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Scopriamo il Fosso dell’Insugherata

Duca Gioielli

Dopo il fosso della Rimessola, Robin Hood, comitato spontaneo per la tutela della Riserva naturale dell’Insugherata, è andato ad ispezionare il Fosso dell’Insugherata, il piccolo corso d’acqua affluente di destra del martoriato fosso dell’ Acqua Traversa. Lo abbiamo accompagnato scoprendo che il fosso, nonostante la modesta portata, ha acque sufficientemente pulite e con una buona ecologia: ha origine nella zona del Trionfale e attraversa la Riserva con andamento Ovest-Est. Il fosso dell’ Insugherata attraversa alcune delle zone più belle ed interessanti ed è possibile seguire il suo corso lungo un bellissimo sentiero che lo costeggia per tutto il suo tortuoso percorso.

Proviamo a seguirlo dal punto in cui affluisce nel fosso dell’ Acqua Traversa ovvero in prossimità del ponticello prospiciente la zona di Tomba di Nerone-Circolo del Tennis (vedi anche la sketch-map realizzata da Robin Hood cliccando qui). Lasciato il ponticello si cammina lungo la sponda sinistra in una bella valle dal fondo sabbioso dove è possibile osservare piccole conchiglie fossili (attenzione a non raccoglierle).

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Sulla destra, alla base di una collina con splendide sughere, c’è la zona umida formata dalle acque piovane che vi si raccolgono abbondanti. Si tratta di un’area stupefacente che ospita rettili, anfibi, anatidi (nella foto si può scorgere la sagoma di un Germano Reale) e anche nutrie. Procedendo si attraversa un altro ponte con cancello e si passa sulla riva destra: qua il fosso si presenta con una maggiore portata e nelle profonde buche è possibile scorgere anche qualche piccolo pesce. Il fosso è costeggiato da alti salici: sulla sinistra il sentiero che porta a Via delle Benedettine.

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Costeggiando il fosso si entra in un selvaggio bosco fatto di sughere, querce, ontani, olmi e qualche raro agrifoglio; il sottobosco è formato da felci e pungitopo (pianta protetta). Numerose tra i tronchi le piccole piante di ciclamino. Salendo lungo il sentiero non è più possibile osservare il fosso che si perde tra la folta vegetazione ma comunque è possibile ascoltare lo scroscio delle sue acque. Uscendo dal bosco ci si ritrova sotto Via Taverna dove il fosso dell’ Insugherata ha la sua origine.

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Un percorso molto bello da fare, con calma, in circa un’ora e mezza. Per tornare indietro si può poi percorrere l’ ampia valle che dal Trionfale riporta verso Via Panattoni. Qua è possibile scorgere i resti di quelle che erano le belle tabelle realizzate dalla Coperativa Climax: senza controllo e manutenzione sono state danneggiate e in alcuni casi completamente distrutte. Un peccato: non solo per il danno economico ma perchè consentivano ai visitatori della Riserva di conoscere la storia e le ricchezze dell’ Insugherata.

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