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TG5 impietoso con i cittadini del XX Municipio

Galvanica Bruni

telecamere-finte_30223a1.jpgNel TG5 delle 20 di ieri, martedì 4 gennaio, è andato in onda un servizio sulla prossima installazione di 28 telecamere nel territorio del XX Municipio, notizia anticipata on-line da VignaClaraBlog.it alle 15 di ieri (leggi qui). “Un vero e proprio grande fratello”, così ha definito l’operazione la voce fuori campo che però ha poi riservato parole impietose per i cittadini di via Gradoli, di Ponte Milvio, dell’Olgiata,  de La Storta, de La Giustiniana e di Prima Porta.

La strada dei trans, il mercato della prostituzione“, questa è stata la definizione usata per indicare via Gradoli, con buona pace della dignità e dell’onorabilità di centinaia di famiglie, italiane e non, che vi risiedono e che in un modo o nell’altro sono state comprese in questa banalizzazione.

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Ma non basta. La generalizzazione si è completata definendo Ponte Milvio, Prima Porta, La Storta, La Giustiniana e l’Olgiata come “le zone più a rischio della capitale” . Come se tutta la delinquenza di Roma fosse concentrata fra Ponte Milvio e Cesano, come se tutti i problemi di sicurezza della capitale fossero qui, all’interno dei confini del XX Municipio, come se quest’ultimo fosse un’isola della Cayenna ai tempi dei deportati.

 Certo giornalismo d’assalto che prende spunto da uno, due, tre, quattro casi di cronaca, quand’anche eclatante, per fare di tutt’erba un fascio, dovrebbe imparare il senso dell’umiltà e ponderare meglio le parole usando il bilancino del farmacista prima di mandarle in onda alle 20 di sera davanti ad una platea nazionale. Lo dice un umile cronista locale.

E’ troppo chiedere al Presidente del XX Municipio, alla Giunta, al Consiglio di prendere pubblicamente le difese della comunità e le distanze da tali affermazioni?  (red.)

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20 COMMENTI

  1. grazie Giacomini, grazie presidente… Sono anni che ribadiamo i problemi che affiggono il quartiere… E davvero pensiamo di risolverli con quattro telecamere? C’e’ un problema strutturale… Vogliamo chiedere lumi a Callara’ per risolverli?

    Gianluca

  2. io ricordo che ci è venuto alemanno a ponte milvio, a urlare che il XX era la cambogia. ci hanno vinto una campagna elettorale, sulla sicurezza alla stazione di tor di quinto.
    adesso vai a prendere le distanze??

  3. Intanto, cominciamo a inviare un GRAZIE a chi ci ha sbattuto in prima pagina un paio di mesi fa!!!! Perchè prima eravamo cittadini rispettabili del Municipio Roma XX e cerchiamo di metterci in testa che di noi se ne continuerà a parlare, in modo pessimo, fino a che non si sarà conclusa questa squallida storia…………Noi siamo le parti lese e non l’autore del fatto!!! Ristabiliamo le posizioni, prima di tutto.
    Per quanto riguarda il servizio del TG5 delle 20, sarebbe molto opportuno, anzi doveroso, che i nostri Amministratori intervenissero in maniera energica.
    Presidente Giacomini, visto che ci rappresenti tutti, stavolta la palla passa a te.
    Buona Epifania ai lettori e alla redazione.

  4. Presidente non si faccia desiderare, scriva una bella lettera aperta al TG5 questa volta non c’è nessuno che le può togliere il micorofono. Noi cittadini aspettiamo di essere difesi da lei.
    Clara

  5. Questo è anche il risultato, cara Giuliana, di chi ha impostato tutta la politica locale, fin dal giorno in cui si è seduto sulla poltrona da presidente, sul tema della sicurezza. Basta rileggere i comunicati e le notizie sul sito del municipio: abbattute le baracche, allontanati i disgraziati, sguinzagliati i cani poliziotti, aperti i numeri verdi (ma chi li chiama ?), la politica del pugno duro, ma la sicurezza è l’unico problema di cui soffrono i nostri quartieri ? Chi semina raccoglie, cara Giuliana, e sono pronto a scommettere che contro il tg5 nessuno protesterà, nè Lui nè i suoi.
    Buona Befana anche a te.
    Roberto

  6. Scusate, ma non capisco dove sia lo scandalo. Come abituale lettore di questo blog e cittadino del XX° municipio non condivido minimamente queste polemiche. Nel servizio non è stata minimamente offesa la dignità delle famiglie che abitano a via Gradoli. Bisogna ammettere le cose come stanno. L’intervento del sindaco a favore della sicurezza mi sembra molto positiva.

  7. definire mercato della prostituzione una piccola strada, ben delimitata, ed abitata da tante oneste famiglie non è offendere ? dire che il quartiere in cui vivi (posto che tu viva in uno di quelli indicati) è il più a rischio della città non è offendere chi ci vive oltre che falsificare la realtà ? Strano senso di appartanenza al proprio contesto urbano il tuo caro Diego, detto ovviamente senza offesa.

