“Grave discriminazione nel comitato Parco di Colli D’Oro dove un gruppo di sedicenti militanti ha preso il controllo del comitato cacciando qualsiasi cittadino o cittadina iscritto ad organizzazioni politiche. E’ capitato ad una nostra militante iscritta, che da sempre è attiva sul territorio difendendo il verde del nostro quartiere senza mai imporre la presenza del partito”. Lo denuncia il PdCI di Labaro che, in verità, fin dall’inizio aveva affiancato i cittadini nel difendere il Parco di Colli d’Oro, a Labaro, dalla realizzazione della cosiddetta Casa Lazio Bob Lovati.
“Alla nostra militante – continua la nota – è stato impedito di partecipare al comitato, in quanto è iscritta ad un partito. Questa grave forma di discriminazione ci rende increduli e arrabbiati, questi sono i danni del grillismo. Noi da sempre siamo stati in prima fila nelle lotte per il quartiere, e per rispetto di tutti i cittadini non abbiamo mai provato a mettere il cappello sulle iniziative dei comitati, ed è gravissimo che organizzazioni politiche come la nostra siano discriminate in questo modo.”
“In più nel gruppo del comitato vengono mandate mail di un candidato che chiede il voto per queste elezioni prendendosi i meriti di tutto il lavoro svolto dal comitato. Questa antipolitica sta prendendo davvero una brutta piega – concludono da PdCI – confidiamo nella volontà di mantenere e costruire un paese democratico di ogni cittadino del Municipio, e non solo, per impedire il proliferare di questi focolai antidemocratici.”
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A settembre dell’anno scorso mi è stato chiesto di intervenire nei confronti del palazzetto dello sport in corso di realizzazione dentro il parco del Labaro in quanto responsabile del Circolo Territoriale di Roma della associazione VAS: lo studio approfondito di tutto il procedimento fin lì seguito mi ha portato a rilevare una serie di gravi vizi di legittimità che hanno convinto a presentare un ricorso al Consiglio di Stato un ristretto gruppo di tre soli cittadini.
Uno di questi abita nel Condominio di cui il parco costituisce lo standard dovuto di verde pubblico che ha inteso difendere in prima persona non solo a titolo personale, ma anche e soprattutto a nome dell’intero quartiere, costruendo da esperto qual è della materia informatica l’ottimo sito http://www.parcocollidoro.it che provvede a tenere tuttora costantemente aggiornato.
Lo scorso mese di dicembre si è iscritto alla associazione VAS per sentirsi ancor più responsabilizzato assieme a me ed agli altri cittadini del quartiere, che non si sono però mai costituiti in un vero e proprio “Comitato Colli d’Oro” che invece il comunicato del PdCI vorrebbe far figurare come regolarmente “legittimato”.
A riprova del contrario porto un messaggio trasmesso anche a me proprio da questa persona lo scorso 29 gennaio che testualmente diceva da semplice cittadino: “Cari amici e amiche anche voi, come me, vi sarete accorti che molte persone che facevano attivamente parte, dall’inizio della sua formazione, al COMITATO SALVIAMO IL PARCO COLLI D’ORO per un motivo o un altro non partecipano più a nessuna delle iniziative organizzate negli ultimi mesi, se ne sono perse le tracce, non rispondono neppure più alle email che gli abbiamo sempre puntualmente mandato. In questo momento, anche e soprattutto se si dovesse vincere il ricorso al TAR, ma anche se lo si dovesse perdere, c’è bisogno di avere un Comitato di quartiere che possa cercare in qualche modo di tutelare i nostri interessi e che possa avere un minimo di peso rappresentativo di aggregazione e organizzativo, INDISPENSABILE per affrontare eventuali problematiche legate al nostro territorio. ….. Per costituire un Comitato nella sua forma più semplice basta indire una prima assemblea, bastano inizialmente anche solo 5 persone, che definisca in un verbale (atto costitutivo)”.
