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Ponte Milvio: solo barbari e cavallette

Galvanica Bruni

edvard-munch-lurlo.jpgNe abbiamo parlato il 25 Marzo dichiarando che oggi Ponte Milvio è un ponte di nessuno e purtroppo dobbiamo tornare sull’argomento perché nonostante che dal 26 marzo due squadre dotate di idropulitrici e macchine attrezzate stiano lavorando alacremente per cancellare scritte e graffiti accumulatisi dalla precedente bonifica di Luglio 2007, i neo barbari non desistono e notte dopo notte, un’insulsaggine dopo l’altra, continuano indefessamente a deturpare Ponte Milvio.

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Sciamano come cavallette all’imbrunire, single, a coppie od a gruppi, ma tutti col pennarello nero nella tasca dei jeans. L’obiettivo è uno solo: lasciare un segno sul Ponte, marcare il territorio per poter dire l’ho fatto anch’io. Poco importano i contenuti, l’importante è firmarsi chicco, dichiarare l’eterno amore a tutti e mettere una data a futura memoria dell’imbecillità del gesto.

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E così, a lavori di ripulitura non ancora terminati, Ponte Milvio è già di nuovo imbrattato. Penelope era una principiante a confronto di questi vandali che disfano di notte il lavoro svolto di giorno costringendo gli operai che stanno effettuando la bonifica a tornare più volte sui loro passi trovando ogni mattina già sporche le aree pulite il giorno prima, come documentato dalle foto qui pubblicate che ritraggono gli insulsi messaggi scritti in questi ultimi giorni.

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Ponte Milvio è ormai il ponte di nessuno, siamo costretti a ripetere questo concetto visto che viene lasciato dalle Istituzioni totalmente indifeso davanti alla furia dei writers: non c’è controllo, non c’è sanzione, nessuno prova ad identificare o fermare questi barbari epigoni dei finti adolescenti protagonisti di insulsi film da cassetta, dell’ultimo dei quali abbiamo già parlato lo scorso Settembre quando lanciammo il nostro appello non scriverlo sui muri, per favore.

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Ma è l’indifferenza delle istituzioni e dei suoi rappresentanti che ci indigna quanto e come lo sciamare delle cavallette: non un’iniziativa concreta (non risoluzioni, iniziative e decisionismo ci vogliono) da parte del XX Municipio, non un vigile, non un poliziotto di quartiere che passi sui 177 metri di lunghezza del Ponte, nessun sistema di videosorveglianza nonostante che il Comune abbia stanziato recentemente ben 5,4 milioni di euro per installarne 25 in aree a rischio. Tutto questo ci strozza in gola un urlo: perchè Ponte Milvio dev’essere il ponte di nessuno, o meglio solo dei barbari e delle cavallette ?

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16 COMMENTI

  1. cavallette passi pure, ma definire barbari dei ragazzini non vi sembra di avere un po’ esagerato ? Da mamma, questa violenza verbale mi ha un po’ colpita.

  2. Nell’antica Roma i figli non desiderati venivano abbandonati fuori dalle mura della città , esposti al freddo od al caldo torrido, e se riuscivano a sopravvivere nel frattempo si erano pure imbarbariti. Care mamme teneteveli stretti i vostri quindicenni, se non altro la notte, anzichè lasciarli fuori dalle mura di casa perchè ad andare in giro a fare le bravate di questi tempi rischiano troppo, quantomeno un calcio nel didietro da parte mia al primo che vedo col pennarello in mano su ponte milvio, quindicenne o no che sia.

