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Foro Italico – continuano i lavori, alla chetichella

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lavori-foro-italico.jpg(di Sandro Bari) I turisti si recano al Foro Italico per visitarne la struttura unica al mondo, esempio supremo di architettura razionalista e di urbanistica “ambientalista” che ha compiuto ottant’anni a febbraio. Attirati da una automobile fintamente sospesa su un getto d’acqua, si imbattono in un mercato di stand – città notturna di gozzoviglia tra panini, birra e musica a sballo – ricavato intorno alle Piscine, quelle strutture ideate per la salute, l’igiene, l’educazione fisica. Ma altri recinti costellano il Complesso. Sono parte del progetto “ristrutturazione e rivalutazione” ideato dalla CONI Servizi spa, che utilizza nel modo più redditizio gli impianti avuti in “gestione”. Dopo aver privatizzato e reso inaccessibile al pubblico tutta la zona del Tennis, compreso lo storico Bar divenuto circolo esclusivo, ha fatto lo stesso con tutta la parte a sud delle Piscine fino all’Ostello, del quale sta tentando di riprendere possesso.

Italia Nostra, insieme a un coacervo di associazioni, studiosi, storici, architetti, ambientalisti, sta tentando tutte le iniziative per resistere allo scempio: strutture ed impianti che vengono stravolti, distrutti, riedificati a vanvera, zone rese inaccessibili al pubblico e alla vista per nascondere le opere in corso, progetti mai resi pubblici nella loro interezza e realtà.

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Così, lungo tutto il viale dei Gladiatori si possono osservare recinzioni con teli verdi che impediscono di vedere i due scavi (due enormi vasche: due piscine, due campi da tennis?) a fianco dell’ex Bar del Tennis, che hanno imprigionato la Statua del Balilla e il gruppo marmoreo dei Daini.

nuovo-centrale-del-tennis.jpgPoco oltre, l’enorme cantiere del nuovo “centrale del Tennis”, estremo insulto alla monumentalità del Complesso e al vincolo ambientale e naturalistico che Renato Ricci, l’ideatore del Foro, fece apporre a proteggere il verde sacro di Monte Mario. Un enorme palazzo bianco alto quasi come lo Stadio affiancherebbe la Casa delle Armi, gioiello del Razionalismo, seppellendola sotto la sua mole. La foto qui accanto è esplicita: è il progetto dell’erigendo stadio Centrale del Tennis, un mostro ecologico che stravolge tutti i concetti che hanno portato all’edificazione del Foro e che hanno finora salvato il verde di Monte Mario.

La speculazione commerciale ha la meglio su tutto, non c’è vergogna che freni le azioni che si stanno compiendo all’interno del Foro. Ci viene gettato il fumo negli occhi della ripulitura dell’obelisco e dei blocchi marmorei del viale dell’Impero, che sono stati invece danneggiati irrimediabilmente dalla sabbiatura (ma dov’era la soprintendenza ?). Non smetteremo di seguire, documentare, commentare quanto viene commesso dentro il Foro Italico, e lo esporremo per intero in occasione del prossimo Convegno che si terrà a metà ottobre prossimo. Per ora, non ci resta che sperare nelle buone intenzioni manifestate dal Sindaco per fermare orride opere di speculazione che oltraggiano il nostro patrimonio ambientale, urbanistico, monumentale.
Sandro Bari

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