Home ARTE E CULTURA Roma Film Fest: Andrea Camilleri icona della quarta giornata

Roma Film Fest: Andrea Camilleri icona della quarta giornata

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Giornata intensa e assai interessante, quella di ieri, alla V Edizione del Festival del Film di Roma: due pellicole, Hævnen – In A Better World Oranges & Sunshine, si candidano decisamente per la vittoria del Marc’Aurelio, mentre ci si è divertiti molto con la commedia operaia di stile tipicamente british We Want Sex e con la proiezione de La Scomparsa di Patò, il film tratto da un romanzo di Andrea Camilleri che, presente in sala, ha voluto esprimere la sua solidarietà al movimento Tutti a casa, che si batte contro la chiusura della Casa del Cinema e contro i tagli al Fondo Unico dello Spettacolo.

La nostra quarta giornata alla V Edizione del Festival del Film di Roma comincia all’interno della Sala Cinema Lotto di via Norvegia, mentre fuori il cielo della capitale è gravido di nuvole e le strutture provvisorie del Villaggio del Cinema sono investite dal vento. Sono le 15 quando inizia, puntualmente, la proiezione di Hævnen – In A Better World, la pellicola firmata dalla regista danese Susanne Bier ed inclusa nel concorso della Selezione Ufficiale. In essa si racconta l’amicizia tra gli adolescenti Elias e Christian: solitudine, fragilità e dolore sono, però, in agguato e l’amicizia si trasforma in una pericolosa alleanza. Si tratta di un film molto bello e commovente, che lascia con il fiato sospeso, che instilla un profondo senso di inquietudine, che ci mostra, con grazia e delicatezza, adolescenti tormentati dalla sofferenza e dalla solitudine ed adulti che sanno cosa sono la morte ed il dolore. La Bier gira con grande rigore, gli attori (ragazzi compresi) sono decisamente in parte, i personaggi sono convincenti, la sceneggiatura è solida e senza sbavature. Questa pellicola è davvero in lizza per la vittoria finale.

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Alla fine della proiezione usciamo all’esterno, dove la situazione meteorologica non è cambiata, ed entriamo nel complesso dell’auditorium dove sul red carpet sono applauditissimi Silvio Orlando e Margherita Buy, protagonisti di uno spassoso e scoppiettante incontro con il pubblico. I due attori hanno recitato insieme in cinque film, tra i quali ricordiamo il bellissimo Fuori dal Mondo di Piccioni e Il Caimano di Nanni Moretti.

Intorno alle 17.30 rientriamo nella Sala Cinema Lotto dove è in programma la proiezione di Oranges & Sunshine, la pellicola firmata da Jim Loach ed anch’essa inclusa nel concorso della Selezione Ufficiale. Il film punta i riflettori su uno degli scandali più recenti della storia britannica: un’assistente sociale di Nottingham, Margaret Humphreys, svela un segreto nascosto per anni dal governo di Sua Maestà, ossia la deportazione illegale (e disumana) in Australia di 130.000 bambini indigenti. Un film bello ed intenso, con la straordinaria Emily Watson splendida protagonista, “una pellicola nella quale il regista Tim Loach mostra di seguire, con grande capacità narrativa, le orme del padre Ken nel ritrarre, con il suo cinema di denuncia e di impegno sociale, i guasti, le ferite e le storture della madrepatria”, ci dice, con grande convinzione, uno degli spettatori quando si riaccendono le luci in sala e si è ancora scossi dalla forte emozione che ha saputo trasmettere questo lungometraggio che ha tutte le carte in regole per giocarsi la vittoria nella rassegna romana.

Torniamo nella zona della cavea e del tappeto rosso, dove una gran folla (molti indiani) si è accalcata per poter vedere da vicino l’acclamatissimo divo di Bollywood Shah Rukh Khan, conosciuto come King Khan, che di lì a poco sarà protagonista di un incontro con il pubblico prima che venga proiettata l’ultima pellicola che lo vede protagonista. Musiche esotiche e ballerine in costume tradizionale sul red carpet, connazionali (specialmente le donne) in delirio per la star del cinema indiano.

