Con una lettera datata 1 giugno 2017, il dipartimento capitolino Politiche Sociali ha dato di fatto il ben servito alla Cooperativa Sociale Isola Verde Onlus, attuale gestore del campo nomadi in via Tenuta Piccirilli, sulla Tiberina, nonchè unico soggetto ad essersi presentato alla gara indetta a luglio 2016 per la realizzazione di un nuovo campo rom nel XV Municipio dove accogliere le oltre 400 persone, di cui la metà minori, oggi residenti nel River.
La lettera è tranchant: il progetto presentato viene definito inidoneo avendo acquisito solo 32 punti.
Stando alla lettera, il progetto presentato non risponde ai requisiti del bando: manca una puntuale descrizione delle unità abitative e dei posti in ognuna di esse disponibili, non si fa menzione degli accessori quali acqua calda e aria condizionata. Ma non solo, non si parla di borse lavoro e formazione del personale.
In sintesi, un piano definito “generico e privo di elementi a supporto di quanto presentato”.
E la lettera si chiude con una frase inequivocabile: il servizio affidato alla Cooperativa nel campo River giungerà a scadenza il 30 giugno 2017.
Due le uniche deduzioni: il River deve chiudere e il nuovo campo non si apre. Una la domanda: dove andranno queste 420 persone di cui la metà minori?
Occorre infatti ricordare che lo scorso 3 aprile, nel corso di un animato Consiglio del XV Municipio dedicato appunto a questo tema, Consiglio che finì con il voto unanime e contrario all’apertura del nuovo campo, l’assessore capitolino alle Politiche Sociali Laura Baldassare così si espresse: “non c’è possibilità di revocare il bando. Non abbiamo alternative, in gioco ci sono 117 nuclei familiari oggi presenti nel campo River la cui ennesima proroga scade il prossimo giugno e che senza questo bando si troverebbero prive di un tetto. Li vogliamo buttare per strada per poi ritrovarli in nuovi insediamenti abusivi in altre parti della città?”
Dove andranno dopo il 30 giugno? Saranno gestiti secondo il Piano superamento campi rom annunciato pochi giorni fa dalla sindaca Raggi?
Al momento non c’è risposta, anche perchè nel presentarlo la prima cittadina della capitale ha annunciato che i primi campi a esser chiusi sarebbero stati La Barbuta’ (656 persone per circa 100 nuclei familiari) e ‘La Monachina’ (115 persone per circa 30 nuclei familiari) senza però fare menzione del River.
Nel frattempo, sui social, esultano gli organizzatori della raccolta delle ottomila firme contro l’apertura di un nuovo campo.
“Qui si è fatta la storia del XV Municipio, primo caso in Italia della chiusura di un Campo Rom: c’è solo una parola che racchiude tutta l’emozione di questo gruppo, 8000 volte grazie e anche di più per tutti quelli che hanno creduto in noi” scrivono su facebook.
Critica invece L’Associazione Nazione Rom che in una nota così scrive: “chiediamo al Sindaco un immediato incontro con la nostra associazione, le associazioni di rappresentanza Rom, Sinti, Caminanti ed i delegati del Camping River. Venga convocato il Tavolo previsto dalle normative e garantita una immediata soluzione abitativa per i 120 nuclei familiari. I soldi ci sono: 3,8 milioni di euro“.
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“i soldi ci sono”: ecco l’unica cosa che interessa alle Associazioni. E sono 3,8 milioni di euro, mica bruscolini!!! Capperi !!! Se poi i bambini vivono nel degrado e /o non vanno a scuola, se tutti vivono nello squallore di luoghi senza servizi e dignità, chissenefrega !!!
Grande, la Raggi, a tentare di portare fuori da questo schifo persone alle quali va restituita la dignità e l’orgoglio di pensare al proprio futuro: scolarizzazione, lavoro, accompagnamento verso una normalizzazione delle loro vite.
Mafia Capitale ci ha fatto capire come sono stati finora “investiti” i denari destinati ai Rom. L’idea che un Sindaco finalmente chiuda questi ghetti indegni mi piace, e mi auguro che riesca nel suo intento.