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Saxa Rubra – eccezionale ritrovamento archeologico

Galvanica Bruni

sesterzio.jpgIn una conferenza stampa da poco conclusasi il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Soprintendenza Archeologica di Roma hanno annunciato e descritto quattro eccezionali ritrovamenti che «consentono di arricchire la lettura della Roma repubblicana e imperiale aggiungendo una importante pagina alla storia della città». Uno di questi è a Saxa Rubra, sulla via Flaminia.

A Saxa Rubra infatti, durante i lavori per la costruzione di una palazzina la cui edificazione è stata ora sospesa, sono stati rinvenuti i resti di un monumento funerario dedicato a un patrizio romano. Secondo quanto si legge nell’epigrafe il patrizio sarebbe Marco Nonio Macrinio, proprio quello a cui si è ispirato Ridley Scott nel suo film Il Gladiatore interpretato da Russell Crowe.

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“Un ritrovamento eccezionale, erano almeno venti o trent´anni che a Roma non venivano alla luce pezzi di questa importanza”, ha sottolineato l´archeologa della Soprintendenza di Roma Daniela Rossi .
Tanto entusiasmo si giustifica con la bellezza delle colonne, dei fasci littori e degli altri resti che sono rimasti intatti in quanto coperti e protetti dal fango del Tevere. La straordinarietà del ritrovamento «non è solo nella bellezza dei singoli pezzi, nella qualità della manifattura», sostiene Daniela Rossi, ma è dovuta «anche alla possibilità di ricostruire il monumento poiché, come in una sorta di Pompei, il limo del Tevere ha occultato il monumento così come era crollato».

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2 COMMENTI

  1. VIA FLAMINIA KM 8,5 UNO SCEMPIO ANNUNCIATO

    Volete sapere quali interessi circondano l’interessamento ritrovamento archeologico di Via Flaminia? Potete leggere questa interrogazione fatta recentemente al Senato (di cui non ho trovato la risposta, sarebbe interessante se qualche lettore del blog o qualche consigliere fornisse lumi in proposito).

