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Parco di Veio, a quando la riqualificazione ?

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comunicati-stampa.jpg“Non tutti gli insediamenti interni al Parco regionale di Veio sono stati illegittimamente costruiti. In parte essi derivano dalla legittima costruzione di case sparse su suolo agricolo, in parte sono esito di lottizzazioni regolarmente autorizzate. E in generale, né le une né le altre necessitano particolari interventi di riqualificazione. Diversamente vanno considerati gli insediamenti abusivi con i conseguenti tessuti insediativi disordinati che si trovano all’interno del Parco di Veio: un fenomeno legato alla progressiva crescita urbana, dove gli insediamenti a macchia d’olio penetrano progressivamente nelle parti più deboli della trama agricola a causa del dilagante abusivismo”. Lo dichiara, in una nota, Luigi CAMILLONI, presidente dell’Osservatorio sociale.

“Tali insediamenti – continua CAMILLONI – hanno comportato da un verso un peggioramento delle aree dal punto di vista ambientale e paesaggistico mentre dall’altro un carico urbanistico anche in luoghi centrali del Parco di Veio non compatibili con i suoi fini di tutela e di salvaguardia. Queste aree devono essere recuperate dal punto di vista ambientale e paesaggistico in modo da ridurre al minimo il loro impatto ambientale e paesaggistico ed è per questo che sono urgenti delle politiche di riqualificazione degli ambiti insediativi da riqualificare, quale che sia la loro genesi.
Bisogna cominciare ad individuare gli ambiti insediativi da riqualificare attraverso apposite opere pubbliche (collettamento delle reti fognarie e la realizzazione di depuratori). È impensabile che all’interno del Parco di Veio esistano reti fognarie che in mancanza dei collettori principali scaricano direttamente nei corsi d’acqua (come avviene nel Cremera) mentre poi si vuole tutelare la testuggine d’acqua, la gallinella d’acqua, gli anfibi, i pesci e tante altre specie di cui è ricco il Parco”.
“La Regione Lazio – conclude CAMILLONI – faccia mea culpa di questa situazione, intervenendo urgentemente sui comuni interessati (primo fra tutti il Comune di Formello) sollecitando la realizzazione delle necessarie opere pubbliche al fine di contrastare drasticamente l’inquinamento all’interno del Parco di Veio”.

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