Home ARTE E CULTURA Cibo per la mente – Una cosa come un’altra, di Giordano Lannaioli

Cibo per la mente – Una cosa come un’altra, di Giordano Lannaioli

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Un libro è cibo per la mente. Se non sapete cosa donare a Natale, regalate cibo per la mente, è un sano nutrimento 

libro3.jpgOggi parliamo di “Una cosa come un’altra” di Giordano Lannaioli,  Editore Il Filo, 2008, pp. 108. Il libro è stato presentato presso “Libri&Bar Pallotta” di Piazza Ponte Milvio ed è il romanzo d’esordio di un giovane informatico trentenne, che vive e lavora sulla Cassia. Ne parliamo con l’autore, ma prima diamo un sunto del romanzo il cui protagonista  è ‘Sintaxerror’ (nome desunto da un “messaggio di sistema” terrore degli informatici), il quale conduce una vita grama segnata da una giovinezza vissuta senza la figura paterna e da una madre che si accompagna ad uomini violenti. Lavora in una anonima azienda davanti al computer, attorniato da colleghi scialbi e sotto pressione per le angherie dei superiori.

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Vive in un motel nella periferia di Roma ed il suo compagno di stanza è un chirurgo tutto particolare. Con una vita simile non c’è da stare allegri povero Sintaxerror, ed infatti un giorno all’improvviso accade una cosa strana: la sua pancia cresce a dismisura, diventa enorme, da uomo incinto. E’ il sintomo del suo malessere e Sintaxerror ha paura che lo stritoli, che abbia il sopravvento su di lui. Questa cosa dentro di lui parla come se fosse una creatura che cerca di uscire. E’ un racconto cinico e crudo che non fa sconti a nessuno, una critica al sistema sociale schiavista che ci circonda e che ci vuole tutti inquadrati, felici e realizzati a qualsiasi costo con tutta la vita prestabilita davanti a noi. Ed invece molte volte le cose non vanno in questo modo. Il giovane Lannaioli ha saputo cogliere perfettamente tutto ciò.

copertina-una-cosa-come-unaltra.jpgGiordano, che cosa hai voluto rappresentare nel tuo libro? E’ uno spaccato di vita, una fase di passaggio di Sintaxerror, il quale vive in un contesto degradante, in un ambiente di lavoro umiliante e a causa di ciò si rifugia nel bere per evadere dal quotidiano che non riesce ad affrontare. Si trova in uno stato apatico e medita il suicidio. E’ un disadattato che non si vuole integrare in questa società priva di umanità in una Roma come quella attuale dove c’è una progressiva perdita di valori. Ad un tratto inizia ad ingrassare e sente una voce che proviene dal suo  grembo e si domanda se questa voce esista veramente o se non stia impazzendo. L’unica persona che lo capisce e che in parte lo asseconda è il chirurgo che vive insieme a lui nel motel, una sorta di angelo custode.

Toglici una curiosità, ma Sintaxerror è il tuo alter ego? Per alcune cose lo è stato, soprattutto a livello emotivo, alcune emozioni di Sintaxerror sono anche le mie. Ho scritto questo libro nel 2006, un anno per me negativo. Ma da questo periodo nero è nata una cosa positiva: il libro.

Giordano, hai scritto altro ed hai in cantiere un nuovo romanzo? Ho scritto una decina di racconti ed inoltre scrivo in un blog. Ho in cantiere due romanzi, soprattutto uno. Ce l’ho tutto in mente e parla del periodo in cui ho lavorato in una chat erotica.

Puoi descrivere a molti aspiranti giovani scrittori l’emozione di vedere pubblicato il primo libro? Per me all’inizio è stata una forte emozione, uno shock. Era il mio sogno da sempre. Vedere il libro stampato mi è sembrata una cosa più grande di me. Ma io non sono cambiato. Ma ho notato invece che le persone mi hanno guardato con più rispetto ed interesse. Possiamo dire che ho acquistato uno status e questo mi ha dato una grande sicurezza in me stesso.

Alessandra Stoppini

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1 commento

  1. Ho letto questo libro in 6 ore, non è stato facile staccarmi dalle pagine piene di cruda realtè della vita di Sintax. E’ un romanzo in cui ognuno ritrova parti di se stesso, in cui l’emotività e la ricerca della propria verità è il filo rosso che lega le varie vicende del racconto ed i personaggi che lo popolano. Bellissimo.

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