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Labaro – In via Veientana la protesta dei cittadini contro il doppio senso di marcia: invocato l’intervento del Prefetto

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Sotto la pioggia battente di questa mattina si allarga e “si allaga” la protesta di giovani ed anziani residenti scesi in strada per bloccare la messa in opera della segnaletica di doppio senso di marcia in via Veientana Vetere, nel quartiere Labaro. In strada tutti contro uno, anzi contro due: da un lato un’impresa edile locale e dall’altro il Consiglio di Stato che ha accolto un ricorso di quest’ultima.

Il motivo che ha raccolto decine di cittadini, alcuni anche ultraottantenni, sotto la pioggia di questa mattina sta nell’ordinanza n.6444/2009 del Consiglio di Stato che ha accolto la richiesta di un imprenditore edile locale che, per consentire ai camion di entrare più facilmente nei propri impianti, ha ottenuto il ripristino in via Veientana Vetere del doppio senso di marcia benché la strada, destinata alla mobilità di quartiere, sia priva di marciapiedi ed in alcuni punti poco più larga di quattro metri: 4,70 per la precisione.

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“L’ordinanza ignora le esigenze di un quartiere intero, popolato da centinaia di famiglie, per andare incontro alle esigenze  di un solo residente ma ignora anche le regole del codice della strada”  dichiarano infuriati alcuni cittadini a VignaClaraBlog.it. Ed infatti una nota di qualche giorno fa del Comitato Cittadini di Via Veientana Vetere spiega che “tale sentenza è in tutta evidenza inapplicabile in quanto non coerente con le norme del codice della strada,” perchè non tiene conto della larghezza minima prevista appunto dal CdS per sostenere un doppio senso ma, sostiene il Comitato, è ” dannosa perché comporterà caos e disordine nel quartiere e pericolosa perché giudicata come una vera aggressione agli interessi generali e alla vivibilità del quartiere”.
E nei fatti la strada, come si evince da queste foto,  non appare proprio nella condizione di sopportare un traffico a due sensi di marcia, nè di autovetture nè tantomeno di veicoli misti. Non solo per l’esigua larghezza della stessa ma anche per la totale assenza di marciapiedi e la presenza di una “residenza protetta” per portatori di handicap del XX Municipio.

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Per queste ragioni i cittadini di Labaro da settimane ormai stanno protestando in massa mediante un presidio fisso all’incrocio tra via Jonas Edward Salk con Via Ghisalba e Via Veientana Vetere. E per queste ragioni stamani sono scesi in strada sotto il diluvio per bloccare la ditta esecutrice della posa in opera della nuova segnaletica, posa in opera disposta dal XX Gruppo di Polizia Municipale che non può sottrarsi all’obbligo di rispettare l’ordinanza.
Ma la mediazione dei consiglieri municipali Antonio Scipione (PdL) e Marco Tolli (PD) – unici presenti per il XX Municipio – la bonaria presenza del dirigente del Commissariato Flaminio e di alcuni funzionari del XX Gruppo PM e soprattutto la pioggia, il freddo e l’intenso traffico pesante di stamani su Via Veientana, hanno indotto al rinvio di qualche giorno dell’operazione. “Questo potrà magari consentire alla Prefettura di Roma, già interessata per iscritto, di dare ascolto alle istanze dei cittadini affinchè trovi una soluzione che tuteli le loro esigenze” ci dichiarano congiuntamente Antonio Scipione e Marco Tolli, fortemente perplessi anch’essi e naturalmente vicini alle istanze della comunità locale.

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La storia.

Tutto nasce nel 2007 quando il XX Municipio istituisce su via Veientana Vetere il senso unico di marcia con direzione da via Mastro Gabriello verso via Ghisalba. Maggiore sicurezza per la circolazione dei pedoni e migliore fluidità del traffico sono i motivi che non consentono di mantenere il doppio senso di circolazione.  Ma la nuova disciplina non sta bene ai residenti del civico 403 secondo i quali il senso unico danneggia la loro attività imprenditoriale edile in quanto i mezzi pesanti, per accedere nei loro impianti, sono costretti ad un percorso più lungo e tortuoso. Avviano quindi un iter giudiziario che, passando per il TAR, approda al Consiglio di Stato.

