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Ponte Milvio e la movida

Galvanica Bruni

pontemilvio-di-notte.jpgI nostri appelli per una più sana e disciplinata vita notturna di un piazzale Ponte Milvio strozzato dal traffico, dal parcheggio selvaggio, dalle migliaia di frequentatori notturni, ad ogni articolo hanno scatenato su VignaClaraBlog una ridda di commenti ma un nulla di fatto in termini concreti. Ci accontentiamo di aver svegliato le coscienze critiche dei nostri lettori, non pretendevamo altrettanto ascolto dalle istituzioni consapevoli che la nostra è ben poca voce al loro cospetto. Ma con l’arrivo dell’estate anche i grandi quotidiani si accorgono del fenomeno. E’ di oggi un servizio del Messaggero, un’amara fotografia scattata senza flash un sabato sera qualunque. Servirà a qualcosa ?

Passata la stagione elettorale tutti si aspettano un’immediata rivitalizzazione dell’interesse delle autorità e delle istituzioni, XX Municipio in primis, nei riguardi di questo fenomeno e noi, a tal proposito, un nodo al fazzoletto del Presidente Giacomini l’abbiamo già fatto.

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Presidente, lei si è impegnato ad affrontare il problema nei primissimi giorni del suo mandato. Come Lei, anche noi crediamo che non sarebbe stato né utile né istituzionalmente corretto l’approccio fai-da-te con steward e quant’altro, anche noi, come Lei, crediamo che serva un controllo ferreo ma soprattutto costante del territorio della Piazza da parte delle forze dell’ordine, prima fra tutte la Polizia Municipale, ed ancora vogliamo credere che lo strumento del Quadrilatero Roma XX, da Lei proposto, possa essere uno dei tanti da mettere in atto quale deterrente a ciò che accade di notte.

Ma di questo Quadrilatero ad oggi non s’è visto neanche il primo lato e nel frattempo la movida a Ponte Milvio imperversa, soprattutto nei suoi lati negativi, come documentato oggi nell’articolo del Messaggero.

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9 COMMENTI

  1. Io spero che il nodo al fazzoletto funzioni. Ma, se così non fosse, credo si possano successivamente prendere ulteriori passi… perchè i casi sono due: o la situazione è “normale”… non ci sono schiamazzi, non ci sono disturbi, non ci sono intralci al traffico e quant’altro… oppure – dopo adeguate segnalazioni alle autorità competenti – si potrebbe passare ad esposti alla A.G. per omissioni di atti… o similia…

  2. Finchè i commercianti della zona continueranno a far soldi…..questo schifo non si fermerà per nessun motivo…non ci sono politici in grado di contrastare il potere dei commercianti…
    Se fosse possibile, basterebbe far chiudere i bar e le attività commerciali della zona alle 24.00….dopo qualche tempo tutto tornerebbe alla normalità, ma purtroppo la mia è pura utopia….

  3. Far chiudere alle 24.00 i locali significa condannarli alla chiusura e quindi condannare Ponte Milvio a tornare quello che era prima: una zona senza niente e nessuno.

    Sono d’accordo con chi sfortunatamente si ritrova la mattina con quei “ricordi” della serata precedente, però vorrei ricordare che negli ultimi 10 anni Ponte Milvio è diventato un punto di riferimento del nostro Municipio, un punto fondamentale della movida romana (specialmente di Roma Nord) e tra commercianti e residenti tutti hanno guadagnato: i commercianti perchè ora le loro attività rendono e tanto (immagino visto il proliferare delle stesse), i residenti perchè ho saputo che il valore degli immobili della zona è aumentato considerevolmente.

    Poichè comunque il quieto vivere è anche un diritto per i cittadini, più che misure drastiche contro i residenti o i frequentatori (a volte credo si esageri), bisogna trovare un giusto punto di mezzo.

  4. Concordo pienamente con quanto scritto , finché ci sarà guadagno sulla movida a Ponte Milvio non succederà nulla. Non avete visto come negli ultimi anni sono fioriti bar e localini,quindi c’è guadagno, ma tutti si lamentano degli schiamazzi, quando poi qualcuno propone semplicemente, di chiudere i locali ad una certa ora o propone misure più restrittive sono tutti pronti a parlare di limitazione “alla libertà”, quale poi?
    Mi ricordo, nel 2004 mi pare, che nella zona di Campo dei Fiori l’allora assessore al Commercio vietò, in determinati orari, di vendere bevande da asporto in bottiglia e lattine ma solo in bicchieri di plastica. Apriti cielo: si parlò di «proibizionismo», della perduta libertà di bere una birra fresca, l’Assovetro, addirittura, presentò un ricorso al Tar che sospese l’ordinanza e allora dovette intervenire il prefetto che ne fece una questione di ordine pubblico.
    E con questi trascorsi cosa speriamo?
    Una riflessione, però : questi ragazzi che frequentano Ponte Milvio sono i nostri figli (o perlomeno di qualcuno di noi) , cresciuti ed educati da noi, è bene non dimenticarlo quando parliamo degli schiamazzi notturni a Ponte Milvio

  5. Sul “malcostume” non c’è molto da fare. Vero. Ma i vigili dovrebbero sanzionare le auto in doppia e tripla fila che intralciano – per fare un esempio. Se questo venisse segnalato, adeguatamente e reiteratamente, al comando del XX° e non venisse risolto… i Vigili non sarebbero passibili di una qualche denuncia per omissione di atti… ?