  8. Non è stato detto esattamente questo nel servizio. E’ stato detto che è conosciuta come la strada dei trans, e purtroppo bisogna constatare che ciò è vero. Non significa falsificare la realtà, tant’è che il sindaco Alemanno (che a me sembra persona abbastanza valida) ha precisato che tali iniziative legate alla sicurezza vengono in realtà messe in pratica in tutta Roma.
    Il vero problema caro signore è che se fai entrare il primo trans in un quartiere, subito quello si riempirà di trans e conseguentemente si deprezzerà!
    In America ad esempio è cosa risaputa che il peggior servizio che puoi fare al tuo vicinato è vendere la casa ad un ‘coloured’ (persona di colore). Così altri coloured arriveranno e il quartiere subirà lo stesso deprezzamento.
    Dobbiamo abituarci a vedere i quartieri con una loro vita e mobilità sociale. Pensi ad esempio all’Esquilino con i cinesi. Stessa cosa. I quartieri hanno momenti di splendore e di decadenza. Mi stia bene.

    P.s: non sono affatto razzista, ma quello dei coloured era un parallelo per arricchire il discorso.

  9. Ieri sera il Comitato ha inviato, per il tramite del form disponibile presso la pagina
    http://www.tv.mediaset.it/canale5/form/form_1.shtml, e anche per email presso l’indirizzo mediaset@mediaset.it,
    la seguente comunicazione:

    Gentile signora Galeazzi
    il Suo servizio, trasmesso il 4 gennaio nell’edizione delle 20 del TG5, contiene alcune dichiarazioni, Sue e di un cittadino, che meritano una correzione. Mi riferisco alla Sua presentazione di “via Gradoli, nota alle cronache più recenti come la strada dei trans dopo lo scandalo Marrazzo” e alla affermazione secondo la quale, con riguardo alla installazione delle telecamere, “i residenti sono soddisfatti”. Infine, quella resa da un presunto residente secondo il quale l’installazione sarebbe “vantaggiosa anche perché è pieno di delinquenza”.

    Nessuna di tali dichiarazioni corrisponde integralmente al vero.
    Come a Lei noto, l’informazione, oltre che libera, deve essere veritiera e completa; il cittadino ha il diritto di ricevere non solo informazioni vere, ma anche opinioni corrette.
    Più precisamente, l’art. 2 della legge n. 69 del 3 febbraio 1963 impone al giornalista l’obbligo inderogabile di rispettare la verità sostanziale dei fatti, in applicazione dei canoni della lealtà e della buona fede; inoltre questi non deve omettere fatti o dettagli essenziali alla completa ricostruzione dell’avvenimento. In caso contrario il giornalista ha il dovere di rettificare le notizie che risultino inesatte e di porre riparo agli eventuali errori, oltre a consentire la possibilità di replica.
    Sorprende che non sia stato neppure consultato il “Comitato per la Tutela e l’Ordine in via Gradoli”; tale omissione Le ha indotto una, seppur inconsapevole, distorta rappresentazione della realtà fattuale.

    Con riguardo alla presunta notorietà della via, rileviamo come essa si fondi anche sulle informazioni inesatte e (o) incomplete che i giornalisti rendono nei propri articoli o servizi.
    Via Gradoli, nella quale certamente risiedevano in passato transessuali, attualmente quasi tutti allontanatisi, soffre in verità di diverse e più gravi problematiche sotto il profilo della sicurezza e della legalità, temi tanto cari all’attuale amministrazione capitolina.
    Mi riferisco sia alla presenza di centinaia di bombole di gas GPL nei piani seminterrati al di sotto del livello stradale, le quali hanno originato un’esplosione e un incendio, sia alle decine e decine di cantine e sottoscala, privi di abitabilità e comunque insalubri, abitate da immigrati che pagano cifre rilevanti sulla base di contratti non registrati.

    Per la risoluzione di tali problematiche, è evidente come le telecamere siano assolutamente inefficaci.
    Piuttosto che l’installazione di sistemi di videosorveglianza, i residenti si aspettano che il Comune attui l’ordinanza di sgombero dei vani seminterrati siti nel civico n. 65, emanata dal Sindaco nel novembre 2007, e mai eseguita, nonché la verifica della conformità alle normative igienico-sanitarie, amministrative e fiscali di tutte le altre unità immobiliari nella via destinate illegalmente ad abitazioni.
    A tale scopo 240 residenti hanno sottoscritto la petizione promossa dal Comitato stesso.
    La invito pertanto a contattarmi per illustrarLe sia le sopradette problematiche sia il contenuto della petizione e degli inviti a provvedere di cui Lei, evidentemente, ignora l’esistenza, al fine di operare le necessarie rettifiche.
    In caso contrario, nostro malgrado, ci vedremo costretti a segnalare i fatti presso il Suo ordine professionale, riservandoci ogni ulteriore misura e azione a tutela dei nostri diritti e interessi.