Gli eventi chiamano e il tempo stringe, cosicchè ci incamminiamo di nuovo verso via Norvegia dove alle 20 è previsto l’inizio della commedia We Want Sex di Nigel Cole. Il film, incluso nella Selezione Ufficiale ma fuori concorso, è ambientato nel 1968 nella fabbrica della Ford di Dagenham. Nello stabilimento situato sulle rive del Tamigi, nel cuore industriale dell’Essex, lavorano 5000 uomini e 187 donne che, sottopagate, cuciono i rivestimenti dei sedili delle automoboli in un ambiente tutt’altro che accogliente. Ad un certo punto, però, le operaie perdono la pazienza e, compatte, decidono di far valere i loro diritti. Questo lungometraggio, che racconta con i toni della commedia una vicenda realmente accaduta, si lascia apprezzare per le riuscite interpretazioni di Sally Hawkins e Miranda Richardson e per la grande e spassosa capacità di Bob Hoskins di rendere il suo personaggio, un sindacalista che è capace di stare al fianco delle operaie che rappresenta nonostante le pressioni della sua stessa associazione. Un film che si inserisce di diritto nel solco della commedia operaia di stampo tipicamente british, della quale Grazie, Signora Thatcher è un fulgido e brillante esempio.

Sono passate da poco le 22 quando torniamo nella zona del red carpet, dove dì li a pochi minuti passeranno Andrea Camilleri e il cast del film La Scomparsa di Patò, uno degli eventi speciali di questo festival, la pellicola tratta dal romanzo dello scrittore, nato a Porto Empedocle 85 anni fa, che verrà proiettata in anteprima nella Sala Santa Cecilia. Dopo essere sfilati sul tappeto rosso, prendono posto in platea, intorno a Camilleri, il regista Rocco Mortelliti, gli attori Nino Frassica, Maurizio Casagrande, Neri Marcorè, Simona Marchini, Flavio Bucci, Manlio Dovì e Roberto Herlitzka e lo sceneggiatore Maurizio Nichetti. Applausi scroscianti per tutti, soprattutto per lo scrittore siciliano, per Frassica e per Marcorè. Prima della proiezione, Camilleri vuole dare il suo sostegno al manifesto Tutti a casa, al movimento che raccoglie più di trenta associazioni dell’audiovisivo italiano e che si batte contro la chiusura della Casa del Cinema e contro i tagli al Fondo Unico dello Spettacolo, cosicchè la produttrice del film legge un breve comunicato al quale Camilleri, rispondendo all’affermazione del Ministro Tremonti per cui la “cultura non si mangia” aggiunge che, invece, “la cultura, oltre a dar da mangiare a 250.000 persone, nutre anche lo spirito”. Applausi di solidarietà, buio in sala, comincia la proiezione. In modo brillante e lieve, con trovate deliziose, avvalendosi di un cast artistico di alto livello, il film, ambientato a Vigata (vi dice qualcosa?) nel 1890, narra la storia della misteriosa scomparsa del ragioniere Antonio Patò (Neri Marcorè) e della successiva inchiesta svolta dal delegato di pubblica sicurezza Bellavia  (Maurizio Casagrande) e dal maresciallo dei carabinieri Giummaro (Nino Frassica). Applausi fragorosi al termine della proiezione, la commedia ha divertito tutti.

Sono le 24.30 quando usciamo all’esterno, dove il vento si è placato, e ci incamminiamo verso casa. Una bella ed intensa giornata di cinema: abbiamo letteralmente “mangiato” con la cultura.  Ed oggi il nostro spirito esulterà di nuovo perchè sul tappeto rosso è previsto l’arrivo di Bruce Springsteen, venuto a Roma per presentare il documentario The Promise: The Making of Darkness on the Edge of Town, in concorso nella sezione L’Altro Cinema Extra ed incentrato sulla realizzazione di uno degli album più belli della storia del rock.

Giovanni Berti

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