Attese a settembre le nomine delle municipalizzate del Comune di Roma. In pole position per l’AMA l’Assessore ai Lavori Pubblici del XX Municipio (di Emanuela Micucci)
Per lui si parlò di un posto nella nuova giunta capitolina guidata da Gianni Alemanno, ma fu fumata nera. Ora il nome di Marco Daniele Clarke è tra quello dei papabili candidati alla presidenza dell’Ama. Per il valzer dei vertici delle municipalizzate del Comune di Roma in programma a settembre circola proprio la nomina dell’assessore ai lavori pubblici del XX Municipio come sostituto di Giovanni Hemanin. Un incarico importante e impegnativo per Clarke, che in passato è stato anche presidente della XX circoscrizione (come si chiamava allora il municipio).
Nel luglio 2007, infatti, An, il partito di Clarke, denunciò nel dossier “Kill’Ama” tutte le inefficienze igenico-sanitarie e gli sprechi dell’Ama. Dati che con video e foto dimostravano la mala gestione della municipalizzata. Tanto che nel presentare la videoinchiesta i consiglieri comunali Luca Gramazio e Marco Visconi e il capogruppo capitolino Marco Marsilio sostennero che l’Ama aveva “percepito soldi indebitamente per servizi non resi” e che per questo motivo avrebbe dovuto “risarcire i cittadini romani di almeno 50 milioni di euro”.
“Veltroni – dichiararono – invece di efficentare il servizio e ridurre gli sprechi, ha preferito aumentare la tariffa sui rifiuti ai cittadini: oltre 25 milioni di euro in 5 anni per un servizio non reso”.
Il dossier denunciò che i lavacassonetti acquistati per garantire il lavaggio e la sanificazione dei 5.000 cassonetti romani erano fermi negli stabilimenti da anni e che molti mezzi non avevano mai lavorato. Il vertice dell’Ama Hermanin rispose che per sanificare i cassonetti dal 2004 si usava un sistema sperimentale che spruzza enzimi liquidi o in polvere sul cassonetto per neutralizzare i batteri. Ma la scheda tecnica del prodotto specificava che la sanificazione non sostituisce il lavaggio, che però non veniva fatto dall’Ama.
Si registrò anche un’incongruenza sui costi: quelli certificati dal preventivo della Gio.Eco srl, azienda produttrice del prodotto enzimatico, erano superiori di un terzo a quanto dichiarato dall’Ama. Ferme nelle officine anche le 16 KAmoto, motociclette per aspirare le deiezioni canine, costate un milione di euro a cui occorre aggiungere i costi della formazione professionale degli operatori.
An presentò anche un esposto alla Corte dei conti contro l’acquisto nel 2005 nuovi cassonetti: 21 milioni di euro per cassonetti rottisi dopo pochi giorni. Dopo questa inchiesta il sindaco Veltroni preferì non parlare, mentre Hermanin cercò di confutare i dati.
Ma sulla gestione dell’Ama degli ultimi anni pesano anche altre questioni. Come il fallimento di Ama Intenational, costretta alla ricapitalizzazione per evitare perdite maggiori e far fronte alla fallimento della società. Ci sono poi tutti quei problemi quotidiani che i cittadini conoscono bene: dalla raccolta differenziata alla pulizia delle strade fino alla gestione del servizio nei cimiteri.
Ora la palla passerà al nuovo presidente dell’Ama di prossima nomina. E potrebbe essere Clarke. Dal XX municipio alla municipalizzata dei rifiuti del Comune con una missione: riorganizzare l’azienda e contribuire ad evitare che Roma si trovi a dover affrontare un’emergenza rifiuti simile a quella di Napoli.
Emanuela Micucci
© RIPRODUZIONE RISERVATA
speriamo bene..