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Saxa Rubra – è di enorme importanza il monumento funerario scoperto ad Ottobre in via Flaminia

Galvanica Bruni

gladiatori.jpgUn grande rinvenimento archeologico, in parte prevedibile data la collocazione a margine della strada antica, è quello avvenuto lo scorso mese di Ottobre in via Vitorchiano, nella zona di Saxa Rubra sulla via Flaminia. Lo annunciammo il 16 Ottobre “erano almeno venti o trent´anni che a Roma non venivano alla luce pezzi di questa importanza”, e torniamo a parlarne oggi perché la valenza del ritrovamento, giorno dopo giorno, sta assumendo dimensioni significative. E per farlo, ci avvaliamo delle parole della d.ssa Daniela Rossi, archeologa, e delle fotografie dell’Archivio fotografico della Soprintendenza Speciale Beni Archeologici di Roma.

“Dallo scorso anno la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma ha intrapreso indagini archeologiche preventive ad un intervento di ristrutturazione urbanistica all’altezza del Km 8,500 della via Flaminia, su via Vitorchiano, all’interno di un’area industriale abbandonata di proprietà del Gruppo Bonifaci. L’attenzione archeologica era dettata dall’alta probabilità, poi verificata, di intercettare nell’area il tracciato antico della via Flaminia romana segnalata dalle fonti antiche.

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Ma l’eccezionalità del rinvenimento attuale, effettuato nell’ultimo mese in seguito alla demolizione di parte dei manufatti fatiscenti presenti sull’area, è stata probabilmente determinata dalla circostanza che la via antica, nei pressi di via Vitorchiano, si attesta ad una quota particolarmente bassa, circa 7 metri dall’attuale piano di calpestio. Depressione che, in antico, deve aver determinato frequenti ed abbondanti episodi di allagamento quando le esondazioni del vicino fiume Tevere ricoprivano la via Flaminia ed i monumenti che ad essa si affiancavano.

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Non a caso, infatti, intorno al 1500 la viabilità venne spostata più ad ovest, oltre la Flaminia attuale, subito sotto le rupi tufacee. Ci sono buone probabilità per ritenere che i resti del grandioso monumento funebre venuti alla luce accanto al tracciato della via Flaminia si trovino in condizione di giacitura quasi primaria a seguito del crollo e siano stati sigillati nei limi da una particolare piena del fiume.

Lo spettacolo del rinvenimento risulta particolarmente sensazionale in quanto i grandi blocchi marmorei pertinenti a colonne, capitelli, timpani , lastre decorate ed iscrizioni vengono alla luce in gruppi monumentali scomposti ma di facile connessione con un sorprendente effetto scenografico da stampa settecentesca.

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Sensazionali sono anche i dati desunti dall’epigrafe dedicatoria messa in luce che consentono di identificare il mausoleo come appartenente ad un importante personaggio storico: Marco Nonio Macrino, prestigioso esponente di una delle più  famose famiglie bresciane nel II sec.d.C. che svolse parte della sua luminosissima carriera sotto Antonino Pio concludendola poi con Marco Aurelio di cui fu compagno nella spedizione contro i Quadi ed i Marcomanni. Marco Nonio Macrino rivestì anche importanti sacerdozi, mentre resta da verificare l’ipotesi che possa essergli attribuita una statua in nudità eroica rinvenuta nel 1956 assieme a blocchi marmorei sempre nei pressi di via Vitorchiano, durante i lavori di arginatura del Tevere.

Il progetto di ricerca sul posto prevede la totale demolizione degli edifici presenti, lo scavo esaustivo, il recupero totale dei resti monumentali ed il tentativo di ricostruzione virtuale,con relativa musealizzazione possibilmente sul sito stesso”

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