Home AMBIENTE II Municipio – Inches (PdL): Tevere avvelenato ma nessuno interviene

II Municipio – Inches (PdL): Tevere avvelenato ma nessuno interviene

Galvanica Bruni

“Sono ritornato insieme a personale della protezione civile Ares Antemnae a verificare la situazione di inquinamento del fiume Tevere, nel tratto da via della Foce dell’Aniene al viadotto di Corso Francia, dopo il sopralluogo di 40 giorni fa, nelle zone interessate dal II e XX municipio – ci comunica Massimo Inches, Consigliere PdL del II Municipio, confinante con XX – e con grande delusione ho riscontrato che nonostante le mie segnalazioni, agli uffici comunali ed alla polizia municipale e conseguente esposto alla Procura della Repubblica, non è cambiato nulla e non è intervenuto nessuno per fermare l’avvelenamento delle acque, in corso da chissà quanto tempo.”

“E’ sempre presente la discarica di batterie d’auto, veleno per la fauna ittica, gettate in numero enorme dentro l’acqua del fiume, fino a toccare il fondo, ed ammassate anche sulla sponda dello stesso, per il cui smaltimento in natura occorrono oltre 150 anni. A rendere più grave la situazione d’insalubrità – prosegue Inches, autore delle foto qui pubblicate – è presente nell’area golenale del Tevere, fino dentro l’acqua, una discarica a cielo aperto formata da rifiuti, immondizia, avanzi di cibo, mobilio, etc. gettati dalle baracche fatiscenti abitate da cittadini di nazionalità filippina, in via della Foce dell’Aniene; inoltre ho potuto notare che anche da questo insediamento escono delle tubazioni degli scarichi delle fogne nel fiume, dove è presente un’intera autovettura Fiat 500 di colore giallo”.

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“Dalla parte del campo nomadi di Tor di Quinto – Via del Baiardo, ho notato che sono sempre presenti le tre tubazioni che scaricano gli avanzi fecali dell’insediamento, andando ad aumentare l’inquinamento di colibatteri nelle acque; una tubazione in particolare, di dimensioni maggiori, sembrerebbe essere utilizzata anche per smaltire dell’altro.Penso con rabbia cosa accadrebbe se tutto ciò avvenisse invece che nel Tevere nel lago di Castel Gandolfo o di Bolsena, o all’isola di Capri, riducendo la nostra Città da ex biondo Tevere, una volta balneabile, alla stregua di una fogna a cielo aperto, nel completo disinteresse ed abbandono da parte delle Istituzioni.” E’ l’amara considerazione del consigliere.

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“Continuerò i miei controlli anche nel fiume Aniene, portando la mia testimonianza in tutte le sedi, con l’appoggio delle associazioni che vorranno affiancarmi nella mia battaglia”, conclude Massimo Inches.

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