L’appello è andato fino ad oggi a vuoto per cui non esiste un “Comitato”: esiste invece un ristretto gruppo di meno di 15 persone che lo scorso 18 marzo si sono incontrate anche con il sottoscritto ed hanno deciso di fare ricorso al Consiglio di Stato per impugnare l’Ordinanza con cui il 7 marzo scorso il TAR del Lazio ha rigettato il ricorso, contribuendo in proprio a sostenere le spese che i tre cittadini debbono nuovamente affrontare.
Da persona “esterna” al quartiere del Labaro non posso non riconoscere i meriti di questa persona, di cui non devo di certo fare una sciocca difesa d’ufficio perché “socio VAS”: in tutta questa vicenda ha tenuto un comportamento eticamente irreprensibile, dal momento che oltre ad avere l’oggettivo merito di avere svolto molta parte del lavoro ha volutamente tenuta nascosta la sua iscrizione al Movimento 5 Stelle fin dall’anno scorso, proprio per non influenzare nessuno o peggio che mai per non avere quel “controllo” di cui il comunicato del PdCI tende invece scopertamente ad accusarlo, screditandolo per il semplice fatto di essere stato costretto solo ora a far sapere ufficialmente di essere candidato al Consiglio del XV Municipio e di avere trasmesso anche al sottoscritto un messaggio di posta elettronica con cui comunica il suo impegno politico personale ed invita chi vuole ad andarsi a leggere il programma elettorale sul sito http://www.romaxv.it.
Non mi sarei mai aspettato che l’amico Seminatore, che a quanto mi risulta è stato inizialmente in prima fila nella lotta contro il palazzetto dello sport per poi abbandonare quasi del tutto la lotta, si abbassasse a tanto, utilizzando anche lui lo strumento della “demonizzazione” dell’avversario anziché quello del confronto.
Quanto alla grave discriminazione denunciata, appare ai miei occhi quanto meno “strana”, considerato che al momento attuale non c’era da discutere più nulla, visto che quel che c’era da fare era stato già deciso con il ricorso al Consiglio di Stato che ho contribuito peraltro a predisporre: ma anche a voler riconoscere per un attimo un “titolo” giuridico di validità di un “Comitato Colli d’Oro”, si deve dare fondamento all’episodio facendo sapere nello stesso modo trasparente che mette in atto proprio il Movimento 5 Stelle il nome e cognome della militante e quando e come le sarebbe stato impedito di partecipare al Comitato, precisando soprattutto quali sarebbero state le persone di questo presunto “Comitato” che l’avrebbero discriminata: quest’ultimo particolare non è di poco conto, perché – sempre ammesso che l’episodio ci sia veramente stato – se alla fine viene fuori però che fra le persone del Comitato non c’era il neo candidato del Movimento 5 Stelle allora sussisterebbero addirittura gli estremi della grave diffamazione a scopo per giunta di propaganza elettorale del più basso stampo.
Invito caldamente l’amico Seminatore a guardare avanti ed a dimostrare di voler difendere veramente il parco del Labaro mettendo nel proprio programma elettorale come intende impedire “politicamente” la realizzazione del palazzetto dello sport una volta eletto, cosa che gli auguro di tutto cuore, anche per raddoppiare le forze contrarie a questo progetto nel futuro Consiglio del XV Municipio.
Caro rodolfo, noi siamo stati in prima fila nella lotta contro il palazzetto fin dall’inizio, cioè dal gennaio 2012. Abbiamo accettato senza riserve le volontà del comitato, senza portare mai bandiere alle iniziative e dando una enorme disponibilità al comitato in fatto di materiali, sede per le riunioni, soldi, volantini, gazebi. Abbiamo partecipato a tutte le manifestazioni con grande gioia e volontà di lottare, senza mai portare nulla con il nostro simbolo. E non abbiamo mai abbandonato la lotta, mai! Per il ricorso al TAR abbiamo dato il nostro contributo di 250 euro per aiutare le spese (siamo un partito piccolo e con pochi soldi). Non abbiamo mai abbandonato la lotta. Noi come partito seguiamo una moltitudine di lotte, e abbiamo anche tanti impegni istituzionali, quali elezioni, che ci hanno impegnato fortemente in questi ultimi mesi, ma abbiamo sempre mantenuto i contatti con il comitato, ricevendo gli aggiornamenti continuamente.