  3. Gentile Signora Anna Maria, “barbaro” nella sua accezione romana, significava incivile: ha un altro e più appropriato termine per chi si comporta nel modo che provoca le conseguenze che le foto testimoniano? Come lo vorrebbe chiamare un deficiente (perchè tale è chi fa cose del genere) che imbratta, danneggia, sporca, rovina, deteriora, il ponte più antico di Roma? Tra l’altro, ma lo dico a titolo di mera curiosità perchè non sposta i termini della questione, nell’antica Roma, ogni ponte, proprio per quella sua funzione di unire due rive, dunque di simboleggiare un passaggio, aveva un significato esoterico, e coloro che li costruivano (i pontefici, appunto) erano considerati degni di venerazione e stima. Forse sarbbe giusto applicare la regola al contrario: chi danneggia un ponte deve essere considerato degno di essere punito. Subito e con severità.
    Un caro saluto
    Roberto Colica

  4. La signora Anna Maria, nel suo candore, indica chiaramente qual’è il problema: fare sciocchezze è parte integrante dell’essere bambini, adolescenti, ragazzi… è la storia dell’umanità che lo insegna. Il problema di oggi non è tanto nell’adolescente “idiota”, ma nell’adulto che – non solo non punisce, ma anzi tende a giustificare – sempre e comunque – ogni comportamento da biasimare.

  5. Diciamocelo chiaramente , è pure colpa nostra.
    E’ pure colpa nostra , di noi genitori ( in senso lato ) che abbiamo permesso tutto ciò.
    Abbiamo permesso ad altri adulti deficenti di inculcare ai nostri figli idee e concezioni sbagliate riguardo quello che è il normale comportamento della e nella vita.
    Ma se un noto presentatore si permette si santificare i writers assimilandoli a novelli caravaggio, se guardiamo teneramente consenzienti lenzuola colme di scritte d’amore appese ai ponti o sui muri , se annuiamo con la presunta consapevolezza che “tanto ormai si vestono così” di fronte a pantaloni che scendono sotto la vita , anzi mostrano prima le mutante e poi il culo o magliette che lasciano un palmo di nudo ventre dodicenne , ma che ci aspettiamo ?
    Prima noi etichettavamo gli adulti come “matusa” e stop, oggi ti mandano affanculo come niente.
    Dal dare del “tu” ai professori per poi passare ad atteggiamenti irriverenti , il passo è breve se non ci stai attento e non prendi provvedimenti immediati.
    Se puoi lanciare impune una bottiglia d’acqua dagli spalti dello stadio od insultare le forze dell’ordine, perchè dovresti essere perseguibile se giochi semplicemente a pallone per tutto campo de fiori con due squadre da centopersone cadauna ?

    Ma se consentiamo a brands di finte bevande non-alcoliche di accaparrarsi fette di mercato di utenti sempre più giovani, se consentiamo di poter bere liberamente , se consentiamo di potersi fare spinelli liberamente, se consentiamo decine e decine di manifestazione rave, se consentiamo cubiste imberbi, se consentiamo il quasi libero circolare di pasticche di ecstasy e similari, se consentiamo alle mode di offuscare i loro cervelli , ma che minchia ci vogliamo poi aspettare come risultato finale !

    Il bello è che lo stato, la scuola, la società chiedono aiuto alla famiglia.
    Ma in realtà , con tutte le colpe che possono avere i genitori , io credo che debba essere il contrario.
    Ossia io educo ma poi quando il pischello/a esce di casa , sei tu scuola che devi confermare certi valori, sei tu stato che devi far rispettare certe regole, sei tu società che devi comportarti a norma per dare l’esempio.
    Perchè se non è così , io genitore farò solo la figura del rompicoglioni che non permette nulla mentre fuori ….
    E vi state a preoccupare per due scritte con i pennarelli !

