tra manifestazioni, appelli, dichiarazioni a sorpresa del Sindaco Alemanno e turbolenze politiche nella maggioranza si attende la decisione finale di giovedì 11
Sul parcheggio del Pincio, come da noi ieri anticipato, si deciderà il prossimo giovedì nella seduta della Giunta Capitolina. Nel frattempo, stamani, si è tenuta una manifestazione sulla terrazza del Pincio organizzata da Italia Nostra e dal Comitato Viva Valadier, dal Comitato per il Tevere e dall’Associazione Roma Tiberina che hanno chiesto al Sindaco Alemanno “coerenza con l’aperta avversione manifestata in campagna elettorale contro questo pessimo esempio della incultura della valorizzazione economica”.
Sandro Bari, membro di Italia Nostra e Presidente del Comitato per il Tevere così la commenta :”La campagna di Italia Nostra, di tanti altri comitati e delle migliaia di cittadini, intellettuali, studiosi di tutto il mondo che hanno firmato per la salvezza del Pincio, sembra stia dando esito positivo, dopo le dichiarazioni del sindaco Alemanno e del ministro Bondi”.
“Ma c’è ancora il pericolo delle Soprintendenze, che hanno mostrato in questi ultimi lustri una vergognosa acquiescenza alle imposizioni politiche della passata amministrazione, influenzate dagli interessi economici dei costruttori, i veri padroni di Roma. Per questo occorre far sentire la pressante presenza dell’opinione pubblica contro la speculazione di qualche politico interessato, di pochi commercianti, di potenti cementificatori e asfaltatori”.
“Devo però aggiungere un paio di commenti”, prosegue Sandro Bari, “quel fin troppo nominato Chicco, propugnatore e primo interessato alla realizzazione dello sventramento del Pincio, uno che (ex presidente di Legambiente) ha rinnegato le sue prime teorie ambientaliste e che con questo sistema ha conquistato oggi più incarichi e cariche di tutti i nostri ministri messi insieme, si permette di dichiarare che lui, con Celentano, non ci parla. In un paese come il nostro, dove le scelte in politica, affari esteri, economia, vengono non solo influenzate, ma addirittura decretate e imposte da comici, attori, cantanti, registi, presentatori! Costui afferma che Celentano neanche conosce il Pincio: vorrei sapere quanto interessa a lui, del Pincio, della storia di Roma, occupato com’è a racimolare presidenze, direzioni, amministrazioni, ammucchiando potere”
“Carandini inoltre – continua Sandro Bari – il ‘più grande archeologo vivente’, come ironizzano molti competenti, ha ieri sera tenuto una gratuita ‘lezione magistrale’sui Tarquini nella gremita piazza del Campidoglio. Costui – archeologo ! – è un altro favorevole allo scempio del Pincio. Siamo andati a sentirlo, temendo che potesse proporre un ulteriore parcheggio anche lì, sotto alla piazza di Michelangelo (già ci hanno provato sotto al Quirinale). Ebbene, dopo l’annuncio di una lezione unica al mondo, abbiamo potuto ascoltare, salvo il calando vocale di ogni fine frase, un riassunto degli scritti di Tito Livio, riferimenti alla Forma Urbis del Lanciani con qualche ricostruzione ipotetica moderna, l’interpretazione degli affreschi della Tomba Francoise che la modesta guida a Vulci ci aveva spiegati molto meglio, la teoria – scontatissima – sul ‘fallo di fuoco’ che avrebbe generato Servio Tullio da identificare invece col ‘fallo di carne’ di Tarquinio… Fine della lezione. Poi, complimenti vivissimi da parte di adulatori universitari, di sottopancia comunalministeriali, di signore radicalchic salottiere in politica economica: lingue spapillate dall’attività frenetica. Nel frattempo – chiude la cronaca Sandro Bari – la forza pubblica vietava la distribuzione sulla piazza dei volantini contro il parcheggio del Pincio”.
Abbiamo detto che il prossimo giovedì la Giunta Comunale dirà l’ultima parola sul parcheggio. Ma per preannunciare la posizione che terrà in Giunta il sindaco Alemanno, a sorpresa, ha scritto una lettera al direttore de La Repubblica, pubblicata oggi, nella quale dice “di non ritenere opportuno procedere alla costruzione del parcheggio del Pincio, che è prima di tutto un giardino storico tutelato dalla Carta dei Giardini Storici in cui si raccomanda che ogni modificazione dell’ambiente fisico che possa essere dannosa per l’equilibrio ecologico deve essere proscrittà”.
Aggiunge inoltre che “c’è la non indispensabilità dell’opera progettata: i 700 posti auto possono essere utili per diminuire il numero di auto parcheggiate nel Tridente, ma la loro realizzazione non è risolutiva per la mobilità di questa zona di Roma, obiettivo che può essere perseguito con soluzioni alternative forse ancora più efficaci come l’ampliamento del parcheggio del Galoppatoio. Dopo che il Ministro dei Beni Culturali ha espresso le nostre stesse preoccupazioni – conclude Alemanno – si ripropone la possibilità di una riconsiderazione da parte delle sovrintendenze dei pareri vincolanti che sono stati espressi dal punto di vista archeologico, ambientale e monumentale.»
Massima la soddisfazione espressa da Carlo Ripa di Meana, presidente della sezione romana di Italia Nostra, che subito dopo aver letto quanto sopra ha dichiarato “le parole del ministro della cultura ed ora quelle del sindaco Alemanno non lasciano alcun dubbio: il parcheggio non si farà, perché questo è un monumento della nazione e la costituzione e il codice dei beni culturali lo bocciano”. Per Ripa di Meana dunque “si delinea una soluzione a furor di popolo, ma rimarremo vigili fino all’annuncio finale, previsto per giovedì”.
Lo scenario, in attesa di giovedì 11, si presenta turbolento perché all’interno della Giunta e negli ambienti politici della maggioranza si registrano posizioni nettamente contrastanti. Appena ieri, nel nostro articolo, avevamo riportato le dichiarazioni a favore del parcheggio dell’Assessore all’Ambiente Fabio De Lillo e di quello alla Casa, Alfredo Antoniozzi che oggi, a supporto della posizione espressa dal Sindaco, si sono schierati l’assessore alle Politiche sociali, Sveva Belviso, e l’assessore alla Cultura, Umberto Croppi.
“Sono d’accordo con la posizione espressa dal sindaco Alemanno sulla questione del parcheggio del Pincio e lo sosterremo affinché venga risparmiata una nuova ferita a Roma e alle sue bellezze che la rendono unica al mondo” ha dichiarato Sveva Belviso aggiungendo ” tanto più sarebbe sbagliato procedere con questa opera quando c’è la possibilità, come spiegato dal sindaco, di ampliare il parcheggio del Galoppatoio di Villa Borghese e intervenire in maniera incisiva sui problemi della mobilità nel Tridente e nell’intero centro storico”.
Secondo Umberto Croppi “è evidente che le decisioni dell’amministrazione comunale sono scelte politiche che tengono conto di una serie di fattori. E la posizione del sindaco Alemanno è coerente con quanto sempre sostenuto dal Pdl prima, durante e dopo la campagna elettorale. Questa maggioranza si sta muovendo con coerenza e determinazione nel rispetto delle procedure previste dalle norme. Sono smentite dai fatti le notizie sulle divisioni interne al Pdl, in quanto il Comune sta operando di concerto con il ministero dei Beni culturali nel rispetto delle competenze di ognuno”.
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