Non rispondevamo alle mail? per forza, di maillinglist ce ne sono 2, come ci sono stati 2 siti internet e 2 pagine facebook, noi rispondevamo ad una e non a l’altra, e questo proverebbe la nostra presunta dipartita? Non credo.
Questa grave discriminazione ai danni di una compagna bravissima (che può tranquillamente testimoniare lei stessa), seria, volenterosa e onesta ci ha avvilito, non ci meritiamo questo trattamento, non abbiamo fatto nulla per daneggiare il comitato, anzi, siamo stati anche denunciati dalla polizia in una manifestazione davanti il cantiere. per di più non abbiamo assolutamente controllato la scelta delle decisioni legali, abbiamo dato consigli come tutti, senza mai denigrare nessuno. Trattare noi alla pari di tutti gli altri partiti che non hanno partecipato a questa lotta è ingiusto e fortemente qualunquista.
Passando alle mail del candidato: è un’azione deplorevole usare la mailinglist del comitato (una delle due) per pubblicizzare la propria candidatura, noi non lo avremmo mai fatto, e non vogliamo farlo, perché violerebbe il patto fatto con il comitato. per di più il candidato ci denigra dicendo che non ci ha mai visto al parco, peccato che il candidato in questione ha cominciato ad interessarsi al parco dal settembre 2012, ben 9 mesi dopo l’inizio della lotta.
Quindi la campagna elettorale di bassa lega la sta facendo lui, non noi. Come si può criticare una persona onesta come gaetano? Con quale cognizione di causa si può dire ciò?
Il nostro programma è chiaro: la presevazione, la difesa e la manutenzione dal nostro verde pubblico è una priorità assoluta, e puntiamo a crearne altri di questi parchi, togliendo al degrado ampiee aree abbandonate di questo territorio.
In conclusione, noi ci siamo e ci saremo sempre a difesa dei parchi pubblici contro la cementificazione, e nessuna campagna elettorale di bassa lega ci troverà impreparati.
P.S. quando è venuta striscia la notizia noi c’eravamo (abbiamo fatto un video e ci sono le foto) e guarda caso eravamo gli unici a non stare davanti alle telecamere, proprio perché non volevamo dare un impronta troppo politicizzata al servizio. Forse è proprio per questa nostra moderazione e modestia nello stare nel comitato e con il comitato non vi ha permesso di vederci. A volte levarsi la fetta di prosciutto dagli occhi aiuta.
Concordo con tutto quanto sopra ben espresso dal Sig. Rodolfo Bosi.
Essendo stata presente a numerose riunioni dei cittadini per la salvaguardia del parco colli d’oro, posso soltanto oltre che sottoscrivere la veridicità dei fatti riportati, forse anche chiarire quello che desidero definire un malinteso.
Vero che nella bozza di statuto del costituendo comitato di quartiere abbiamo di comune accordo introdotto la clausola che i soci fondatori non dovevano essere protagonisti attivi di una qualsiasi forza politica, meglio se non tesserati, questo a tutela della apartiticità dello stesso. Nulla esclude che un cittadino possa appartenere ad un partito e darsi da fare per una qualsiasi lotta che ritenga giusto, ci mancherebbe! Lederebbe fors’anche un diritto sancito dalla Costituzione. tali persone sono esistite ed esistono nella storia del comitato, hanno portato e portano il loro contributo, ma non per questo il comitato di quartiere si inserisce in un qualsivoglia schieramento politico. Semmai si auspica appunto il contrario! Un buon politico si inserisce e lavora per il quartiere.
Nel caso del Signore in oggetto poi, sono più che convinta che nel momento in cui si prodigava per il parco e per i nostri interessi, sia nata la sua idea di realizzare un progetto più impegnativo come l’attività politica.