  6. e infatti ha detto bene l’autore dell’articolo, ciò che fa preoccupare non sono i ragazzini che fanno le scritte con i pennarelli ma chi consente che ciò venga fatto. Perchè nessuno da ordine ai vigili di stazionare sul piazzale del Ponte invece che sulla piazza, vicino all’edicola ? Perchè nessuno da ordine ai poliziotti di quartiere che vedo girare sulla piazza e le strade intorno di allungare il loro giro sul ponte ? Perchè nessuno allontana quei venditori ambulanti di lucchetti e pennarelli ? Perchè nessuno mette un cartello che dica “area soggetta a videosorveglianza” ? (magari poi non c’è nessuna telecamera nascosta ma un po di timore comunque fa venire) Perchè non mettere sulla torretta due fari potenti che illuminano il ponte di notte come se fosse giorno ? Quanto costa tutto quello che ho detto ? zero. Perchè non viene fatto ? perchè l’interesse del Comune e del Municipio per questa ponte di Roma è meno che zero.
    Martina

  7. si caro Aragorn, ci stiamo a preoccupare proprio per due scritte con i pennarelli !Perchè se con la scusa che oltre questo ci sono problemi più grandi finisce che si andrà alla ricerca di quello sempre più grande e cosi’ facendo non se ne affronterà mai nessuno.
    Scusa ma il tuo ragionamento è come quello del proprietario del bar dell’altro articolo su ponte milvio che dice ” ma come non dite niente sul grande centro commerciale e ve la prendete con me che ho occupato solo 20 metri di marciapiede” ? ebbene si, ci occupiamo anche dei suoi 20 metri, perchè a 20 a 20 pian piano arriviamo poi ad affrontare anche i 200 e poi i 2000.
    Così è per quei delinquenti che scrivono sul Ponte: cominciamo da questo “piccolo” problema (ma ti sembra poi cosi’ piccolo, non lo stai minimizzando troppo ?) e uno dopo l’altro risolveremo anche gli altri.
    Scusami Aragorn è troppo facile teorizzare sui grandi problemi, ma poi con quali forze e capacità li affrontriamo ? Perchè io sono uno pratico, le cose le devo risolvere non solo discutere.
    Partendo dal basso invece, unendo i nostri ragionamenti e le nostre capacità, mettendo in gioco le nostre idee come ha fatto Alvise Di Giulio,usando la forza di questro strumento per tenerci tutti uniti forse un piccolo passo in avanti per migliorare Ponte Milvio e mettere un freno ai mascalzoni che lo rovinano riusciamo a farlo. E sarebbe già una bella conquista, essendo partiti da zero, non ti pare ? ciao.

  8. Io non vorrei passare per pignolo, ma le azioni non finiscono solo con la scritta o con il lucchetto messo.
    Quando ci passo su quel ponte (periodicamente), mi domando cosa ci possa essere nel Tevere.
    Cioè io credo che i fondali in quel punto siano sommersi da un cimitero autentico di chiavette.
    Ma poi penso che c’è la corrente e che queste vengano portate verso il mare.
    Il punto è che non c’è solo un discorso di atti vandalici sul ponte, ma anche atti ignobili che colpiscono la qualità ambientale del fiume e del mare a seguire.

    Com’è possibile che gli ambientalisti ignorino questo fatto?

    Sul ponte, come ho scritto nel commento del post “Ponte Milvio, un ponte di nessuno”, va installato questo impianto di videosorveglianza e va fatta una comunicazione rigida, a partire dall’affissione di cartelli che indicano quel posto come un patrimonio artistico e che gli atti vandalici, di qualunque genere, lucchetti e scritte comprese, sono realmente puniti con sanzioni economiche e detenzione.
    Prova a mettere in galera un qualunque responsabile, rendilo noto sui mass-media e puoi scommetterci che la maggioranza dei visitatori inizierà ad avere paura di fare qualsiasi cosa su quel ponte.

    Non vedo, d’altronde, perché Ponte Milvio non abbia lo stesso trattamento di tutti gli altri patrimoni artistici che usano da qualche anno questa tolleranza 0 nei confronti dei trasgressori.
    Certo, il pazzo o il criminale capiteranno sempre, ma meglio quella situazione che vedere un afflusso di gente che agisce liberamente nella piena ignoranza, solo perché lo ha visto fare nel Film.