    Con i migliori saluti
    Per il Comitato, Il Presidente
    Carlo Maria Mosco

    329/92.62.585
    comitatoperviagradoli@gmail.com

  10. Diego, la definizione mercato della prostituzione è al minuto 1:05 del video, abbia almeno la bontà di ascoltarlo con attenzione prima di affermare che non è stato detto nel servizio. E’ vero, la colpa è di chi ha fatto entrare il primo trans, poi il primo coulered, poi il primo gay, poi il primo islamico… i diversi da noi che se ne stiano nel loro ghetto, altrimenti le nostre case si deprezzano…. Diego, ma è consapevole di ciò che scrive ? Con questo non intendo aprire nessuna discussione filo-sociologica, le ha le sue idee, io le mie teniamocele e basta. Stia bene anche lei.

  11. Mi spiace di aver fatto credere di essere razzista, ma non è affatto così. Parlare di ‘strada dei trans’ all’inizio del filmato e ribadire pochi secondi dopo quello che è la realtà dei fatti con le parole ‘mercato della prostituzione’, vuol dire appunto dire la stessa identica cosa in quanto se vi è una strada dei trans evidentemente c’è un mercato della prostituzione. Pensi che proprio mio zio ci ricordava alla cena di Natale come si era ‘salvato’ grazie alle informazioni di un amico, dal comprare una bellissima casa nella zona di via Gradoli. Infatti mio zio si era meravigliato del prezzo incredibilmente basso. Solo dopo averla vista seppe il motivo.
    Guardi che sono consapevolissimo di ciò che scrivo. In genere sono anche apprezzato per il garbo con cui pongo le mie argomentazioni, sebbene siano soltanto gli altri a dover giudicare. La mia affermazione sui coloured era una semplice divagazione su ciò che avviene nella società americana. Sui motivi di indignazione da parte dei residenti e del comitato resto ancora solo con i miei dubbi, o certezze che non abbia luogo d’essere.

  12. Gentile Giuliana, nonostante la visibilità mediatica degli ultimi tempi, mi sento e sono, una cittadina ed elettrice rispettabilissima. Vivo nel XX municipio e sono governata da una giunta disattenta, latitante, irrispettosa dei suoi elettori e di tutti i cittadini che governa. Ed è, secondo me, ai nostri governanti ( per carità! anche ai precedenti!) che va il primo: Grazie!. Attraverso abusi sanati, permessi sconcertanti, demagogia da quattro soldi, compromessi, mazzette e W l’italia, ci hanno messo in una situazione di pericolo e disagio sociale. E’ vero, Noi siamo le parti lese costretti , dall’incuria e dall’impotenza delle istituzioni, a vivere in condizioni igienicosanitarie precarie e fuori da ogni regolamentazione sulla sicurezza. Quanta ragione hai Cara Giuliana, gli Amministratori devono intervenire con energia e decisione contro coloro che illegalmente: consentono ed accettano e perpetuano costantamente la violazione delle più elementari regole di legalità.

  13. Gentile Diego, sono lieta per suo zio, persona lungimirante, si è salvato in tempo. La sua affermazione, da sola, risponde ai dubbi che si era posto sui motivi di indignazione dei residenti e del comitato. Così come suo zio, anche Noi vorremmo salvarci. La “colpa”, ci ricorda garbatamente Diego, è di chi fa entrare il primo : trans – gay – straniero – pusher – clandestino . Di chi affitta loro , spesso in nero o con finti contratti, loculi in cui praticare la prostituzione, spacciare la droga, sfruttare i clandestini, violando le leggi del nostro paese, con il tacito assenso delle Istituzioni. Per molti italiani, proprietari di appartamenti in Via Gradoli, questo ha portato lauti guadagni e l’aumento del valore di cantine che, si faccia il nome del PRIMO che l’ha fatto!!, sono diventate appartamentini senza servizi nè partita iva.
    Scandaloso è che: la Giunta, il Sindaco, le Istituzioni, continuino a strumentalizzare questa vicenda, cercando consensi elettorali atraverso misure inutili ed incongrue.

  14. Ecco un vero presidente di municipio.

    sabato 9 gennaio 2010: XIII MUNICIPIO: SU CANALE CINQUE IMMAGINE SBAGLIATA DI OSTIA
    Il Presidente Giacomo Vizzani e tutta la Giunta del XIII Municipio sono indignati per l’immagine di Ostia che la fiction “Tutti per Bruno” in onda stasera su Canale 5 ha fornito ai telespettatori, descrivendo Ostia come un quartiere degradato culturalmente e socialmente.
    “Non escludiamo di ricorrere a vie legali per un risarcimento danni”. Lo dichiara Giacomo Vizzani, Presidente del XIII Municipio

  15. io mi chiedo quale è il vero problema?
    spendere i soldi dei contribuenti per fare repressione?
    oppure spenderli per togliere dalla strada i ragazzi attuando una politica sociale intensa?

  16. ve ne siete accorti oggi di come è diventato il “giornalismo”? quello televisivo è un unico pettegolume.quanto ai dirigentio del municipio..orrore!!!non è con le telecamere che si risolvono i problemi,n

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