Home ARTE E CULTURA Flavio Bucci a colloquio con VignaClaraBlog

Flavio Bucci a colloquio con VignaClaraBlog

Galvanica Bruni

Passeggiando in un parco di Roma Nord con un vero professionista del teatro italiano.
“Il teatro rappresenta per me un’autentica passione, l’amore di tutta una vita. Sono ormai quarant’anni che faccio questo mestiere” ci confida Flavio Bucci mentre camminiamo per le strade del quartiere Farnesina dove vive da trent’anni.  Il suo viso ed il suo sguardo intenso, riportano alla memoria una delle sue piu’ belle interpretazioni, il Ligabue televisivo del regista Salvatore Nocita del 1977, vita del pittore di Gualtieri denominato al matt, tra i maggiori esponenti della pittura naif del XX secolo. Attraverso la sua straordinaria interpretazione gli italiani scoprirono la vera storia di Ligabue e Flavio Bucci si impose subito come attore dalla sensibilità straordinaria.

Ha iniziato la sua carriera frequentando la Scuola del Teatro Stabile di Torino, cosa ricorda di quel periodo?
Avevo appena terminato il servizio militare ed ero tornato a Torino, non sapendo ancora cosa volessi fare, anche se mi stavo laureando in legge. Poi ho iniziato a frequentare il Teatro Stabile, perche’ il teatro mi era sempre piaciuto e dopo il saggio finale mi hanno chiamato a Roma per fare uno spettacolo e mi davano 2000 lire al giorno. Era il 1968. Sono partito e qui sono rimasto. E’ iniziata così la mia carriera e sono felicissimo di come sia andata.

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Il Suo primo film e’ stato nel 1971 “La classe operaia va in paradiso, regia di Elio Petri, protagonista Gian Maria Volonte’. Cosa Le ha trasmesso questo regista sull’impegno civile?
E’ stato sicuramente il regista piu’ importante della mia carriera e della mia vita aggiungo, da lui ho imparato tutto, ero un ragazzo alle prime armi, la tecnica cinematografica per esempio. Nel 1973 Petri scrisse la sceneggiatura insieme ad Ugo Pirro e diresse con me come protagonista “La proprietà non e’ piu’ un furto”. Devo tutto a lui. Gian Maria invece era un mio carissimo amico venni a Roma perche’ la mia famiglia era amica della famiglia di Gian Maria.

Per la televisione ha partecipato a molti grandi sceneggiati come La Piovra, I Promessi Sposi, Il Diavolo al Pontelungo, Provincia Segreta, L’avvocato Guerrieri. Tanto teatro ma anche tanta televisione e cinema.
Si, amo molto alternare, dopo 6/7 mesi di tournée teatrale mi piace fare il cinema o la televisione. Pero’ non ho mai smesso di fare teatro, che e’ l’espressione artistica che mi da maggiore soddisfazione.

C’e’ una ragione particolare che l’ha spinta sempre ad interpretare personaggi difficili a cui ha dato tutta la Sua forza interpretativa, come ad esempio in “Fra Bastiano” nel “Marchese del Grillo”?
I personaggi in fondo nascono dalla vita reale, quotidiana. Osservo la gente e da li nasce il personaggio. Ciascuno di noi possiede un lato oscuro, che non conosciamo ed io cerco di tirar fuori quel lato. Il mio e’ un lavoro psicologico, di introspezione. C’e’ da dire che non sono mai stato un “presenzialista” non me ne importa niente, non vado da nessuna parte, non fa per me, vivo per il mio lavoro e basta.

Nel film di Sorrentino, “Il Divo” Lei e’ Franco Evangelisti, braccio destro di Giulio Andreotti. La trama del film non assomiglia un po’ ad una commedia pirandelliana, dove tutto non e’ come apparentemente sembra?
Mi trova assolutamente d’accordo. E’ venuto un film molto particolare, fuori dal comune, ha vinto molti premi tra i quali il Premio della Giuria al Festival di Cannes dello scorso anno e 7 David di Donatello 2009. C’e’ da aggiungere che i personaggi reali del film li ho conosciuti tutti perche’ da molti anni quando il Sen. Andreotti deve presentare un suo libro, mi fa sempre chiamare dalla sua segretaria per leggere qualche pagina. La cosa mi fa piacere ovviamente.

Il nostro Paese fa abbastanza per il mondo del teatro e della cultura in generale? No, Il nostro Paese purtroppo fa poco o niente ma questo e’ un vecchio problema. Viviamo una crisi che vale per tutti i settori ma noi come operatori culturali ne patiamo di piu’ le conseguenze.

Nella Sua lunga e ricca carriera teatrale ha portato in scena Pirandello, Shakespeare. Quale altro grande autore vorrebbe rappresentare?
Mi manca ancora qualche commedia di Shakespeare da interpretare, ma anche Molière, vorrei fare un Goldoni, c’e’ tempo…

Quali saranno i Suoi prossimi impegni professionali?
In estate faro’ delle serate di poesie e di letture ecc… Debuttero’ il prossimo autunno, a Novembre a Torino con Feydeau “Sarto per signora” e poi verremo a Roma alla Sala Umberto. Inoltre al Teatro Ghione interpretero’ un’altra commedia di Pirandello “Il piacere dell’onesta’”.

Alessandra Stoppini

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2 COMMENTI

  1. Ieri ho cenato con un mio vecchio amico.GIGGI MEZZANOTTE(grande attore di teatro)che mi ha confermato che FLAVIO e finito in una casa famiglia,abbandonato di tutti(incluso i figli) senza un soldo.con una misera pensione dopo tanti soldi guadagnati,colpito da una malattia rarissima…Mondo crudele!!!!

  2. Nostro padre Flavio Bucci non è stato assolutamente abbandonato dai figli, anzi stiamo tentando in tutti i modi di tirarlo fuori da questa situazione. Il vero problema sono il fratello, e la sua ex compagna che non ci permettono in nessun modo di aiutarlo e gestiscono la sua vita sotto tutti i punti di vista (anche economici). Mio padre infatti avendo lavorato molti anni , con la sua pensione potrebbe vivere in maniera più che dignitosa, invece è stato ridotto da queste due persone a vivere in condizioni difficili , la pensione viene “sequestrata” da questi individui che lo hanno privato anche della sua passione più grande il LAVORO. Noi, ripeto, stiamo tentando in tutti i modi di aiutarlo , ma questo purtroppo ci vieni impedito in ogni modo!!! Chiedo poi gentilmente a chiunque di evitare di esprimere giudizi, visto che non si conoscono a fondo tutte le dinamiche di questa situazione. Conosciamo molto bene l’attore Luigi Mezzanotte, che ha lavorato tanti anni con nostro padre; dovrebbe quindi conoscere molto bene la nostra situazione e ci meravigliamo che possa aver detto che noi figli abbiamo abbandonato nostro padre Flavio Bucci. Lo invitiamo però a contattarci così magari potrà lui stesso aiutarci a risolvere questa situazione, visto che sono molti anni che non si è più fatto ne vedere ne sentire. Cordiali saluti Lorenzo e Alessandro Bucci

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