    Cordiali Saluti,
    Mattia

    P.S.
    Mi piacerebbe, anche, vedere che il Sig.re Federico Moccia dia un’educazione ambientale e culturale in tutte le trasmissioni riguardo il fenomeno dei lucchetti.
    Non per niente, ma quest’uomo non fa altro che enfatizzare quel gesto e non sembra poi così educativo, visto quello che ha provocato grazie al suo film.

  9. Stefano ma quali 20 metri?..ma ci vedi…prendi unmetro e vieni a misurare!!!sono 9!!!
    E poi non ho detto di non affrontare i problemi..ho detto che ce ne sono alcuni più importanti tutto qui…Le posso chiedere una cosa? Ma la sua rabbia..da dove scaturisce?…perchè siete cosi forti con i più deboli e invece con i grandi nessuno si fa avanti?… Comunque per non fare differenza offro anche un aperitivo a lei..sempre se le fa piacere.Buona giornata

  10. La differenza stefano è che i miei 9 metri sono AUTORIZZATI. Altri invece vivoni nell illegalità…in questo caso mi unisco a te nella battaglia….

  11. Stefano , forse non mi sono spiegato bene ed ho espresso concetti a basso tono.
    Cercherò di scrivere più forte.

    Non è che non mi preoccupi delle scritte su ponte milvio, mi preoccupa eccome, mi infastidisce , mi fa pure un po’ incazzare.

    Su come arginare questo tipo di cose non sarei “pratico” come tu dici di essere , sarei bensì “cattivo”.
    Gli taglierei le manine così il problema sarebbe risolto radicalmente come proposto in data 26 marzo.

    Quello che non capisco è il perchè noi ci si debba affannare a trovare soluzioni che già esistono.
    Esiste una polizia ? Si.
    Esistono i carabinieri ? Si
    Esiste una municipale ? Si
    Esistono i vigili urbani ? Si
    Esistono dei sistemi di monitoraggio e controllo ? Si
    Ma allora , la polizia , i carabinieri, la municipale, i vigili che fanno ?
    Con le telecamere che fanno ? Ci spiano le coppiette ?
    Quello è un loro compito , altro che incaricare vecchietti e pensionati al controllo delle cose pubbliche.
    I vigili invece di formare tra loro capannelli di chiacchiere sorseggiando caffè , andassero a controllare.
    Tutte le forze pubbliche si rendessero visibili giorno e notte, basterebbe questo a scoraggiare quei quattro deficenti.
    Allontanassero gli abusivi che vendono ora anche pennarelli oltrechè lucchetti !

    Io come singolo , a parte la filosofia della cosa , cosa posso fare ?
    Parlare , ma non serve.
    L’unica sarebbe prendere un bel manico di piccone e piantarlo in testa al primo che si avvicina al muro con un pennarello.
    Altrimenti ci stiamo parlando addosso.

    Esiste la polizia ( in senso lato ossia comprendo tutte le forze dell’ordine ).
    Non, ci pensassero loro , CI DEBBONO PENSARE LORO.
    E’ un loro compito lavorativo e dovere istituzionale.
    Noi più che segnalarlo, risegnalarlo e ririsegnalarlo ancora , non possiamo fare.
    A parte la pratica coercitiva e punitiva che, pare non attuabile.

    Concordo con te sulla “politica delle piccole cose” ma questo d’altronde era stato già evidenziato da Letizia e poi ripresa da granpasso sempre in data 26 marzo.
    Riguardava nello specifico la “fixing broken windows”.

    Una volta risolto il problema ( in un modo o nell’altro ) allora potremmo pensare a fare corsi istruttivi, manifestazioni che coinvolgano i giovani eccetera.
    Tutte cose sacrosante, così come il ripristino del ponte in tutta la sua integrità.
    Il mio discorso non voleva affrontare il problema più grosso tralasciando quelli “piccoli” che piccoli non sono tra l’altro.
    Era semplicemente una mia idea di come e da cosa possano nascere questi atteggiamenti ( in particolar modo presenti negli adolescenti ) senza alcuna sottovalutazione del problema.

