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Ponte Milvio – Italia Nostra: Villa Bau Village ultimo esempio, basta con la privatizzazione delle sponde del Tevere

Galvanica Bruni

logo-italia-nostra.jpgIn relazione al blocco dell’iniziativa “Villa Bau Village” disposta dalla Soprintendenza Archeologica di Roma, Italia Nostra, in un comunicato odierno, dichiara che “Non è possibile che in un’area vincolata dall’Autorità di Bacino, nel suo piano per il Tevere  (che ormai è legge) ad oasi naturale per l’ importante presenza di una vegetazione e di una fauna fluviale da salvaguardare possa essere permessa una piscina ed una spiaggia per cani ed inoltre strutture per attività ricreative e di spettacolo per gli animali ed i loro padroni”

“Con tutto il rispetto per le esigenze dei cani della città deve essere trovato un altro luogo ed appare incomprensibile come l’Ufficio concessioni della Regione Lazio abbia rilasciato una concessione per questo tipo di utilizzo all’Associazione Villa Bau che annunciava ospitalità fino a cento cani, beach volley, beach tennis e punti di ristoro come in uno stabilimento in riva al mare.”

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“A quanto ci risulta non vi sono i pareri favorevoli da parte delle autorità preposte alla tutela di quel luogo”  ribadisce Italia Nostra richiamando la netta opposizione espressa dalla Sovrintendenza archeologica dovuta sia alla presenza sulla sponda del Tevere, sotto Ponte Milvio, di importanti strutture di epoca romana e sia al mancato preventivo coivolgimento della Sovrintendenza, unico Ente preposto a rilasciare un nulla-osta per attività da svolgersi in quel sito.

“Italia Nostra ed il Comitato per il Tevere – prosegue il comunicato – hanno già inviato alla Protezione civile nazionale e a quella comunale un esposto contro quanto sta avvenendo non solo nell’oasi di Ponte Milvio, ma anche nelle altre quattro oasi del Tevere senza chiedere i permessi dovuti per legge. A prezzi irrisori si privatizzano sempre più le sponde demaniali del Tevere impedendo ai cittadini di Roma di potere avere un rapporto col loro fiume se non pagando a circoli o associazioni privati l’accesso.  Italia Nostra ed il Comitato per il Tevere – così si conclude il comunicato – chiedono che finalmente vengano date le informazioni richieste da tempo e mai avute su tutte le concessioni rilasciate lungo il fiume nel Comune di Roma dall’Ufficio concessioni della Regione Lazio.”

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10 COMMENTI

  1. Le rive del Tevere versano in uno stato di degrado assoluto, e nessun sano di mente (soprattutto donne) verrebbe in mente di scendere da sole sulle sponde del Tevere, oasi o no.
    Io invece penso che ben vengano iniziative, anche private, per rendere fruibili queste aree.
    Per anni a Ponte Milvio ci sono stati insediamenti abusivi di baracche, e nessuno si è indignato per le “Oasi naturali” sul Tevere.
    Conosciamo tutti la “cura” che ha il Comune per le cose pubbliche (nel nostro quartiere basta vedere il degrado in cui versa il parchetto sotto l’Olimpica, erbacce sporcizia, panchine rotte e un laghetto stagnante che oramai è diventato un acquitrino), almeno i privati vigilano sulle cose che gestiscono e le puliscono!

  2. cara Lucia, capisco le sue buone intenzioni, ma lei confonde un’oasi naturalistica con un parco giochi (ma non è la sola, non si preoccupi). Un’oasi non va “pulita”, come intende lei o come hanno inteso i simpatici devastatori privati che hanno commesso lo scempio. Va sorvegliata e manutenuta secondo criteri che nulla hanno a che vedere con il Servizio Giardini, per intenderci. E in alcune aree è preferibile che non si preveda la fruibilità, proprio per i delicati equilibri naturali del micro ecosistema che si intende preservare.
    Rispetto alla sorveglianza e al fatto che spesso le istituzioni latitano nella cura, ho già scritto la mia qui (https://www.vignaclarablog.it/200906186299/ponte-milvio-chi-scava-chi-fugge-dalloasi/) e non mi ripeto.
    Aggiungo solo che spesso mancano i fondi, per le aree protette, come per i giardini pubblici, come per i vigili urbani, ecc. Allora iniziamo a incazzarci quando viene abolita l’ICI invece di esultare stupidamente e votare l’imbonitore che l’ha proposto. Quel poco che risparmiamo lo paghiamo caro in termini di servizi mancati.

  3. Egregia signora., la invito a leggere più attentamente i progetti “Tevere Roma Nord”, “Oasi di Ponte Milvio” e “Sentiero del Possibile” più volte richiamati su questo Blog.
    Le iniziative private ben vengano, se mancano quelle pubbliche.
    Fatto sta che le iniziative pubbliche “possibili” vengono stroncate da quelle “private” (anche se in contrasto con le normative vigenti) dove ci sono in gioco interessi economici e giochi politici “di potere”.
    Evidentemente in questo caso tali interessi hanno vinto sui progetti che avrebbero permesso a tutti, comprese le donne intimorite, gli anziani e i disabili, di accedere tranquillamente in un’Oasi protetta.
    Gratis.
    Tra parentesi, le ricordo che la prima rimozione di baracche nella zona è stata effettuata dopo che il sottoscritto, durante una conferenza del Comitato per ilTevere da poco costituito, ha portato l’allora Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Mannino ad affacciarsi dalla Torretta per osservare coi suoi occhi. Due giorni dopo era tutto sgombro!
    Ma si è trattato di un caso eccezionale di “pressione politica”, perché, ripeto per l’ennesima volta, le aree golenali (sponde) del Tevere NON sono di competenza del Comune di Roma, ma sono gestite direttamente ed esclusivamente dalla Regione.
    Per la cronistoria della concessione al canile, mi pare di essere stato anche troppo dettagliato: basta rileggersela nell’articolo “Villa Bau, bloccata l’apertura…” di due giorni fa.
    Ma forse non c’è la voglia di essere informati: leggere stanca. Più conveniente affidarsi ai “privati” che pensano anche per noi!

