti.
    Martina

  6. Cara Martina, forse Aurora, come molti di noi credo, non ha molta fiducia nelle rassicurazioni dei politici.
    Siccome siamo un popolo di “furbetti”, e la nostra classe politica italiana è rappresentata da furbetti più furbetti degli altri, mi aspetterei sicuramente che l’ippodromo come struttura non venga toccato, ma tutta la meravigliosa campagna che ha intorno, su cui vengono svolte le gare di “completo”, sicuramente si.
    Questo lo si può facilmente dedurre dal fatto che, dal poco che è trapelato, sembrerebbe proprio quella l’area prevista per la costruzione del villaggio olimpico.
    Allora o lei è una ingenua, o forse un pochino in “malafede”.
    Cordiali saluti

    Lucia

  7. 16.000 posti letto più 5.000 alloggi per i giornalisti (che poi dovrebbero diventare case popolari), questo è quanto si legge sui giornali.
    La cittadella vera e propria, con gli appartamenti destinati agli atleti, sorgerà nei sessanta ettari dell’antico Ippodromo, fortino dei Lancieri di Montebello, di proprietà dell’Esercito (demanio).
    L’amministrazione si impegna ad aumentare «l’attrazione dell’utenza» dotando la zona di servizi «quali attrezzature commerciali e terziarie”».
    «nell´area di Tor di Quinto in non più di dieci ettari si arriverebbe a costruire quello che, dopo le Olimpiadi del 2020, diventerebbe un quartiere residenziale, con un impatto enorme, dal punto di vista della mobilità e della residenzialità, in un quadrante complicato dal punto di vista urbanistico».
    Al seguente indirizzo trovate un immagine sintetica degli interventi, e vi renderete conto che la zona coinvolta è amplissima con ricadute non prevedibili sull’intero quartiere
    http://www.2020roma.it/public/it/parco-olimpico-n.php
    Se qualcuno ha notizie più dettagliate, prego le pubblichi. grazie

  8. Ditemi in tutta sincerità: tutta questa vena ambientalista la avreste avuta ugualmente se se anzichè fare il villaggio olimpico sotto casa vostra lo avessero progettato sulla Casilina o sulla Tiburtina ? Ho qualche dubbio.

  9. amedeo, basta fare un giro del raccordo per capire che questa è rimasta una delle poche zone periferiche non ancora sventrate dalla follia stile vigne nuove.
    il perché non lo so. grazie al parco di veio immagino.
    allora mi dici perché dobbiamo far diventare la cassia e la flaminia come la casilina o la tiburtina?

  10. avrei urgentissimo bisogno di foto degli anni tra il 1940 ed il 1960 di via perrucchetti (v municipio) per testimoniare la presenza del bar poichè la questura ha smarrito la prima licenza del locale.
    Grazie tantissime

LASCIA UN COMMENTO

inserisci il tuo commento
inserisci il tuo nome