Home ATTUALITÀ Via dell’Acqua Traversa: il dolore del padre di Manuele

Via dell’Acqua Traversa: il dolore del padre di Manuele

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segnaletica.JPG“la vita di mio figlio? vale 45 euro”. Cosi’ dichiara Vittorio Murgia, 50 anni, papà di Manuele, il giovane scooterista morto il 2 luglio in via dell’Acqua Traversa, che dopo aver di persona completato la segnaletica mancante sfoga il suo dolore in un’intervista a Il Messaggero ed annuncia di aver dato mandato al suo legale di citare in giudizio il XX Municipio.

Armato di pennello, vernice e rabbia, qualche giorno fa, come documentato da VignaClaraBlog, ha infatti deciso di disegnare a terra quella segnaletica orizzontale da tempo richiesta ma fino ad oggi non realizzata. Poi Vittorio Murgia ha consegnato al Municipio lo scontrino della vernice acquistata: 45 euro. Il valore di un secchio di vernice, il valore di una vita persa in un tratto di strada notoriamente pericoloso per la mancanza di segnali stradali, come si evince dal nostro servizio fotografico, a detta di tanti più volte segnalata negli ultimi anni.

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Nell’intervista, il Presidente del XX Municipio, Gianni Giacomini, nel riferirsi all’iniziativa presa da papà Vittorio ha dichiarato: “è grave che sia stato lui a farlo e non i tecnici del Municipio. Sono desolato per tutta questa drammatica storia. Io però devo anche dire che soltanto da un anno sono a capo del Municipio. Non solo: il giorno dopo l’incidente, ho scritto una lettera (protocollata) sia alla polizia municipale che all’ufficio tecnico nella quale invitavo a ripristinare la segnaletica orizzontale su quel tratto di strada. E’ ovvio che qualcuno non ha fatto il suo dovere”.

Per leggere l’intervista pubblicata nell’edizione odierna de Il Messaggero è sufficiente cliccare qui

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6 COMMENTI

  1. Nessuno di noi dovrebbe mai vedere morire il proprio figlio, credo sia straziante, credo che non ci possa mai riprendere. Povero uomo, immagino il grande dolore. Ma anche il mio sdegno è grande perchè quelle parole del presidente sono troppo offensive! Invece di chiedere scusa, di fare le condiglianze, di ammettere un errore di un’istituzione lui butta la colpa sui tecnici, si nasconde dietro una lettera (protocollata, badare bene) di una settimana fa e poi dice che poverino lui è “solo” un anno che è presidente. Secondo voi un padre che perde un figlio che se ne fa di queste parole ?

  2. Caro Presidente Giacomini, se come dice lei qualcuno non ha fatto il suo dovere dovrebbe essere quanto meno licenziato in tronco, e denunciato per omicidio colposo; e lei, in qualita’ di rappresentante dei cittadini dovrebbe farsene carico personalmente e senza nascondersi dietro i protocolli.
    Sono indignato perche’ a distanza di giorni dall’incidente mortale nessuno ha provveduto ad eseguire quelle semplici opere di sicurezza necessarie ad evitare il prossimo omicidio.
    Avrei gradito che la vernice ed i pennelli li avesse comprati lei di persona.
    Eodele Bellisario

  3. e’ incredibile, ma è accaduto anche questo: stamattina, parlando con mia cugina, la mamma di Manuele, sono venuta a sapere che LE E’ STATO RUBATO LO SGABELLO CHE LE AVEVO REGALATO PERCHE’ SI POTESSE SEDERE LI, SUL LUOGO DELL’INCIDENTE, e che lei aveva lasciato piegato dietro ad una siepe: che dire? DAVVERO GLI ESSERI UMANI SANNO ESSERE INQUALIFICABILI E PRIVI DI VERGOGNA: Che non sia perchè, dopo l’uscita dell’articolo, il 17 luglio u.s. sul “Messaggero”, era stato detto che ogni sera il “presidio silenzioso” dei parenti e degli amici di Manuele si ritrovava li, in via dell’acqua traversa, a cercare di portare un pò di conforto alla mamma? AI POSTERI L’ARDUA SENTENZA, ma tutti sappiano che nulla ci intimidisce e che proseguiremo così, PER LA MEMORIA DEL NOSTRO MANUELINO.

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