    Le strade per far rispettare i propri diritti esistono, sono faticose, lunghe ed è sulla pigrizia e sulla sfiducia dei semplici cittadini che puntano gli arroganti. Basta non dargliela vinta. E siete proprio sicuri che il valore degli immobili aumenti per questa sorta di “invasione”?

    Vero, i ragazzi che schiamazzano sono figli di qualcuno… forse di chi, 20 anni fa schiamazzava sotto al Bar del Fico, o in qualche altra parte di Roma. Se qualcuno fosse intervenuto allora forse oggi ci sarebbero meno problemi. Forse.

  6. Mi sa che come al solito in Italia, non sapendo gestire gli effetti si preferisce eliminare la causa.

    C’è gente che me le ha fatte quadrate sulle ramblas spagnole, sulla parigi della “riva sinistra” , su testaccio e trastevere e financo sullo struscio notturno al centro di praga o budapest.
    Ora che si presenta la tanto agognata movida pontemilviana che contribuirebbe ancorpiù a strappare Roma dal suo essere pigramente provinciale ( a me starebbe bene pure così , però ammetto di essere un filo asociale per queste cose … ), proteste.

    Maddài , basterebbero vigili e polizia per gestire il traffico, non consentire il parcheggio in doppia-tripla fila, VIETARE GLI ALCOLICI AI MINORENNI, allontanare abusivi parcheggiatori e venditori.
    Vogliamo vietare il divertimento perchè non sappiamo ( sanno ) eliminare i problemi e gli eccessi ?
    Mica li pagano solo per fare multe o chiacchierare negli uffici o rilasciare passaporti e prendere denunce di furti sicuramente mai risolti.
    Siamo circondati da caserme.
    Magari anche i carabinieri di tor di quinto se giocassero meno a pallone ( negli ex campi della lazio ) la sera sarebbero meno stanchi e potrebbero fare servizio serale-notturno a ponte milvio.

    Credo che la soluzione sia tutta lì e sicuramente la loro presenza ed azione sarebbe un ottimo deterrente per blandire ed eliminare quel sottile filo di inciviltà e permessivismo che le situazioni senza controllo innescano.

    Quanto poi al fatto che i commercianti ci guadagnano, lo trovo non poco logico e giusto.
    Pure San Patrignano è in attivo , volete che non cerchino anche loro l’utile di esercizio ?

  7. A partire dal fatto che io preferivo Ponte Milvio com’era prima, ossia ‘vintage’ ma vera, secondo me l’unica via d’incontro possibile è il cosidetto consumo obbligatorio di bevande dentro i locali, con conseguente aumento dei prezzi sulle bevande e il divieto categorico di consumo per chi non ha un tavolo.

    Un sistema che vince e regna nei disco pub o discoteche. A darne un esempio pratico è Testaccio che sono anni che convive con un’affluenza di gente di tutti i tipi, che è maggiore rispetto a quella di Ponte Milvio.
    Se i locali ponessero un limite, ovviamente aumentando il prezzo delle loro bevande (altrimenti falliscono), si avrebbe una piazza più pulita dal fenomeno del ‘bighellonaggio’ e bullismo, realmente presenti con tanto di polvere bianca ben visibile agli occhi di chiunque, minorenni e bambini compresi (se avessi un figlio, a prendere un gelato da Mondi la sera non ci andrei MAI per questo motivo!).

    Ponte Milvio non è il centro, non è una zona a ZTL, non è Trastevere e nemmeno Prati.
    Ponte Milvio ha un suolo molto più ristretto e tutto concentrato sulla piazza e via Flaminia Vecchia. Questo fa sì che il chiasso sia inevitabile e che gli abitanti (non di certo sono loro che hanno voluto questa grande idea di trasformare il posto in un’autentica movida) protestino ogni sacrosanta notte.
    La gente va a lavorare. La casa è una proprietà acquistata dopo tanti anni di sacrifici.
    A loro va la priorità, non a chi cerca la fortuna o che si vuole divertire.
    Ponte Milvio è una zona abitata prima di essere ritenuta come ritrovo.
    Questo non va mai scordato.

    Ed un’altra piccola considerazione: com’è possibile che a Ponte Milvio si vendano bottiglie di vetro e in altre zone, Trastevere e centro storico in prima fila, il consumo è obbligatorio con bicchieri di carta?
    Ma ci vuole tanto a fare una legge uguale per tutti e in tutte le zone?
    Attenzione anche a questo dettaglio, perché gli episodi violenti, generati più dalla noia che altro, vanno sempre più ad aumentare.

    Mattia

  8. Ho letto sia l’articolo del Messaggero, sia i commenti del blog ; premettendo che ogni soggetto in questione (giovani,commercianti, forze dell’ordine) può avere la sua parte di responsabilità, la domanda da farsi è questa : ma questi ragazzini che si drogano in strada,che si ubriacano,che rientrano all’alba, ce l’hanno una famiglia? sono figli di qualcuno? Dove sono quei genitori che sono capaci solo di protestare o (peggio) di piangere quando accadono i guai ai loro pargoletti!!! Chi bisogna educare prima, i minorenni o i loro genitori, ad un comportamento sano e civile. Il mio, non vuole essere il solito moralismo di maniera, ma è il lassismo e il permissivismo di questi tempi che non sopporto, e penso , che come me, tanta gente sia stanca.

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