Consiglio di Stato che, nel dicembre 2008, ritenendo “elusivo” il provvedimento adottato dal XX Municipio, demanda ad un commissario ad acta, individuato nel Direttore Generale per le Infrastrutture Stradali del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’onere di valutare la fattibilità delle soluzioni proposte dai residenti del civico 403.
La relazione del commissario, datata ottobre 2009, è lapidaria e giunge alle seguenti conclusioni:
* il senso unico “penalizza irrimediabilmente l’attività degli imprenditori” mentre i benefici dell’eliminazione del doppio senso “sono in parte vanificati dalla conseguente deviazione del traffico pesante sulla rimanente viabilità con blocchi della circolazione tali da richiedere frequentemente l’intervento della Polizia Municipale”
* “come risulta dai rilievi tecnici del XX Municipio, in corrispondenza del fronte posto al civico n.403 la sede stradale assume una larghezza di m. 6,30”
* le criticità rappresentate dall’assenza del marciapiede e dal restringimento della carreggiata ad una larghezza minima di 4,70 metri in prossimità del civico n.408 possono essere superate con un opportuno “modesto” ampliamento della sede stradale nel tratto individuato
* “il traffico veicolare appare limitato unicamente a quello in accesso alle proprietà private ivi esistenti mentre il traffico pedonale non appare particolarmente vivace”

Detto inter nos, stamani, fra le 9.00 e le 11.00 – sarà stato un caso – erano tanti i camion, i mezzi pesanti  e le auto a transitare per la via e nessuno sembrava diretto alle proprietà private.

In data 18 Dicembre 2009, con l’ordinanza 6444, il Consiglio di Stato recepisce dunque la relazione del perito ed ordina al Comune di Roma, e per esso al XX Municipio, di disporre la nuova disciplina del traffico a doppio senso di circolazione nel termine di sessanta giorni. Da qui scaturisce l’intervento di stamani, osteggiato dai cittadini, da qui scaturiranno gli ulteriori tentativi della comunità locale per bloccarlo. (red.)

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2 COMMENTI

  1. Volevo solo dire una cosa ,io abito in via veientana vetere da alcuni anni e ho visto proprio che il comune di Roma ha sempre avuto gli occhi bendati su questa zona, non parlo della Labaro”alta” ,cosi’ come viene chiamata, ma di quella “bassa” i parcheggi scarseggiano ,ci sono una media di 3 automobili a famiglia, e si puo’ immaginare i problemi che ne possano nascere, e’ giusto fare una protesta come quella che si sta facendo , ma e’ pur vero che bisogna riqualificare quella zona rendendola un po’ vivibile creando magari dei parcheggi (il comune ha uno spazio proprio vicino dove si sta facendo la protesta!!!) un marciapiede dove si possa camminare senza rischiare la vita!!!,e sicuramente il buon senso da parte di noi cittadini!!!!!

  2. Noi siamo nati a Labaro (le strade non avevano ne segmaletica ne marciapiede ne illuminazione ne erano asfaltate) e non vedevamo l’ora , anche se i sensi unici comportano un piccolo disagio, che si arrivasse ai sensi unici nelle nostre strade vista l’esigua larghezza delle stesse e ancora la grande carenza di marciapiedi. Senza parlare poi quando nelle suddette oltre il bus si incontra il mezzo dell’AMA. E ancora qualcuno ha il coraggio di tornare a parlare di doppio senso ?!? Prima del civico 430 sullo stesso lato della strada è presente un Discount dove arrivano periodicamente grossi mezzi per lo scarico merci e non mi pare che finora abbiano trovato problemi ! Speriamo che il buon senso trionfi e che le autorità non concedano “assolutamente” nessun permesso al ripristino del doppio senso nei 200 metri “personali” ; soprattutto pensiamo che tutto questo è a beneficio della comunità di Labaro ,non solo degli abitanti di Via Veientana Vetere, costituita da migliaia e migliaia di persone ! ! !

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