Home ATTUALITÀ Roma – Campidoglio e Fondazione ANIA: insieme per la sicurezza stradale

Roma – Campidoglio e Fondazione ANIA: insieme per la sicurezza stradale

Galvanica Bruni

vigili-urbani1.jpgIl Comune di Roma informa di aver siglato un protocollo di intesa con la “Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale” per contribuire a ridurre i morti sulle strade capitoline. Tante le iniziative previste: educazione stradale nelle scuole, etilometri e drug test per le pattuglie della Municipale, investimenti per il miglioramento delle infrastrutture.

L’incidentalità stradale è una vera emergenza nazionale: i dati registrati a livello locale rivelano come Roma sia, da questo punto di vista, una delle città più a rischio del Paese. Nel 2006 sono state 5.669 le vittime della strada in Italia, 575 nella Regione Lazio, 379 in Provincia di Roma e 231 nel solo territorio del Comune (il 4% su scala nazionale e il 40% su scala regionale). La Capitale detiene il triste primato della metropoli italiana con il maggior numero di vittime per incidente stradale sul proprio territorio, dove si registrano complessivamente 21.452 incidenti e 28.209 feriti (ISTAT, 2007).

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La lotta alla mortalità sulle strade è divenuta una priorità per il Comune di Roma, che ha trovato nella Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale un partner ideale per promuovere e realizzare iniziative e progetti concreti,ania.jpg finalizzati al miglioramento della sicurezza stradale nella Capitale. Interventi sulle infrastrutture, lotta alla guida in stato d’ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti, educazione stradale e formazione per i giovani. Questi i punti cardine dell’accordo che saranno oggetto di progetti ed iniziative congiunte da parte delle due Istituzioni. Sandro Salvati, presidente della Fondazione Ania per la Sicurezza Stradale ha commentato così l’accordo: “Più sicurezza sulle strade della più bella capitale del mondo. La Fondazione Ania è stata costituita dalle compagnie di assicurazione con un solo, fondamentale obiettivo: migliorare decisamente la sicurezza stradale e ridurre il numero delle vittime e l’accordo che abbiamo formalizzato con il Comune di Roma ci porterà più vicini al nostro obiettivo offrendo strade più sicure ai cittadini romani”.
Per questo appare utile il progetto “Black Point”, realizzato dalla Fondazione ANIA e patrocinato dal Comune di Roma, che consente ad ogni cittadino di segnalare i punti più pericolosi sulle strade italiane. Grazie a questo progetto, avviato lo scorso anno, i cittadini hanno segnalato nel Lazio 731 “Black Point”. Tra Roma e provincia sono stati registrati 639 punti critici, 514 su strade urbane, 113 su strade extraurbane, 12 su tratti autostradali. Grazie a questo sistema di segnalazione, sono stati risolti 30 punti pericolosi.

Inoltre il Protocollo d’Intesa prevede che la Fondazione ANIA fornisca alla Polizia Municipale nuovi etilometri, che pattuglia-vigili-urbani.jpggarantiranno alle pattuglie di effettuare un numero maggiore di controlli con test alcolemici. Allo stesso tempo, le pattuglie verranno dotate di nuovi strumenti,  già testati dalla Polstrada, che consentiranno di determinare l’eventuale uso di droghe da parte dei conducenti dei veicoli e di valutare più rapidamente se sottoporli al test antidroga presso un centro medico. Infine, come precisa il sito del Campidoglio, entrambe le Istituzioni promuoveranno il progetto ANIA Campus, che consiste in mini corsi teorici e pratici per la guida del ciclomotore, con Istruttori qualificati che insegneranno gratuitamente ai ragazzi le modalità di guida più idonee a fronteggiare i pericoli della strada.

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2 COMMENTI

  1. Il miglior modo per evitare gli incidenti è prevenirli. E certo questo scopo non si ottiene nascondendosi e facendo multe di nascosto (malgrado il codice della strada imponga la contestazione immediata) come sempre (sempre!) avviene, visto che per abitudinario malcostume tutti i vigili di Roma si sono adeguati a questa illecito modus operandi. Forse perché ingrassare le casse di un comune (peraltro in defciit come quello di Roma) è più importante di alcune vite umane da salvare. Ma si sa, pecunia non olet…

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