    Legislatura 16º – Aula – Resoconto stenografico della seduta n. 017 del 11/06/2008
    Interrogazioni con richiesta di risposta scritta
    PEDICA, LANNUTTI – Ai Ministri dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e per i beni e le attività culturali – Premesso che per quanto risulta agli interroganti:
    in data 31 dicembre 1999 il Comune di Roma, nell’ambito degli «Interventi per la qualificazione e la crescita delle strutture ricettive in occasione della celebrazione del Grande Giubileo del 2000» (legge regionale n. 20 del 3 giugno 1997), ha rilasciato la concessione n. 1200/c per la realizzazione di un albergo di 105.440 metri cubi: il progetto cosi come approvato prevedeva la demolizione e la ricostruzione del fabbricato esistente e l’obbligo quindi di una fascia di rispetto di 20 metri dalla via Flaminia Nuova, che non è dato di sapere se sia stato rispettato;
    il progetto così come approvato prevedeva inoltre ai fini del rispetto degli standard urbanistici la realizzazione di un garage interrato, ma ubicato suL fronte opposto di via Flaminia Vecchia nell’area ricadente all’interno della lottizzazione G/4 (poi G/3, ora Ambito di trasformazione ordinaria ATO R 28), «Grottarossa», in modo da ricreare una sagoma simile a quella della collina dei saxa rubra sbancata dalle attività estrattive della cava;
    al posta di quel garage interrato per la cui realizzazione sarebbe stato ricostituito un tratto del costone dei cosiddetti saxa rubra, dovrebbe essere costruita la sede del XX Municipio di Roma, senza per di più i parcheggi sufficienti nel rispetto degli standard;
    la concessione edilizia suddetta operava di fatto una «variante» a giudizio degli interroganti illecita del Piano regolatore generale (PRG), dal momento che autorizzava un garage per una sottozona L/2 destinata a servizi e industria in un’ area destinata invece a sottozona G/3 (ville con giardino), dove il progetto edilizio gia approvato prevede un comparto edificatorio (Z 25) che è assentito dal PRG, ma viene ora negato da un semplice atto amministrativo di «concessione edilizia»;
    ai sensi del comma 4 dell’art. 4 della cosiddetta «legge Bucalossi», n. 10 del 28 gennaio 1977, «il termine per l’inizio dei lavori non può essere superiore ad un anno; il termine di ultimazione entro il quale l’opera deve essere abitabile o agibile, non può essere superiore a tre anni e può essere prorogato, con provvedimento motivato, solo per fatti estranei alla volontà del concessionario, che siano sopravvenuti a ritardare i lavori durante la loro esecuzione»;
    al riguardo si mette in evidenza che non risulterebbero essere stati mai iniziati i lavori di esecuzione della concessione n. 1200/c del 23 dicembre 1999, che andava pertanto considerata decaduta;
    l’Assessore pro tempore alle politiche abitative, del patrimonio e dei progetti speciali in data 23 dicembre 2002 ha emanato un banda che, oltre a riproporre l’offerta di acquisto di alloggi, offriva come elemento di innovazione la possibilità di proporre all’Amministrazione comunale la modifica di destinazione d’uso di immobili non residenziali (specie in zona L industriale) realizzati o ancora da realizzare per trasformarli in residenziali, offrendo a compensazione della modifica di destinazione d’uso parte degli alloggi negli stessi immobili o alloggi in siti alternativi;
    la società «Villa Immobiliare 89» ha presentato una proposta di «Accordo di Programma per cambio di destinazione d’uso del complesso immobiliare via Flaminia Km. 8,500» secondo la quale intendeva da un lato trasformare in totalmente residenziali i 105.440 metri cubi gia concessi per l’albergo da 1.000 posti letto e realizzare ex novo dall’altro lato 73.740 metri cubi di residenziale (poi arrotondati a 75.000 metri cubi) sul fronte opposto della Flaminia, lungo via Vitorchiano, in luogo della pari volumetria prevista anche dal nuovo PRG per piccoli impianti artigianali e industriali;
    per ottenere di costruire un intero quartiere residenziale di ben 179.180 metri cubi complessivi, la S.p.A. «Villa Immobiliare 89» si è dichiarata disposta a realizzare la sede del XX Municipio su un’area di ca. 12.695 metri quadrati antistanti l’edificio inizialmente destinato ad albergo, con una volumetria di circa 18.800 metri cubi che avrebbe portato a ben 197.980 metri cubi il peso urbanistico complessivo che si verrebbe ad insediare al chilometro 8,500 della via Flaminia;
    in sede di approvazione dell’Accordo di programma sono state ridotte a 100.000 metri cubi la volumetrie dell’ex albergo, per ridurre l’altezza dell’edificio, ed a 20.000 metri cubi le volumetrie dell’area lungo via Vitorchiano: la differenza di 55.000 metri cubi e quella di 5.440 metri cubi è stata trasferita in terreni di proprietà del proponente nell’ambito del Piano di lottizzazione convenzionato Acqua Acetosa Ostiense ed è diventata poi, per la comparazione dei valori economici, di complessivi 76.115 metri cubi;
    va messo in risalto che nel testo dell’Accordo di programma l’area 1/b (su cui si intende realizzare la sede del XX Municipio di Roma) viene dichiarata come «destinata attualmente a parcheggi e verde pubblico al servizio dell’albergo di cui sopra», sulla base della concessione edilizia n. 1200/c, quando invece la sua attuale destinazione è ambito di trasformazione ordinaria ATO R 28 «Grottarossa»;
    per avvalorare maggiormente l’offerta, il Gruppo Bonifaci S.p.A., oltre alla realizzazione della nuova sede del Municipio sull’area 1/B da cedere poi al Comune, senza oneri per il medesimo, ha proposto di realizzare ulteriori opere e forniture e precisamente la riconversione ad asilo nido per 60 posti della struttura comunale di via Caprilli, la realizzazione di un percorso per non vedenti e portatori di handicap dalla Stazione ferroviaria alia nuova sede del XX Municipio, la fornitura e posa in opera presso detta sede delle attrezzature per la ricarica di mezzi elettrici e la realizzazione di un asilo nido per 60 posti nel XII Municipio;
    la proposta presentata dalla S.p.A. «Villa Immobiliare 89» non appare conforme allo stesso iniziale bando, dal momento che era relativo alla «manifestazione di interesse alla cessione al Comune di Roma di alloggi da destinare all’emergenza abitativa» e non certo delle «sede del XX Municipio», ma soprattutto non sembra avere rispettato le sue prescrizioni circa la documentazione da presentare fra cui in particolare la «relazione su eventuali deroghe agli strumenti urbanistici generali e attuativi e sulla compatibilità con i vincoli culturali, ambientali e paesistici»: mancando del tutto l’istruttoria sulla compatibilità suddetta, è stata ignorata la totale difformità dai vincoli paesistici ed archeologici e dalla loro normativa di tutela, oltre che dal nuovo PRG e dai piani attuativi gia approvati;
