Home ARTE E CULTURA Foro Italico – un gigante di pietra torna alla luce dopo 70...

Foro Italico – un gigante di pietra torna alla luce dopo 70 anni

Duca Gioielli

foroitalico.jpgSi fanno strada le prime anticipazioni sull’eccezionale rinvenimento al Foro Italico che sarà presentato nel corso della conferenza indetta oggi, 26 ottobre alle ore 16.30, nella Sala Convegni dell’Ostello della Gioventù al Foro Italico in occasione dell’VIII anniversario della costituzione del Comitato per il Tevere. Autrice del ritrovamento Francesca di Castro, vice presidente dell’Associazione Roma Tiberina e non nuova a ritrovamenti “impossibili” in archivi polverosi. Il suo nome è infatti legato ad un precedente clamoroso rinvenimento avvenuto nell’ambito della questione dell’Ospedale San Giacomo. Si tratta del “Testamento del Cardinale Salviati” la cui notizia venne data in esclusiva ed in anteprima proprio da VignaClaraBlog.it nella notte del 24 ottobre 2008 (leggi qui).

E Francesca di Castro, assieme ad altri due studiosi, Paolo Pedinelli e Sandro Bari, quest’ultimo presidente del Comitato per il Tevere, ha condotto una nuova indagine, sempre in silenzio e per lungo tempo, i cui risultati verranno resi noti questo pomeriggio.

Continua a leggere sotto l‘annuncio

Dalle prime anticipazioni emergono i contorni del ritrovamento: a pochi metri dall’Olimpica e da Villa Madama una statua colossale vigila su Roma da più gigante.jpgdi 70 anni, completamente avvolta dalla vegetazione che l’ha tenuta nascosta ed il cui basamento è semi sommerso da cumuli di rifiuti. Pare incredibile, ma tutto ciò accade sulla strada che porta a Villa Madama, costruita nel XVI secolo, oggi sede di rappresentanza utilizzata dal Ministero degli Esteri per organizzare convegni e ricevimenti diplomatici, una strada per la quale passano alte autorità nazionali ed internazionali decine di volte l’anno. Ricoperta di edera, questa statua, che sembra rappresentare un cacciatore che impugna una carabina mentre col piede sinistro schiaccia la testa di un cervo, è alta quasi 8 metri di cui solo 4 di basamento. Eppure è stata lì per 70 anni – sembra risalga al 1936 – in un sottobosco di rifiuti e di sterpaglia senza mai essere stata notata.

Qual’è la sua storia? Perché è stata posta proprio in quel punto e chi rappresenta? A queste ed altre domande si tenterà di dare risposta oggi pomeriggio. L’appuntamento è alle 16.30 all’Ostello della Gioventù, viale delle Olimpiadi al Foro Italico (leggi qui).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

7 COMMENTI

  1. Queste notizie mi lasciano senza parole. Da qui si evincono tutta una serie di deficenze nell’ambito dei servizi e di chi è preposto alla tutela del patrimonio artistico, nonchè della pulizia e ordine dei giardini e di quant’altro coinvolto.

  2. ricordo bene di averla vista molti anni fa, proprio dove dite che sta. col tempo e l’incuria del servizio giardini ovviamente è finita sepolta dalla vegetazione. ma la cosa strana è che ricordo come ce ne fosse anche una diversa, mi sembra che rappresentasse una donna, una ragazza, abbassata o in ginocchio, ma la vedevo passando dalla “olimpica” diretto verso la Clodia, quindi guardando a sinistra, nella macchia che costeggia l’edificio dove stanno i carabinieri, la vedevo di spalle. Non ci passo più spesso e non so se ci sia ancora o che fine abbia fatto. Ripeto sono ricordi di circa quindici anni fa.

  3. Oddio! Che scoperta archeologica eccezionale!!! Una statua di 70 anni fa è stata “rinvenuta” in mezzo all’edera, in piena città, e tutti si chiedono: “Chi sarà mai? Perché sta lì?” No, credetemi, non è il caso di consultare un qualsiasi archivio cittadino. Secondo me occorre chiamare Roberto Giacobbo e mettere il colosso al centro di una puntata di Voyager. Sicuramente sarà un’opera dei Templari, oppure degli extraterrestri o di un complotto della setta degli Illuminati… E che dire di quell’archeologia che pretende di attribuire con certezza opere di 3.000 anni fa a questo o quell’autore?

  4. Caro Carmine, perchè tutta questa ironia ? Se ci sono persone che si dedicano alla valorizzazione del patrimonio artistico della nostra zona vanno lodate e non ridicolizzate. saluti. Paola

  5. Anch’io dico grazie agli studiosi che si sono occupati di questa scoperta. Sottrarre il patrimonio storico al degrado e all’abbandono e’un’opera meritoria di civilta’ che merita rispetto.

LASCIA UN COMMENTO

inserisci il tuo commento
inserisci il tuo nome