  4. buongiorno, no leggere non stanca e vedere che a colpi di carte bollate negati i diritti dei 4 zampe.
    sinceramente ho letto attentamente tutti gli articoli e non solo quelli qui riportati ma chiedo piu attenzione nel voler notare la mia provocazione dove piu volte ho sottolineato la carenza e mancanza da parte del comune nella tutela dei diritti animali.
    Sicuramente il progetto dell’oasi e’ un’iniziativa fantastica ma da quanto visto utopistica come il Bau Beach di Maccarese dove ovviamente interessi e necessita’ non vanno di pari passo ma nel mezzo restano sempre gli animali.
    Pertanto non neghiamo ai nostri amici 4 zampe l’unica risorsa che gli e’ stat consessa per quest’estate visto che sul litorale romano vanno sono persone in costume e i cani vengono ghettizzati.
    Diamo anche loro un luogo di divertimento avrete sicuramente tutto l’inverno per far battaglia e poi la natura sa essere miglio giudice di tutti con un altra bella piena spazza via di nuovo tutto e il problema non si pone.

  5. La piena non spazza via e basta, attenta lettrice: la concessione dura 19 (diciannove) anni, a 5000 (cinquemila) euro l’anno, neanche l’affitto di un appartamento in borgata.
    L’oasi, caso mai, la vedremo da vecchi, sempre che qualche amministratore compiacente non gli rinnovi la concessione. Tra 19 anni, per altri diciannove.

  6. buonasera, sicuramente il costo dell’affitto su un bene pubblico non e’ stimabile ma ormai niente e’ piu di tutti….e su questo potremmo aprire una parentesi .
    ref. sig.Angelo…alla stessa cifra pero pare che qualche politico posso godere di una comoda casa al centro….quindi anche questo e’ relativo.
    io anche se giovane non penso mai cosi a lungo chissa dove saremmo tutti fra 19 anni e se qualche spiaggi venisse concessa allo svago canino forse nessuno andrebbe piu a villa bau quindi morto l’interesse morto il business.
    vorrei porvi una domanda….non ritenete possibile nel progetto dell’oasi l’affiancamento di un piccolo angolo similare a quello concepito da villa bau…magari si potrebbe conciliare il tutto…o forse e’ solo un utopia?

  7. Sono pienamente d’accordo con le signore e, mi duole dirlo, in disaccordo con i signori , che alzano un’inspiegabile levata di scudi contro i poveri cani che hanno diritto anche loro a fruire almeno di un pezzetto di città, visto che non si possono portare da nessuna parte.

    Abito a Roma dal 1975 e sulle sponde del Tevere, che pure sono belle lunghe e spaziose, finora ho visto solo iniziative private, tipo barconi a mò di discoteca, Tevere Expo, ristoranti e bancarelle, per le quali nessuno si è mai indignato, non vedo perché dovreste farlo per un servizio che offre un pò di serenità a tutti noi possessori di cani e un pò di refrigerio a esseri indifesi e inoffensivi che, statene pur certi, disturbano molto meno degli umani!

    Quanto alle oasi naturalistiche, che non verranno mai realizzate sulle sponde del Tevere, statene pur certi, non sarà certo il Villa Bau Village ad impedirne la realizzazione, ma la mancanza di volontà, perché i giardinieri ci sono e i vigili anche, ma non tutti lavorano.

    Come ricordava la signora Ornario, sulla quale si sono accaniti i Sig. Paolo e Sandro con un tono che va dal paternalistico all’infastidito, finora sulle amate sponde si sono viste solo baracche, erbacce, acquitrini e siringhe, quindi vi invito ad essere un pò più costruttivi, obiettivi e tolleranti.

    Saluti e buone vacanze.

  8. @simonetta
    Gentile Simonetta la tolleranza che lei invoca non mi sembra che sia nel suo stile.

    Ripeto e spero per l’ultima volta che non sono assolutamente contrario a Villa Bau,

    Sono contrario a regalare a privati (5000 euro l’anno per 19 anni è un regalo) parti verdi e non della città.

    Quella era una zona dove c’erano già dei progetti ben più sostanziosi a livello di rispetto della natura.

    Il fatto che le sponde del Tevere siano ridotte in quello stato è colpa di chi amministra o ha amministrato.

    Fermo restando che dopo averlo visto il mio cane non ce lo porterei, ma questa è una opinione personale

  9. incredibile… la prima iniziativa veramente intelligente dopo quei ristoranti da “VIP” schifosi che sono stati aperti in riva al tevere “puzzolente”!!! e vi lamentate sempre… blablabla

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