    riguardo alla «compatibilità con i vincoli culturali, ambientali e paesistici» si fa presente che le aree di cui trattasi sono comprese nei Piani territoriali paesistici n. 15/7 «Veio-Cesano» e n. 15/8 «Valle del Tevere» che dettano precise prescrizioni cogenti per le aree di cui trattasi, specie per quella lungo via Vitorchiano interessata dall’antico tracciato romano della via Flaminia;
    come risulta dal testo dell’Accordo di programma, nella zona non possono essere rispettati gli standard urbanistici di 23,50 metri quadri per abitante per verde e servizi adeguati alle cubature previste, ma soltanto 18 metri quadri per abitante: derogando dal vigente PRG è prevista «Ia monetizzazione della differenza di mq. 7179 con il versamento al Comune di un contributo pari al valore venale di tale superficie e, comunque, non inferiore a Euro 77,47/mq.»;
    con deliberazione n. 49 del 20 febbraio 2006 il Consiglio comunale ha approvato i contenuti dell’Accordo di programma in variante del nuovo P.R.G. quando si stava discutendo delle contro deduzioni alle osservazioni presentate da cittadini ed associazioni;
    senza aspettare l’esito del procedimento dell’Accordo di programma che avrebbe consentito la trasformazione in residenza dell’edificio destinato ad albergo, il Gruppo Bonifaci S.p.A. ha sfruttato la concessione edilizia n. 12000/c, e dato inizio ai lavori di demolizione e ricostruzione dell’edificio quando figurava come ancora destinato ad albergo;
    di fronte alle nuove costruzioni dell’ex albergo sono state installate imponenti e invasive barriere antirumore che deturpano in modo irreparabile la via Flaminia, in una zona tutelata dall’art. 141, comma 1 lettera m) del Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto ministeriale 24 febbraio 1986) e art. 49 (disposizione della Sovrintendenza archeologica di Roma n. 12481 del 21 novembre 1985), senza che venisse richiesta la necessaria autorizzazione della Sovrintendenza archeologica di Roma e di quella dei beni architettonici e del paesaggio;
    in data 27 marzo 2007 è stato sottoscritto dal Presidente della Giunta regionale del Lazio e dal Sindaco di Roma l’Accordo di programma;
    con deliberazione n. 62 del 23 aprile 2007 il Consiglio comunale ha ratificato I’adesione del Sindaco all’Accordo di programma;
    la proposta della nuova sede del XX Municipio di Roma è stata avanzata in considerazione del fatto che l’attuale sede è un edificio in fitto passivo, localizzato nel territorio di un altro Municipio (il XVII) ed oggetto di un procedimento di sfratto;
    da oltre vent’anni l’Amministrazione sia comunale sia municipale è stata incapace di trovare uno sede opportuna del XX Municipio di Roma, dopo che è stato ritenuto non realizzabile l’originario progetto di ubicarla nell’area comunale di via Riano, perché concessa in affitto a ditte private;
    sulla stessa area di via Riano con deliberazione n. 36 del 21 gennaio2003 è stato approvato il progetto per la realizzazione del nuovo mercato di Ponte Milvio;
    a seguito dell’entrata in vigore della nuova c1assificazione sismica, per affrontare il maggior costo delle opere di adeguamento alla nuova normativa, su proposta accolta della S.p.A. «Risorse per Roma», con deliberazione n. 50 del 20 marzo 2007 il Consiglio comunale ha approvato una Variante in corso d’opera del progetto, così come presentata da tre società private, che si impegnano ad affrontare i maggiori costi dell’opera in cambio della realizzazione di un aumento delle volumetrie pari a 7.748 metri cubi, per altri due piani fuori terra gia completamente realizzati poco dopo, in deroga al PRG per quanta concerne sia l’aumento di cubatura che la deroga ai distacchi dagli edifici confinanti e da via Riano;
    il permesso di costruire in deroga è stato concesso dal Consiglio comunale sul presupposto che l’intero edificio sia di interesse pubblico, ai sensi dell’art. 14 del decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 6 giugno 2001;
    senza la partecipazione dei cittadini, dovuta in base al «Regolamento» approvato con deliberazione n. 57 del 2 marzo 2006, il Comune ha di fatto permesso che si costruisca un megacentro commerciale dove per oltre trent’anni ha negato che si potesse realizzare la sede del Municipio di Roma XX,
    si chiede di sapere:
    • quali iniziative intendano assumere i Ministri in indirizzo, nell’ambito delle rispettive competenze, anche attraverso l’attivazione delle competenti autorità sul territorio, per accertare se la Società costruttrice ha seguito il regolare iter per dare inizio ai lavori di demolizione e costruzione dei manufatti in ottemperanza alla legge citata;
    • in quale percentuale, in base al bando per la trasformazione d’uso, saranno messi a disposizione gli alloggi per l’edilizia convenzionata;
    • se siano state rispettate le regole, previste nel bando, della presentazione di una relazione su eventuali deroghe agli strumenti urbanistici generali e attuativi e sulla compatibilità con i vincoli culturali, ambientali e paesistici;
    • se non vi sia stata violazione alla lottizzazione «Grottarossa» e quali danni possa portare a tutta l’area dell’antico tracciato della Via Flaminia;
    • se siano state rispettate tutte le prescrizioni dei Piani territoriali paesistici 15/7 e 15/8;
    • quali iniziative di competenza intendano assumere i Ministri in indirizzo per la rimozione delle illegali barriere antirumore;
    • se ritengano opportuno che la sede del XX Municipio di Roma venga ricavata nell’edificio in corso di costruzione in via Riano, nei piani superiori al di sopra del nuovo mercato di Ponte Milvio, rimborsando dei costi la società interessate con il contributo gia impegnato dal Gruppo Bonifaci per la realizzazione ex novo della nuova sede in via Flaminia Vecchia, su un’area che potrebbe così essere destinata a verde pubblico e parcheggi, a compensazione degli standard carenti e monetizzati;
    • quali iniziative di competenza intendano assumere i Ministri in indirizzo per sollecitare l’Amministrazione comunale e municipale ad adoperarsi per spostare la sede del XX Municipio di Roma in via Riano, in posizione baricentrica e funzionale ai cittadini sia dell’asse Cassia sia dell’asse Flaminia.
    (4-00145)

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