Preciso che quanto detto è stato da me esplicitato in occasione della raccolta dati anagrafici di eventuali soci fondatori, proprio ad una appartenente ad una forza politica e militante riconosciuta (non per questo non impegnata in associazioni benefiche sul territorio al quale sento il dovere di porgere sentitissimi ringraziamenti per l’abnegazione).
Morale della favola:
ma diamine… due persone corrette e specialmente-oneste, laboriose, attive e senza tornaconto che si danno da fare per il bene comune, debbono essere per forza messe insieme sui patiboli solo per osare pensare di entrare in politica? Posso dare una morale collaborativa tra parti differenti rinchiudendomi nei sogni rosa dell’utopia come si è fatto sinora o bisogna per forza infangare tutto solo come se la parola “politico” debba continuare per forza ad essere sinonimo di sterco? Ma quando cambieremo Sig. Seminatore? Proprio tu?
La lettera di questo pdci , si presenta da sola. Toni da anni di piombo per buttare fango su qualcosa che non si é mai realizzatoe e non esiste ad oggi, , fanno ben capire l intento di persone che piú che al bene dell ambiente e del parco colli d’oro, ambivano a controllare e strumentalizzare una spontanea pacifica ribellione contro l arroganza del cemento.
I sedicenti militanti, ovvero i cittadini che hanno tentato con ogni mezzo legale e pacifico di impedire la costruzione del c.s. Bobo Lovati all interno della pineta di colli d’oro ,avrebbero voluto dare una veste istituzionale al comitato spontaneo Salviamo il Parco.
Dopo molti rimandi e difficoltá ,ci si é riuniti ai primi di marzo. É stata presentata una bozza, e discussa punto per punto. Per evitare di dare una matrice politica, si decide di COMUNE ACCORDO di evitare , almeno negli organi direttivi di far partecipare attivisti politici. La vostra compagna , presente ,perché invitata regolarmente, accetta di buon grado, senza polemiche. Eravamo ancora al livello verbale, niente di definitivo o che non potesse cambiare successivamente. Nessuno ha cacciato o ha impedito nulla, .
Tutto ció puó essere confermato dal consigliere del comitato della xx*, nella persona di A. Natalucci.
Da allora non ci sono state altre riunioni, per far nascere il comitato Salviamo il parco.
Senza comitato, non poteva essere discriminato alcuno. La proposta, Dell inelegibilità di candidati che svolgono politica attivamente, poteva anche rientrare, ed essere cambiata, con il consenso di tutti. Oggi, purtroppo i fatti smentiscono le premesse. Si é verificato proprio ció che quella regola voleva tutelare.
Quello che denigrate oggi , lo avete fatto anche voi. Ricorderete che alle regionali ci avete presentato un candidato da voi sostenuto? Noi abbiamo accettato e non abbiamo gridato allo scandalo, n’è ci simo sognti di diffondere messaggi che vi accusavano di strumentalizzarci. Siamo venuti ad ascoltare un candidato che era in sintonia con la nostra attivitá di tutela del quartiere.
Inoltre nelle nostre casse non risulta un versamento di 250euro x la causa fatta dal partito, bensì versamenti di 150 euro, fatti dagli esponenti del comitato spontaneo , compresa la compagna citata, oltre quelli di tutto il quartiere.
Le parole sono mattoni. Non si possono usare con odio e disprezzo, perché pesano, fomentano odi che non hanno ragione di esistere. In un quartiere piccolo come il nostro, la possibilitá di avere due forze politiche schierate per un bene comune porterebbe solo vantaggi per tutti i cittadini. Ma questo i cari compagni di Labaro non lo capiscono. Purtroppo.
ps. X la cronaca ,il candidato a cui si riferisce Bosi era dallo sorso settembre semplicemente iscritto al blog , ma attivista da fine marzo.Inoltre essendo uno dei creatori del sito, si é impegnato in prima persona, senza avere alcuna aspirazione elettorale, (puó sembrare strano a chi lo fa per professione), solo ed esclusivamente per una rivalsa del cittadino sulle prepotenza di un amministrazione che spreca risorse pubbliche a vantaggio di pochi privati .
Luisa .