    Per concludere, potremmo far occupare il Dott. DiGiulio della parte teorica ed educativa , il Dott. DiBari del recupero architettonico e noi potremmo invece occuparci della parte relativa alla bassa manovalanza punitiva usando argomenti più concreti e “solidi”.
    Nel caso, a disposizione.
    Ciao

  12. Lo stato di degrado di Ponte Milvio altro non è che il figlio del degrado di tutta l’area che viene puntualmente dimenticata e trascurata da chi dovrebbe interessarsene. Devo dire che i cittadini residenti hanno fatto e stanno facendo di tutto per richiamare l’attenzione delle autorità ma in questi ultimi mesi le cose stanno peggiorando. Io stesso che nell’ambito del “Comitato cittadini di Ponte milvio” insieme con molti altri residenti mi sono impegnato ma tanti sono stati i segnali di indifferenza, troppi…. che sto pensando, dopo più di trent’anni di residenza, di abbandonare il quartiere. Forse è proprio questo che aspettano le istituzioni….?
    I vigili urbani sono addetti alle contravvenzioni per divieto di sosta( così mi ha risposto una vigilessa) ma non certo sulla piazza o davanti a certi …negozi e/o bar, figuriamoci se si possono interessare al Ponte, per i carabinieri che hanno pure una stazione in via Flaminia vecchia…non è compito loro, la polizia ha altro da fare …. e noi…?????
    Noi scriviamo, ci arrabbiamo, ci demoralizziamo, abbandoniamo ogni lamento e…….tutto va ……………..avanti ,….sempre peggio.
    Ma mentre lo sguardo è rivolto al ponte un’altra porcata sta nascendo, anche questa nell’indifferenza di tutti o quasi. Contiguo al nuovo mercato di Ponte Milvio sta nascendo un’altro fabbricato che con il mercato non centra nulla….un fabbricato di tre piani in ferro e forse vetro che fa veramente a pugni (ancora più del già costruito centro commerciale) con l’intera area che ,se non erro, è soggetta al “vincolo paesaggistico”..ma sembra che il suddetto vincolo debba esistere per tutti i cittadini e non certo per il comune di Roma che ha affidato l’intera area alla speculazione dei privati.

  13. Leggendo i vari articoli ho potuto rilevare alcune contraddizioni, una in particolare. (Brandoserra)… saranno pure autorizzati i “TUOI 9 Metri di appropriazione di marciapiede” ma ci si chiede : chi e perchè è stato possibile sottrarre alla comunità uno spazio (il marciapiede) che per sua destinazione è uno spazio pubblico, come si è potuto autorizzare?
    Considerando che il marciapiede ha una larghezza di circa due metri,non esiste un ulteriore spazio per i passanti, spazio sgombro da qualsiasi impedimento(tavoli, infrastrutture,avventori). e allora …?
    Non possiamo incazzarci per quello che fanno gli altri e poi quando qualcuno ci fa notare certe cose che non vanno ….ci risentiamo.
    Un vecchio proverbio( e sappiamo che i proverbi sono definiti “la saggezza dei popoli”) dice che :se ciscuno pulisce il pezzetto di strada davanti alla propria casa la strada intera risulterà pulita .

  14. …sono pienamente d’accordo con chi definisce questi ragazzini dei barbari, barbari con tanto di sindacato (quello dei genitori) sempre pronto a giustificare le piccole o grandi idiozie dei ragazzi…
    Quello che però mi ha lasciato basito ieri sera alle 21.00 su Ponte Milvio non erano tanto le scritt coi pennarellie, quanto un’orribile pubblicità proiettata nientepopodimeno che sulla torretta del Valadier. Ora, passino le videoinstallazioni, gli eventi,le sponsorizzazioni, il Grande Fratello, eccetera et cetera, ma la GS, no, per favore no.

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