Home ATTUALITÀ Farnesina, scuola Malvano: il cortile e’ salvo

Farnesina, scuola Malvano: il cortile e’ salvo

Galvanica Bruni

malvano.JPGNel pomeriggio del 29 aprile presso il Teatro della Scuola Elementare Malvano si e’ svolta l’assemblea pubblica convocata dal Prof. Olimpio Antonucci, Dirigente Scolastico del 53° Circolo Didattico R.Merelli, in merito al tentativo di dare inizio ai lavori per la costruzione di un parcheggio privato in cima a Via Malvano avvenuto il 6 aprile scorso. La partecipazione e’ stata nutrita ed arricchita dalla presenza di alcuni rappresentanti del XX Municipio: gli Assessori Marco Perina (Scuola e Cultura nonche’ Vicepresidente del XX Municipio) e Stefano Erbaggi (Lavori Pubblici) ed i Consiglieri Giorgio Mori (PdL), Federico Targa (PdL) e Daniele Torquati (PD).
Dopo un breve riassunto dei fatti da parte del Prof. Antonucci è intervenuto l’Assessore Perina che ha immediatamente fugato ogni dubbio e rassicurato le paure di ciascuno dei partecipanti riferendo che in data 14 aprile l’Ufficio Tecnico del XX Municipio ha imposto il blocco dei lavori in quanto ha accertato che l’ultimo tratto della strada, quello in cui gli operai avevano cominciato a tagliare la ringhiera, non è più Via Malvano, ma è da considerarsi come facente parte del cortile della scuola.
Il ricevimento di questa notizia, accolta positivamente da tutti i partecipanti, non ha però impedito che il dibattito continuasse anche con toni accesi. In particolare ci si è chiesti come mai sia stata autorizzata una D.I.A. per la realizzazione di un passo carrabile all’interno di una pertinenza scolastica e come mai gli accertamenti documentali da parte del Municipio siano stati effettuati solo a posteriori nonostante il Dirigente Scolastico li avesse sollecitati già da novembre 2008; gli Assessori Perina ed Erbaggi hanno chiarito che una D.I.A. viene autorizzata tramite silenzio assenso e comunque hanno dovuto ammettere che in questa vicenda ci sono stati pesanti errori da parte dell’istituzione locale.

Nel corso del dibattito si è poi scoperto, grazie alla documentazione portata da Giuliano Mangili, Rappresentante d’Istituto della Scuola Materna ospitata nello stesso edificio, che la scuola, come sembra essere triste uso comune, non risulta accatastata e che il terreno, di proprietà della società T.C.I. S.r.l. dal 2008, dove avrebbero dovuto costruire il parcheggio risulta tra quelli che dovevano essere espropriati all’atto della costruzione della scuola ma non è chiaro se poi tali espropri siano poi stati effettivamente portati a termine oppure no; nel primo caso si dovrebbero considerare illecita la proprietà del terreno da parte della società T.C.I. così come quelle dei precedenti proprietari ed i relativi atti di passaggio di proprietà. Il prof. Antonucci ha poi dichiarato che il fatto che la scuola non fosse accatastata era già emerso durante i lavori di preparazione al Giubileo del 2000; oggi ci piacerebbe sapere perché nel frattempo non si è provveduto e se gli altri tre plessi del 53° Circolo Didattico R. Merelli siano accatastati o meno.

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Per tramite del loro Avvocato, è intervenuta anche la società T.C.I. informando i presenti che la loro intenzione non era più quella di costruire un parcheggio,ma solo quella aprire un passo carrabile per poter accedere al terreno di loro proprietà (che attualmente è inaccessibile) ed effettuare lavori di ripulitura dello stesso in quanto si trova in stato di grave abbandono e ad alto rischio incendio e che per questo motivo hanno ricevuto intimazione delle dia.JPGautorità comunali a provvedere quanto prima pena multa. Il fatto però che quel tratto di strada è in realtà cortile scolastico comporta, secondo quanto affermato dal preside Antonucci, l’impossibilità per legge di essere utilizzato per fini che esulino da quelli scolastici e che quindi non sarà possibile concedere alcuna servitù di passaggio, neanche pedonale; pertanto anche i rappresentanti istituzionali del XX Municipio, sia di maggioranza che di opposizione, li hanno invitati a cercare altre soluzioni. L’Avvocato, di fronte a precisa richiesta, ha dovuto ammettere che non sapeva a quali fini la società T.C.I. abbia acquistato un terreno privo di accessi e che in ogni caso non era a lei che andava rivolta tale domanda; sul fatto poi che il loro tentativo di avvio dei lavori sia avvenuto il 6 aprile, ovvero nel primo giorno della chiusura scolastica per le vacanze pasquali, ha riferito essersi trattato di un caso.

A questo punto il Prof. Antonucci dichiarava sciolta l’assemblea, ma, giustamente, alcuni partecipanti chiedevano che venisse affrontato anche il secondo punto all’ordine del giorno: il problema della forte concentrazione di allievi rom o extracomunitari presenti presso la scuola Malvano rispetto agli tre plessi (Zandonai, Mengotti e Ferrante Aporti) del 53° Circolo Didattico.

Tale problema nasce da un lato da politiche d’integrazione non sempre condotte al meglio, ma soprattutto dal fatto che quella è la scuola più facile da raggiungere partendo dalle zone (Ponte Milvio e dintorni) in cui è più forte la presenza di stranieri ed è quindi quella che tali alunni scelgono più facilmente con il conseguente calo delle iscrizioni da parte dei bambini di nazionalità italiana. I genitori presenti hanno richiesto di operare una più equa distribuzione degli scolari stranieri su tutti e quattro i plessi al fine di favorire una migliore possibilità di integrazione nella società italiana e contemporaneamente ai bambini italiani l’occasione per un confronto con culture diverse dalla propria ed essere così educati a convivere con le differenze che una società multietnica naturalmente porta con sé.
Il Dirigente Scolastico ha però risposto di essere impossibilitato perchè un provvedimento del genere andrebbe a limitare il diritto di scelta della sede da parte dei genitori all’atto dell’iscrizione, diritto confermato da una recente sentenza dal TAR che ha abolito il principio della territorialità per la scelta della scuola a cui iscrivere i figli e si è anche rifiutato di presentare una simile istanza al Ministero dell’Istruzione.
Di fronte a tale atteggiamento i genitori hanno deciso di organizzarsi per presentare loro al Ministero una proposta in tal senso con il fine di impedire, all’atto dell’iscrizione, la scelta della scuola limitandola a quella del Circolo Didattico; la suddivisione degli studenti sui vari plessi verrà fatta in seguito dal Collegio dei Docenti; si è però convenuto che, perchè questo sia realizzabile, il Comune, come aveva promesso senza però mantenere, deve approntare un servizio di trasporto pubblico che consenta di raggiungere facilmente tutti e quattro i plessi.

Certo c’è da chiedersi quale sia il concetto d’integrazione che si persegue; ad esempio ha destato molte perplessità, di cui il Consigliere Torquati si è fatto portavoce, l’intervento di un insegnante della Malvano che ha raccontato di come i bambini filippini della sua classe, rappresentando in tale contesto l’etnia di “maggioranza”, si fossero integrati benissimo tra di loro e che comunque i bambini rom o extracomunitari avrebbero grosse difficoltà ad integrarsi in scuole come la Zandonai o la Mengotti date le troppo grandi differenze di ceto sociale con i loro coetanei.
↓seppe Guernica Reitano

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2 COMMENTI

  1. Ieri pomeriggio, nel corso di un incontro interclasse tra docenti e rappresentanti di classe del Circolo DIdattico Merelli, una mamma, presente all’assemblea del 29 aprile presso la Scuola Malvano, mi ha fatto notare l’omonimia tra il direttore dei lavori indicato sulla D.I.A. e i vecchi proprietari del terreno (quelli che l’avrebbero venduto alla T.C.I. nel 2008 e che per primi chiesero l’autorizzazione alla costruzione di un parcheggio); semplice omonimia o altro? Non lo sappiamo, di certo coincidenze e stranezze in questa vicenda ce ne sono in abbondanza.

  2. posso garantire che ciò che ha detto la maestra circa l’integrazione dei bambini rom in “ceti sociali troppo differenti dal loro” è una mera stupidaggine!
    Mi figlio frequenta, per mia scelta consapevole, una scuola che ha fatto dell’integrazione la sua bandiera. Ci sono ragazzi indiani, rumeni, rom, sud americani e africani. Nella scuola non esistono comportamenti di bullismo, o, se questi si verificano sono prontamente interrotti dai docenti che da anni lavorano per l’integrazione e spiegando la costituzione e lo stato di diritto ai propri alunni.
    Sono felice che mio figlio abbia l’opportunità di respirare un ambiente dove si risepettano le diversità invece di averne paura!

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